MotoGP o Superbike? Yamaha, Honda o BMW? Dove e con chi correrà Toprak Razgatlioglu nel 2026? Sono questi i grandi interrogativi con cui ci ha lasciato Kenan Sofuoglu dopo il Round ad Assen delle derivate di serie. Parlando del futuro del suo pilota, il cinque volte iridato in Supersport, mentore e manager di Toprak, ci ha rivelato di avere un piano per rendere realtà il sogno di sbarcare nella classe regina del Motomondiale. Confermando l’interesse di Yamaha e Honda, e tenendo aperte al contempo le porte verso la possibilità di riconfermare il sodalizio con BMW. La Casa con cui Razgatlioglu ha conquistato il titolo lo scorso anno, al debutto con la M 1000 RR, e insieme alla quale punta al bis in questo altalenante 2025.
BMW, il porto sicuro
Tre costruttori e due paddock, che possono offrire prospettive e sfide ben diverse al due volte Campione del Mondo della Superbike. Il quale, a detta di Kenan, ha una chiara e netta preferenza tra le parti. E non stiamo ovviamente parlando della Casa tedesca. Sebbene sia l’opzione più logica e concreta tra le tre, la riconferma in BMW rappresenta più una rete di sicurezza per Toprak e il suo manager che l’obiettivo a cui ambire.
Proseguire con il costruttore bavarese permetterebbe infatti al 28enne di continuare a gareggiare con una delle moto più competitive dello schieramento, godendo del pieno supporto di una Casa che non ha problemi e mettere mano al portafoglio e che potrebbe potenzialmente offrirgli uno sbocco verso la MotoGP nel 2027, quando scenderanno in campo le Pirelli e il nuovo regolamento tecnico. Una prospettiva allettante, ma non la prediletta dal campione turco, alla ricerca di nuovi stimoli e di un progetto competitivo con cui correre in MotoGP già dal prossimo anno.
Yamaha, la prospettiva che affascina
Quasi a sorpresa dopo il famoso test con la M1 svolto a Jerez nel 2023, punto di rottura tra Toprak e la Yamaha, tutti gli indizi fanno pensare che sia proprio con la Casa di Iwata che Kenan sta cercando di costruire il futuro del suo pupillo. Nonostante il trattamento ricevuto dalla compagine in blu durante la due giorni in Andalusia abbia spinto tra le braccia della BMW il due volte campione della Superbike, convintosi di non essere più voluto dalla sua vecchia squadra, i rapporti tra lui e la Yamaha non sono più tesi come lo erano un tempo. Grazie soprattutto al rinnovamento dell’organigramma operato dalla Casa giapponese nelle ultime stagioni, con l’inserimento di figure come il direttore tecnico Massimo Bartolini e, in particolar modo, di Paolo Pavesio, Managing Director Yamaha dal 1° gennaio di quest’anno.
A trasformare completamente lo scenario e a rendere di nuovo fertile il terreno delle trattative tra il fronte turco e la Casa dei Tre Diapason non è stato soltanto il cambio ai vertici del team MotoGP, ma proprio l’intero assetto creato di recente nella classe regina del Motomondiale. La distanza che c’era un tempo tra la le squadre ufficiali e quelle satellite non esiste più nella MotoGP attuale, dove Jorge Martin e il team Pramac si sono imposti sul team Factory Ducati nel 2024. Un cambiamento epocale per Sofuoglu, che proprio insieme alla squadra di Paolo Campinoti vorrebbe dar forma al suo progetto: fornire a Toprak una squadra competitiva, che gli metta a disposizione una moto ufficiale, con il pieno supporto della Casa madre, e la possibilità di continuare a collaborare con il suo sponsor personale Red Bull. Cosa che ieri, oggi e domani, sarebbe impossibile in una realtà come il team Monster Energy Yamaha.
Un piano perfetto sulla carta. La rivincita su quello che doveva essere e non fu. Ma tutto è soggetto alla volontà della Yamaha di assumersi il rischio di preferire il campione turco a piloti di comprovata esperienza nel campionato, come Jack Miller (unico dei due alfieri Pramac in scadenza a fine anno) o Enea Bastianini.
Honda, il piano B
Se l’operazione Yamaha non dovesse andare in porto, Kenan potrebbe avere un’altra carta da giocare per portare Toprak in MotoGP. Non è un mistero che Honda sia alla ricerca di un Top Rider a cui affidare una RC213V in continua crescita. Il nome in cima alla lista dei desideri è quello di Pedro Acosta, ma il giovane talento spagnolo è il sogno proibito di gran parte dello schieramento e per la Casa di Tokyo non sarà semplice convincerlo a firmare.
Per questo c’è anche il profilo di Razgatlioglu tra le opzioni valutate da HRC, che sembra però più propensa a schierare l’asso turco in sella a una CBR1000RR-R che sulla sua MotoGP. Quantomeno nel 2026. Sembra essere proprio questo il grande scoglio da superare per un matrimonio tra le due parti. Per quanto improbabile sembri essere al momento, non è però da escludere che El Turco si lasci ammaliare dalla gran frenata della CBR e dalla prospettiva di imporsi in Superbike con tre marchi differenti. Provando a replicare quanto ha fatto lo scorso anno con BMW, prima di coronare il sogno di correre nel paddock del Motomondiale.
Le alternative sono chiare, ma bisognerà attendere almeno Cremona per sapere con certezza quale dei progetti sul tavolo avrà la firma di Toprak per il 2026.