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MotoGP, Oliveira: "Un'infortunio strano, l'airbag potrebbe avere influito"

Il pilota di Pramac ha patito una dislocazione sterno-clavicolare: "non dico che non serva, ma si può migliorare e la FIM dovrebbe pensarci. Vorrei tornare in moto domani, ma saprò solo fra una decina di giorni se potrò essere a Jerez"

MotoGP: Oliveira:

Miguel Oliveira ha voluto essere presente in Qatar. Ha ancora il braccio al collo dopo l’infortunio patito in Argentina (dislocazione dell’articolazione sterno-clavicolare e lesione ai legamenti), ma non riusciva più a stare lontano dai campi di gara. Soprattutto ora che il portoghese del team Pramac inizia a vedere la luce fuori dal tunnel. “Sono passati più o meno 4 settimane dall’infortunio e le cose stanno migliorando - ha raccontato - Nelle prime tre ero completamente immobilizzato, ma ho ancora bisogno di tempo per guarire. Lunedì sono in programmi degli esami e capiremo meglio”.

Intanto, si accontenta dei progressi.

Non sento molto dolore, sto iniziando a muovermi un po’ e tutto sta progredendo bene - ha continuato - È stato un infortunio molto raro e peggiore di quanto mi aspettassi, sono rimasto sorpreso, credevo di essermi semplicemente rotto la clavicola e che in tre settimane fossi a posto, invece è più complicato”.

Oliveira non aveva idea di quello che gli era successo.

Il dolore mi aveva allarmato, pensavo fosse qualcosa di grave, come un osso rotto. Nelle prime ore nessuno sapeva cosa avessi, anche dalle radiografie era tutto normale. Per caso, al centro medico, quando mi hanno messo la tuta sulla parte destra del corpo, ho sentito un ‘crak’ e ho pensato che avessero definitivamente rotto l’osso - ha sdrammatizzato con un sorriso - Invece, con quella manovra hanno ridotto la lussazione. Credevo di avere la clavicola fratturata e non capivo come le lastre non mostrassero nulla, allora ho chiamato il mio dottore e mi ha detto che al 99% avevo una lussazione sterno-clavicolare. Mi ha detto di non muovere il braccio, sono tornato a casa e ho avuto la conferma”.

Ora si può iniziare a pensare al ritorno.

Mi hanno detto che sarebbero serviti 2 mesi e ho risposto che non c’era possibilità che non salissi in moto per tutto quel tempo! - ha scherzato - Non stiamo cercando di ridurre i tempi, sto facendo fisioterapia e ricominciato a muovermi lentamente, non puoi velocizzare la guarigione dei tendini, anzi fare di più peggiorerebbe la situazione. Voglio tornare a correre, ma quando starò bene. Al momento, non so se ci sarà il 50% o il 100% di possibilità che io torni a Jerez, bisogna valutare le cose settimana per settimana.

Miguel, però, freme.

Io salterei in modo domani, ma è abbastanza irrealistico al momento - si è fatto serio - Come ho detto, lunedì mi sottoporrò a una risonanza per capire come stanno guarendo i tendini e se sarà possibile muovere di più la spalla. Qualche giorno prima del GP di Jerez, saprò con sicurezza se potrò esserci o meno.

Il portoghese è purtroppo ormai abituato a restare in infermeria.

È il terzo anno consecutivo in cui ho un infortunio dopo un incidente con un altro pilota e non so il perché - ha ricordato - Sembra che attragga certe situazioni, non ero mai caduto sulla Yamaha e quando è successo mi sono fatto male. C’è un po’ di frustrazione, ma devo guardare avanti per non rimanere invischiato in una spirale negativa”.

C’è stato anche un altro team nei suoi pensieri, la possibilità che l’airbag possa avere in qualche modo influito su un infortunio così particolare.

È qualcosa a cui ho pensato e di cui ha parlato - ha affermato Oliveira - Non sono sicuro che l’airbag aumenti così tanto la sicurezza. Sicuramente ha ridotto la possibilità che mi rompessi la clavicola, ma ho avuto una lussazione sterno-clavicolare. Non penso nemmeno che si sicuro rotolare nella ghiaia con le braccia aperte perché l’airbag quando l’airbag si gonfia. Non sto dicendo che non abbiamo bisogno dell’airbag, ma che c’è margine per migliorare il sistema, specialmente per il volume di aria usato perché ogni pilota ha un fisico diverso e ognuno ha le sue preferenze su quanto debba essere attillata la tuta, penso se ne possa parlare. Dainese mi ha detto che analizzeranno i dati, ma anche che devono seguire le regole, quindi è più la FIM a dovere ragionarci su”.

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