La magia di Austin non è riuscito a replicarla. Jack Miller, ancora gongolante per il quinto posto conquistato nel GP texano, ci ha provato adottando una strategia coraggiosa per la Sprint Race del Qatar, ma alla fine, il risultato, è stato un magro 19esimo posto ben al di sotto delle attese della vigilia.
Sapendo di non avere nulla da perdere visto che scattava dalla 16esima piazza, il pilota della Prima Pramac, ha deciso di montare la soft al posteriore anziché la media. “Abbiamo azzardato e alla fine non ha pagato – ha dichiarato alla stampa – Sinceramente credevo che avrei cominciato a soffrire dopo 8 o 9 giri ed invece già al quarto ero nei guai. Non me l’aspettavo proprio. Forse è stata colpa delle temperature più basse, della sabbia o di qualcosa sulla pista. Ad ogni modo, anche se speravo di ottenere di più, ne è valsa la pena”.
Tornando con la mente alle prime fasi della corsa, l’australiano ha spiegato: “Ho fatto una discreta partenza, ma prendendo con cautela la curva 1 mi sono trovato bloccato. In seguito ho recuperato su alcuni avversari e ho notato che c’era bagarre tra Marini, Ogura e credo Bagnaia. Una volta preso il ritmo ho superato Luca, ma poi ho iniziato a patire in ingresso curva, dapprima nell’ultimo cambio di direzione e poi ovunque. Per la gara domenicale opterò per le medie perché sono convinto di poter fare bene”.
Giusto una posizione davanti all'ex KTM, ha terminato Augusto Fernandez che, anche a Lusail, sta facendo le veci dell’infortunato Miguel Oliveira. “Non è andata male. Anche se sono ancora indietro, sono migliorato in termini di velocità e passo. Ho potuto lavorare sull’assetto adattando un po’ la M1 alle mie esigenze. Mi sono sentito più un pilota che un collaudatore”, il suo riscontro.