di Lucia Damiata
Fin da bambina, ogni domenica, tra il profumo del ragù che invadeva la casa e l’atmosfera accogliente della mia famiglia, le parole di Guido Meda risuonavano nell’aria, accompagnate dal suono dei motori al limitatore e dalle immagini di piloti in tuta di pelle. Cresciuta accanto a un padre appassionato di motociclismo e circondata da amici motociclisti, ho sempre guardato con ammirazione quegli eroi che sfidavano la pista. Il sogno di cavalcare quelle moto come un vero pilota mi ha accompagnata per anni, ma, per motivi economici e la mia localizzazione geografica al Sud Italia, quel sogno sembrava irrealizzabile.
Eppure, qualche esperienza in pista l’ho vissuta, in piccoli circuiti della zona napoletano o kartodromi. Ma sognavo di correre in una pista con la “P” maiuscola e, non potendo farlo, mi sono concentrata sulla guida su strada.
In pista con la Ducati Panigale V2: finalmente è il mio momento!
Sono passati ormai un paio d’anni dal mio primo Test Ride con GpOne, e sin dal primo giorno, ascoltavo rapita le storie dei colleghi più esperti. Alle presentazioni stampa, il mio sguardo si illuminava ascoltando le esperienze vissute su circuiti leggendari come Mugello, Jerez e Portimao. Eppure, mai avrei pensato che un giorno sarebbe arrivato anche il mio momento.
Poi, un giorno, la telefonata. Il Direttore Paolo mi chiede: «Ciao Lucia, saresti disponibile tra 15 giorni? Vorrei farti provare la nuova Ducati Panigale V2S a Vallelunga». Un attimo di silenzio, il cuore a mille, finalmente realizzo e rispondo: «Certo, ci sono!».
Poi devo fare i conti con la realtà: poca esperienza in pista, nessuna familiarità con il tracciato, assenza di attrezzatura specifica e, soprattutto, mai messo le mani su una Panigale. Ma non mi perdo d’animo. Dopo 15 giorni, con qualche lezione, un po’ di allenamento e una tuta Dainese nuova di zecca, mi ritrovo davanti all’inconfondibile scritta «Autodromo di Vallelunga – Piero Taruffi». La sorpresa è enorme quando Ducati mi offre l’opportunità di guidare una delle sue Panigale V2S per l’intera giornata. Ecco, il sogno finalmente si realizza!
Ducati Panigale V2s: bella e impossibile?
Entro nel box e la vedo: rossa, elegante, con le linee affilate e i fari a LED, l’emblema della moto “bella e impossibile”.
A dirla tutta, non è poi così impossibile. Il prezzo? 19.190 euro per la versione S e 16.790 euro per la standard, costosa sì, ma vale ogni centesimo. Tra emozioni indescrivibili, il supporto dei colleghi motociclisti in pista e dopo i briefing di Dario Marchetti, Technical Director della Ducati DRE Racetrack Academy, la mia avventura prende il via.
Dopo i vari rituali di iniziazione, tra cui la rimozione delle pellicole sugli inserti delle spalle e la “grattuggiata” della tuta nuova, entro in pista e subito riesco a concentrarmi sulle traiettorie.
Non è mai semplice per una donna riuscire a porre l’attenzione solo sugli aspetti tecnici della guida e, per quanto mi riguarda, il peso della moto è sempre stato uno dei fattori principali da prendere in considerazione in pista senza mai dover interrompere un turno in pista. Ma grazie ai soli 176 kg della Panigale V2S, riesco a mantenere un ritmo veloce senza problemi. La moto va davvero forte, non tanto per la potenza pura, quanto per quanto sia incredibilmente divertente e facile da usare. I 120 cv sono sufficienti a mettere in difficoltà le concorrenti, dimostrando che il segreto di una moto vincente non risiede solo nella potenza, ma anche in altre caratteristiche fondamentali.
La Ducati Panigale V2S, a mio avviso, si conferma una moto perfetta anche per il pubblico femminile. Agilissima, precisa e incredibilmente veloce nei cambi di direzione, rispecchia perfettamente le promesse di Ducati. Certo, non ha il desmodromico e la potenza è inferiore rispetto al modello precedente, ma questi piccoli difetti sono facilmente perdonati di fronte alle emozioni che sa trasmettere.
Mi ha colpita soprattutto la sua agilità, le linee eleganti e la capacità di mettermi subito a mio agio. Nonostante il manubrio leggermente più alto del solito, ho trovato subito una sintonia perfetta con la moto. La stabilità è impressionante, il peso contenuto e la sensazione di comfort e sicurezza, anche nei tornanti più stretti, la rendono, a mio avviso, una scelta eccellente.
La triangolazione della moto è perfetta, e con il mio metro e settantadue sono comoda in sella, con spazio a sufficienza per mettermi "in carena". Il display TFT da 5 pollici è completo di tutte le informazioni necessarie, mentre il rapido cambio elettronico aggiunge un tocco di classe. Le sospensioni mi hanno sostenuta impeccabilmente durante il giro e, anche senza pneumatici slick, la sensazione di aderenza all’asfalto è stata fantastica.
In tutta onestà, la sensazione di non guidare una moto estrema come le sue sorelle maggiori mi ha solo fatto piacere, perché la V2S mi ha messa davvero a mio agio e non mi ha fatto assolutamente rimpiangere la scelta di affrontare il mio battesimo del fuoco in pista a Vallelunga. La Panigale V2S mi ha offerto sicurezza, consentendomi di godermi appieno l’esperienza. L’idea di portare a casa una moto del genere, magari personalizzandola con gli accessori Barracuda, è davvero allettante.
Per la recensione completa sulla V2S, vi rimando al servizio del collega Marco Caregnato, che ha provato la Panigale V2S sul tracciato di Siviglia. (QUI la prova!)
Per quanto mi riguarda, l’esperienza che ho vissuto grazie a Ducati Roma, alla fiducia dei miei colleghi e, soprattutto, di Paolo, resterà un ricordo indelebile.
In questo test ho utilizzato la Tuta Dainese GROBNIK, ecco dove trovarla sullo store Dainese.