Per Alex sogno di essere in testa al Mondiale MotoGP è terminato sotto la bandiera a scacchi della Sprint del Qatar: “è durato un settimana e 6 giorni, ma c’è chi non è mai stato in testa al campionato per tutta la vita” la prende con filosofia il pilota del team Gresini. Ancora una volta, contro il fratello Marc non c’è stato nulla da fare ha dovuto accontentarsi di un altro 2° posto. Questo non vuole dire che si arrenderà: “ci proverò ogni giorno. Però, onestamente, è molto meglio quando perdi la prima posizione in classifica contro tuo fratello, fa moltissimo meno male. Penso che sia stato lo stesso per Marc ad Austin”.
Che Sprint è stata?
“È stata una gara veloce e sono tranquillo perché so di avere dato il 100%. Ho cercato di stare vicino a Marc, ma in una curva sono quasi caduto e da lì mi sono detto di tenere il mio ritmo e un po’ di margine in quei punti dove soffrivo di più. Sono contento e vediamo se riusciamo a migliorare qualche aspetto per la gara di domani”.
Quanto ti manca?
“Un paio di decimi, li perdo soprattutto nelle curve 12 e 15, quelle a sinistra. Lì Marc fa la differenza, se cerco di imitarlo… l’anteriore mi dice di no. Oggi sono caduto proprio alla 15 e quello mi ha fatto perdere un po’ di fiducia”.
Avevi creduto a Marc quando ieri aveva detto che avrebbe firmato per un 3° posto in Qatar?
“Gli avevo creduto perché capisco la mentalità dei piloti. Quando dici una cosa del genere, ti metti un po’ in allerta, capisci di dove fare più attenzione del solito. La caduta di Austin ha fatto sì che qui fosse più concentrato, perché quando ti succede una cosa come quella ti scatta qualcosa nella testa. Però, oggi aveva la stessa velocità di sempre: quando gli stavo dietro e ho visto come faceva le tre curve a destra in successione, dove solitamente soffre, ho capito che non c’era nulla da fare. Non perdeva niente in quei punti e guadagnava nelle curve a sinistra. Ci ho provato, ma ora bisogna analizzare tutto e capire se potrò fare qualcosa di meglio domani. Sarà difficile, perché più passano i giri e più Marc fa la differenza".
Sei l’outsider di questo campionato, come vivi la tua condizione?
“Non so, mi sento tranquillo. Devo approfittarne quando posso, anche se le moto ufficiali miglioreranno, avranno nuovo materiale. Però, quando ti trovi davanti un pilota come Marc, un 8 volte campione del mondo, è quello che è: bisogna imparare da lui e stargli vicino il più possibile”.
Però oggi, in qualifica, gli hai dato la scia. Non è controproducente farlo con il pilota che ha fatto la pole e ti ha battuto nella Sprint?
“Non la penso così, in passato abbiamo visto anche Bagnaia tirare Martin. Quando hai le idee chiare, devi fare il tuo lavoro senza preoccuparti di chi hai dietro. In quel momento, arrivavo da una caduta nelle FP3, avevo delle sensazioni un po’ strane e dovevo concentrarmi solo su me stesso. Puoi sempre complicarti le qualifiche, come è successo a Pecco che non ha fatto un buon giro e poi è caduto. Più che ottenere la pole, è importante assicurarsi la prima o la seconda fila e quest’anno lo sto facendo bene. Non mi interessa chi ho dietro, l’importante è spingere”.
Il secondo posto ti inizia a stare stretto?
“Non è sempre la stessa cosa, le sensazioni cambiano. Come dico sempre, ci si abitua in fretta alle cose e non si dà loro il valore che meritano. Devo essere contento, cercare di migliorare ed essere realista, firmerei per arrivare fino a Valencia con tutti secondi posti (ride)”.