La scivolata in gara ad Austin ha interrotto la serie perfetta di Marc Marquez, che da inizio stagione aveva dominato pressoché incontrastato nell'avvio di campionato. Del resto lo aveva detto Kevin Schwantz e lo pensava lo stesso spagnolo a inizio weekend, il maggior rivale di Marc Marquez sarebbe potuto rivelarsi proprio Marc Marquez, e così è stato. Dall'Igna aveva elargito rassicurazioni allo spagnolo, suggerendogli a fine gara di mettere da parte la frustrazione e voltare pagina, un consiglio messo in pratica alla lettera.
Frustrazione che certo c'è stata, anche se Marc approda in Qatar con una calma serafica, conscio della competitività ormai platealmente riacquisita sulla Ducati. Il quarto appuntamento della MotoGP potrebbe però rivelarsi più complicato delle tappe precedenti, un circuito in cui entrambi i suoi diretti rivali Alex e Bagnaia possono far bene, su questo lo spagnolo non sembra aver dubbi. Un suo eventuale successo però non sarebbe che l'ennesima conferma della sua 'rinascita' agonistica.
Dall'Igna a fine gara ad Austin ti ha suggerito di mettere da parte la frustrazione. Non dev'essere stato facile dopo aver dominato la prima parte di gara.
"Sono le corse - esordisce Marc - mi consolo sapendo che sono caduto mentre ero in testa alla gara con due secondi di vantaggio. E' chiaro, si è trattato di un mio errore. Stavo spingendo troppo in quel passaggio tra la 3 e la 4. Sono cose che succedono, nonostante il grosso errore però sono ancora secondo in campionato ad un punto dal leader, quindi qui in Qatar ripartiamo da capo".
L'errore ad Austin non sembra aver intaccato i buoni rapporti in famiglia con Alex.
"Un errore non intacca l'ottimo inizio di stagione. So che ci saranno circuiti in cui avremo difficoltà, ma quest'ultima settimana lo abbiamo passato nella normalità. E' chiaro, ho regalato 25 punti ai miei avversari ma questo non cambia nulla, siamo ancora a inizio stagione".
In passato il Qatar è stato teatro di sfide tra te e le Ducati. Ora ci torni per la prima volta sulla Rossa, quali sono le tue aspettative?
"Questo è il primo circuito della stagione in cui, teoricamente, Alex e Pecco sono migliori, stando alle statistiche. Vediamo cosa succederà, se sarò competitivo sarà un ottimo segnale, altrimenti ci sarà da lavorare".
Non c'è la possibilità di sbancare invece un altro fine settimana?
"Zero, non è un circuito in cui è possibile farlo. E' la verità, dico ciò che penso".
Fa ancora discutere ciò che è accaduto alla partenza ad Austin. Sapevi che la penalità sarebbe potuto essere un ride through? avresti affrontato la situazione diversamente?
"Non lo sapevo, le regole sono cambiate un po' negli ultimi anni. Cerco sempre di immaginarmi diversi scenari, e quella era la soluzione più veloce in quel contesto per evitare un errore, quello di partire con le gomme da pioggia. E' chiaro che quella bandiera rossa ha distrutto il potenziale podio di chi invece aveva compiuto una scelta diversa".
E' stata una decisione incentrata solo sulla performance, senza immaginarne l'eco mediatico?
"Ogni pilota ha la propria strategia e cerca di fare ciò ritiene sia la scelta migliore, ed in quel frangente ho fatto la scelta giusta, dopo l'errore. Tutto ciò che ne è scaturito a livello di media fa parte del gioco, della MotoGP attuale, e dobbiamo adattarci".
Che impatto ha correre qui in Qatar, dove in una sessione può esserci ancora luce e nella successiva no?
"Le sensazioni sulle gomme cambiano, ma in termini di stile di guida non c'è molta differenza. Si corre di notte si, ma l'illuminazione è perfetta".