Un anno dopo aver festeggiato il suo primo podio nel Mondiale Superbike, Remy Gardner è tornato a stappare il Prosecco nella Cattedrale della Velocità, chiudendo Gara 2 in terza posizione. Un risultato quasi insperato per il portacolori del team GRT, dopo un inizio di stagione tutto in salita e un sabato che lo ha visto terminare Gara 1 con un’opaca ottava posizione, alle spalle del suo compagno di squadra Dominique Aegerter.
“Cosa è cambiato rispetto a sabato ? Una combinazione tra posizione di partenza e assetto. Con la nostra moto, o partiamo davanti e facciamo un bel primo giro, oppure lottiamo fino alla fine per la Top 10. Per questo è stato importante partire bene e da una buona posizione di partenza” ha spiegato il pilota australiano, che ha cominciato a raddrizzare il suo weekend recuperando una posizione sull’asfalto umido della Sprint di domenica mattina: “Sono riuscito a salvare la Superpole Race sul bagnato e poi abbiamo apportato delle modifiche all’anteriore rispetto a sabato, perché dopo sei giri avevo finito la spalla destra dello pneumatico anteriore. Avere un anteriore molto più stabile durante tutta la gara ha dato i suoi frutti”.
In lotta per le posizioni di vertice sin dai primi giri di Gara 2, Gardner ha confermato ancora una volta l’ottimo feeling che c’è tra lui e la pista di Assen.
“Credo valga anche per la moto. Questa è una pista veloce e scorrevole, con molte curve in cui si può attaccare con l’anteriore, che è il punto forte della Yamaha. Non ci sono curve Stop-&-Go, a parte una, e questo è un grande vantaggio per noi. Locatelli ha vinto la gara e questo significa che la moto funziona bene - ha osservato - Speriamo di poter utilizzare le informazioni che abbiamo raccolto, soprattutto nelle giornate di venerdì e di sabato, quando abbiamo faticato, e usarle per le prossime gare. Abbiamo imparato qualcosa questo fine settimana e questo è positivo”.
Anche studiare i dati di Locatelli, di gran lunga il miglior pilota Yamaha in questo inizio di stagione, potrebbe aiutare Remy a essere più performante nei prossimi appuntamenti di campionato.
“Locatelli sta guidando la moto in maniera fantastica. Il suo stile si adatta molto bene alla R1, che è una moto con cui devi portare la velocità in curva, non attaccare troppo il gas, ma mantenere la velocità in uscita. Sta facendo un ottimo lavoro, il suo stile si adatta molto bene alla moto e anch’io negli ultimi due anni mi sono dovuto adattare allo stile Yamaha. Posso sicuramente migliorare ancora e imparare da quello che sta facendo Locatelli, ma anche la squadra può darmi qualcosa di cui ho bisogno, dal punto di vista tecnico, per poter fare un altro passo avanti. Sinceramente, credo che potrei essere davvero veloce, se avessi ciò mi serve. Se abbiamo anche noi lo stesso pacchetto tecnico? Da quel che mi è stato detto, sì e lo stiamo usando” ha commentato il 27enne, convinto di aver bisogno di un altro po’ di tempo per sfruttare tutto il potenziale degli ultimi aggiornamenti introdotti dalla Casa di Iwata.
“Faremo un test a Misano dopo Cremona e ci servirà per farci un’idea migliore di dove siamo, di come si comportano le varie parti e del feeling. Abbiamo introdotto tutto nella gara a Portimao e, anche se abbiamo fatto un giorno di test, le condizioni erano diverse, faceva freddo e la pista era chiazzata, quindi abbiamo sicuramente bisogno di qualche informazione in più su come funziona il tutto - ha spiegato - Credo anche che ci siamo un po’ persi venerdì e sabato, perché abbiamo fatto fatica. Non so se sia stato per via del telaio, delle nuove parti, o forse del fatto che ho spinto troppo sull’anteriore, ma abbiamo distrutto la gomma davanti e, poi, cambiando l’assetto, abbiamo portato a termine la gara con una gomma anteriore che non era messa troppo male”.
Un miglioramento che è valso un podio molto importante per il morale dell’alfiere GRT.
“Le ultime dieci gare sono state molto difficili. Non mi mi sentivo molto competitivo dalla gara dello scorso anno a Magny-Cours, che è stata l’ultima in cui mi sono sentito forte. Abbiamo fatto molta fatica e non è stato facile nemmeno per me dal punto di vista mentale - ha ammesso - Non ho neanche potuto prendere parte all’ultimo Round della scorsa stagione, perché mi sono rotto il polso e poi sono stato operato alla schiena. Sono dovuto restare per un mese e mezzo seduto sul divano ed è stata una scocciatura. Dopo di che ho ripreso ad allenarmi, spingendo al massimo, ma i risultati non sono arrivati nelle prime due gare. Non è stato facile, ma abbiamo resistito. Credo che la persistenza sia un aspetto chiave e l’abbiamo dimostrato tornando sul podio”.