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MotoGP, Marquez: "Io come Senna, a volte quando guido vado in trance"

VIDEO - Anche lo scorso round in Texas ero come in un flusso. Dei miei record si dimenticheranno tutti, rimarrà la mia capacità di superare gli ostacoli. Di cosa mi pento? Di aver inisistito a risalire in moto a Jerez nel 2020"

MotoGP, Marquez: "Io come Senna, a volte quando guido vado in trance"
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Ci sono campioni delle due e delle quattro ruote che, forse proprio per il loro essere capaci di fare cose straordinarie rispetto agli altri colleghi, dispongono di una dimensione spirituale più accentuata. Nella F1 a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 Ayrton Senna fece scalpore quando dichiarò pubblicamente di essere  stato sostenuto e guidato dal divino in occasione della pole position da primato firmata a Montecarlo nel 1988.

Ebbene, a sorpresa, nel corso di una video-intervista esclusiva a Motorsport.com, direttamente dal giardino dell’Hotel Ritz  Carlton, in Qatar, Marc Marquez ha rivelato di provare qualcosa di simile a quanto sperimentato dal brasiliano.

Marc ha anche rivelato di avere un punto in comune con Ayrton Senna, il mito per eccellenze dal Motorsport. 
"Ci sono momenti in cui sulla moto vado in trance, è come se fossi in un flusso. In quelle fasi, ho così tanta fiducia in me stesso non vedo il rischio e credo che non possa accadere nulla di male. Un esempio è stato proprio il recente GP di Austin", le sue parole.

Sicuramente la concentrazione al 100% è d’obbligo in MotoGP. “Se ti trovi a pensare a qualcosa di diverso dalla pista, sei immediatamente più lento di un secondo, un secondo e mezzo. Devi essere sempre preciso”, ha evidenziato.

Le tante cadute che hanno costellato la sua carriera hanno evidentemente cambiato lo spirito dell’iberico che, in ogni caso ora ha capito che perdere una gara non è il finimondo. “Quando sbaglio cerco di mettere le cose in prospettiva. Penso a chi in un incidente sulla strada perde un amico o un familiare. Se commetto un errore io, invece, so di potermi rifare dopo due settimane”, ha sostenuto.

Agganciandosi ai molti infortuni avuti e archiviati, il pilota di Cervera, ha evidenziato come proprio questa sua resilienza sia ciò che lo rende più fiero di sé stesso. "La mia capacità di superare le avversità mi definisce meglio dei record. Tra cinque anni nessuno parlerà di quanto ho ottenuto, ma della mia abilità di affrontare le criticità. C’è qualcosa di cui mi pento? Sì, quando volli rientrare in anticipo a Jerez dopo che mi ero appena fatto male”, ha confidato.

Attualmente, leader della classifica generale è suo fratello Alex, qualcosa che lo rallegra anche se a suo discapito. "Il nostro rapporto è diventato più stretto, perché ora parliamo la stessa lingua e guidando una Ducati possiamo confrontarci a livello tecnico. È difficile quando si ha un distacco notevole perché significa che si è a livelli diversi. Adesso invece siamo vicini e personalmente sono molto contento di vederlo competitivo. Ha talento, ma ha bisogno di tempo. Non è stato semplice per lui. Per anni ho sentito dire che era qui perché è mio fratello. Mamma ci dice sempre di stare attenti l’uno con l’altro. In ogni caso, malgrado il mio desiderio sia batterlo, se dovesse vincere al mio posto sarei felice perché è un lavoratore, le sue parole.

Il più delle volte lontano da riflettori e mondanità, l’otto volte iridato conduce una vita da benestante, ma lontana dall’esibizione del lusso tipica magari di altre discipline. “A seguito di una scommessa con il team che mi prendeva in giro perché non investivo di auto sportive ho acquistato una Porsche Turbo S nel 2021, ma poi l’ho venduta a favore di un’Audi RS6, in quanto preferisco le vetture polivalenti”, ha infine svelato.

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