A seguito della penalità di 16 secondi inflitta a Maverick Vinales per riscontrata irregolarità alla pressione degli pneumatici, Luca Marini acciuffa in sella alla RC213V del team HRC la terza top10 consecutiva, una conferma del costante percorso di crescita finalmente intrapreso nel 2025 dalla casa dell'ala. L’andamento della corsa lo ha visto protagonista di un “primo tempo” d’attacco, in cui l’italiano ha rimontato dalla posizione di partenza, la quindicesima, sino alla nona, trovandosi ad insidiare la vicino la M1 di Fabio Quartararo; ed un “secondo tempo” di difesa, diretto a contenere il rientro degli avversari alle sue spalle. Quest’inversione di tendenza trova spiegazione tecnica nei problemi di vibrazione al posteriore, denunciati da Marini come una sofferenza superiore rispetto a quella patita dai suoi compagni di marchio.
La quinta posizione di Zarco lascerebbe in effetti intuire un handicap quantomeno gestibile sulla Honda del team LCR, . Ad ogni modo, il giudizio del numero 10 sull’ultima gara del quartetto extrancontinentale d’apertura è affatto negativo, in attesa del rientro in Europa sulla pista di Jerez, che lunedì 28 aprile, dopo il Gran Premio, ospiterà una cruciale sessione collettiva di test.
“E’ stata molto difficile anche oggi. Rispetto a ieri le vibrazioni sono diminuite, le modifiche che abbiamo fatto oggi nel warm-up un po' ci hanno aiutato ma ancora è un limite veramente importante per noi. Quello che mi è sembrato di capire è che tutte le Honda soffrano di questo problema di vibrazione, ma a me ostacola proprio tanto sul passo gara. Devo andare 2/3 decimi più piano ad ogni giro perché in quasi tutte le curve mi scivola dietro e mi inizia a vibrare tantissimo. Quando accade l’unica soluzione è fare le curve più lentamente. E’ un ostacolo che dobbiamo prima o poi superare. Già stamattina abbiamo fatto dei passi avanti e abbiamo delle idee da provare nei test di Jerez. A parte questo, penso che sia stata una gara positiva, il passo del 53 basso è buono, il problema è che lottare con le altre moto in questo momento è ancora complicato, soprattutto su una pista come Lusail, con un rettilineo così lungo dove la top speed conta tanto, e di certo noi in questo non brilliamo".
Seguendo la tua gara c’è stata una prima fase in cui ti si vedeva risalire la classifica ed una seconda fase dove invece hai iniziato a perdere qualcosa. La motivazione è dovuta proprio alle vibrazioni che lamenti?
“Esatto. Finchè non vibra posso provare a lottare, a risalire. Mi sembrava di averne di più rispetto rispetto ad Acosta o Quartararo davanti a me. Poi piano piano la gomma dietro cala, inzia ad incrementare la vibrazione e perdo tempo, finchè i piloti alle mie spalle mi risorpassano. Un altro tema è che sarebbe buono riuscire ad essere in Q2 per poter partire davanti, perché secondo me la domenica in gara noi andiamo sempre abbastanza forte. Soffriamo di più in altri momenti del week-end ed un è un’altra cosa da risolvere”.
Inoltre il limite della RC213V di non riuscire ancora a sviluppare una top speed elevata immaginiamo complichi ancora di più le operazioni di sorpasso.
“Si assolutamente. Perché puoi anche averne un po di più, ma poi ti ripassano tutti sul dritto. Nella MotoGP moderna ci sono sempre meno punti di sorpasso e se puoi contare sul motore e su una buona aerodinamica chiaramente il rettilineo è il punto più facile dove sorpassare”.
Fra due settimane si andrà a Jerez. Gara e lunedì di test su una pista che per le sue caratteristiche sappiamo essere storicamente un banco di prova molto veritiero. Di questo week-end in Qatar cosa ti porterai lì?
"A Jerez andiamo con l’idea di provare a mettere tutto insieme per essere efficaci nelle qualifiche. Le aspettative che avevamo prima di venire qui non erano alte. Sapevamo che sarebbe stata una pista dove avremmo sofferto molto, come è successo ieri nella Sprint, mentre oggi è stata una gara positiva, ho potuto fare una bella lotta con piloti di altri marchi come il Bez, Ogura, Quartararo, Binder e mi sono divertito. Sarebbe meglio partire più avanti per sfruttare il potenziale della moto in inserimento, in frenata, perché quando sei nel gruppo queste fasi di guida si sporcano.”