La MotoGP sbarca a Jerez, prima tappa europea di un campionato che vede sino ad ora un Marc Marquez dominatore pressoché incontrastato, fatta eccezione per lo scivolone di Austin, unica macchia in un inizio di stagione altrimenti perfetto in cui lo spagnolo ha centrato ogni singola pole e trofeo a disposizione. La vittoria in Qatar, "il weekend più importante della stagione", gli ha infatti riconsegnato la leadership del mondiale brevemente presa in prestito dal fratello Alex.
Jerez da sempre teatro di sfide
Il circuito di Jerez già in passato si è reso teatro di grandi sfide e duelli entrati nella storia del motociclismo. Proprio 20 anni fa, era il 2005, Rossi incrociava le ruote con Gibernau scambiandosi la leadership più volte, con sorpassi al limite in un duello emozionante sino all'ultima curva. Nel 2013 fu la volta di Lorenzo contro Dani Pedrosa, il primo partito dalla pole si difese dagli attacchi di Pedrosa, e dopo un intenso scambio di sorpassi, quest'ultimo la spuntò sul connazionale. Quattro anni dopo, nel 2017, la MotoGP diede spettacolo con una battaglia a quattro tra Pedrosa, Marquez, Lorenzo e Dovizioso. Un festival di sorpassi e cambi di leadership, con ancora una volta Pedrosa ad uscirne vincitore. Il beniamino di Sabadell, ritiratosi dalle attività agonistiche ed ora collaudatore per la KTM, non sarà in pista come lo scorso anno (in cui tra l'altro arrivò terzo nella sprint), ma di certo il quinto appuntamento della stagione potrebbe regalare grande spettacolo per i tifosi e magari persino rimescolare i valori in campo di un campionato che al momento è a trazione Marc Marquez.
Bagnaia e la necessità di uno statement generazionale
Sarebbe però sbagliato dare per scontato l'esito di una gara basandosi sulle mere statistiche. Anzi, è proprio a Jerez che potremmo vedere, finalmente, i suoi avversari alzare la testa e dire la propria. Una risposta che sarebbe uno statement generazionale, perchè in fondo di questo stiamo parlando. Il campione spagnolo risorto dal passato in lotta contro i campioni del presente, in primis un Bagnaia che proprio sul circuito spagnolo ha iniziato a costruire la propria fortuna in quel fatidico 2022, anno in cui vinse il primo titolo iridato in MotoGP. Il torinese non ha mancato una vittoria da allora, e già in Qatar, non fosse stato per l'errore in qualifica, aveva mostrato segni di risveglio. Perchè va detto, Bagnaia è sempre stato un diesel a inizio stagione, ma questo è numeri alla mano il suo miglior inizio di campionato, complice forse proprio lo sprone dato dall'avere un rivale così di carattere dall'altro lato del box. Allo stesso modo Alex Marquez potrebbe qui volersi liberare dallo scherzoso titolo di "Mr. 2° posto", e l'idea che il fratello minore abbia per il maggiore un trattamento preferenziale non ha alcun senso. Del resto lo abbiamo già visto, Marc si lasciò passare per tenere sotto controllo la pressione per poi riprenderlo senza troppi problemi, semplicemente ne aveva di più, non ha bisogno di favoritismi. Non sono poi da escludere delle zampate a sorpresa delle due Ducati del team VR46. Morbidelli è al suo secondo podio stagionale, in Qatar ha tentato la fuga ma l'usura delle gomme ha avuto la meglio sulla sua strategia, mentre Di Giannantonio, non fosse stato per il contatto con Alex, aveva il passo dei top rider.
Vincere a Jerez per chiudere col passato
Jerez potrebbe quindi rivelarsi uno spartiacque che separerà il passato dal presente nella vita agonistica di Marc. Il passato, quello dell'infortunio che ha quasi messo la parola fine alla sua carriera, ed il presente, quello della rinascita, quello sulla Ducati. Marc Marquez non vince ad Jerez proprio da quel fatidico 2020, vincere qui significherebbe per lui tracciare una linea col passato, è un appuntamento speciale e simbolico che lo spagnolo non può ignorare. Già lo scorso anno sfiorò la vittoria, proprio alle spalle di Bagnaia, sulla GP23 del Gresini, ma i tempi non erano ancora maturi. La situazione è radicalmente diversa quest'anno, con un Marc Marquez in pieno controllo della situazione, che gioca con la sua Ducati tra le pieghe dei circuiti come con la mente dei suoi avversari, osservandoli, calibrando le forze in campo. Il tempo per nascondersi nelle dichiarazioni è agli sgoccioli, come in una ipotetica partita a Poker, ormai la sua mano è sotto gli occhi di tutti, perchè il binomio Marquez-Ducati è un binomio stravincente che solo Marquez stesso fino ad ora è stato in grado di fermare. A Jerez però i valori in campo potrebbero cambiare, e lo stesso Marc Marquez lo ha sottolineato più e più volte: "nei circuiti europei sarà un altro campionato" e gli avversari, Alex e Bagnaia in primis, ma senza ignorare le altre Ducati, saranno lì pronti ad approfittare di ogni occasione, di ogni suo errore. Les Jeux sono faits, come direbbe un ipotetico dio-croupier delle corse, non resta che restare a guardare e godersi lo spettacolo.