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SBK, Pirro: “Non mi aspettavo la caduta, non ho più il margine che avevo gli altri anni”

“Ho avuto un po’ di chattering e ho perso la moto, ma quando spingi e vai al limite può succedere di sbagliare. Delbianco e la Yamaha sono veloci e più efficaci di noi: in questo momento è lui l’uomo da battere”

SBK: Pirro: “Non mi aspettavo la caduta, non ho più il margine che avevo gli altri anni”

È stato un avvio decisamente in salita quello vissuto da Michele Pirro in questa nuova stagione del CIV Superbike. Ancora dolorante dopo la brutta caduta sofferta nelle prove libere di ieri, il portacolori del team Barni 51 racing Lab è finito nuovamente ruote all’aria al Tramonto al quarto giro di Gara 1, mentre cercava di tenere il passo di uno scatenato Alessandro Delbianco; fin qui mattatore di questo primo appuntamento sul tracciato di Misano. Un incidente di percorso che non ha però fiaccato lo spirito da combattente del dieci volte campione italiano, risalito subito in sella per cercare di salvare il salvabile. 

“La caduta di ieri è stata tosta, oggi invece sono caduto praticamente da fermo: ero già piegato, ho avuto un po’ di chattering e ho perso la moto. Ero quasi riuscito a tenerla ma non ce l’ho fatta. Vediamo domani. Io non mi pongo obiettivi, cerco di dare sempre il massimo” ci ha detto Pirro a fine giornata, cercando di prendere quanto successo con filosofia.Ho commesso un errore, non me l’aspettavo e chiedo scusa alla squadra, ma quando spingi e vai al limite può succedere. Si vince e si perde. Fa parte dello sport. Ma io sono tranquillo e sereno, perché penso di non dover dimostrare niente. Mi dispiace per la caduta, ma sono comunque contento del livello che tengo ancora dopo tantissimi anni. Sono caduto anche ieri, ho fatto una bruttissima caduta, non sto bene fisicamente, ma oggi ero comunque lì e me la giocherò sicuramente fino alla fine - ha sottolineato - È chiaro che la Yamaha e Debianco sono cresciuti tanto e questo è forse il primo anno in cui parto non da favoritissimo, perché loro sono molto veloci già dall’anno scorso. È giusto così, e poi fa parte dello sport: prima o poi, qualcuno che mi batte deve arrivare, altrimenti Pirro rimane in eterno (sorride ndr). Mi è dispiaciuto solo non potermela giocare, ma lui è stato bravo e oggi se l’è meritata”.

Michele, ti aspettavi che Delbianco partisse subito così forte? 
“Noi sono 4 o 5 anni che abbiamo la stessa moto, ormai è arrivata a fine ciclo. Infatti stiamo già preparando la moto del futuro, la bibraccio, che ha tantissimo potenziale. È chiaro che in questo momento ci sono dei punti dove la nostra moto è ancora efficace e ce ne sono altri in cui soffriamo. È un bilanciamento e loro hanno trovato una competitività che permette loro di essere efficaci. Di sicuro non ho il margine, il vantaggio, che potevo avere gli altri anni. La cosa che mi fa comunque riflettere è che credo che io e lui alziamo tanto il livello, perché chi ha le nostre stesse moto è comunque molto più indietro. Diciamo che il livello della moto va bene, ma credo che sia quello dei piloti a fare la differenza. Quello che mi dà comunque soddisfazione nel mio piccolo è che ho un anno in più, ma non vado più piano dell’anno scorso (ride ndr.). È positivo e non è scontato alla mia età, soprattutto dopo la caduta di ieri, in cui ho preso una gran bella botta. Però mi piace e mi diverto quando, come oggi, vado al limite. E quando sei al limite a volte puoi anche sbagliare. Lui ha sicuramente più margine di me in questo momento, ma andiamo avanti gara per gara e poi vedremo come andrà”. 

Ti senti un po’ nella situazione di Bulega contro Toprak nel Mondiale Superbike?
“È difficile da dire, ma come dicevo, non abbiamo più un vantaggio tecnico e ci sono punti dove la nostra moto è veloce e altri in cui soffro parecchio. Loro arrivano da un periodo positivo, non hanno cambiato niente, mentre noi abbiamo cambiato le sospensioni, passando da YSS a Öhlins e quindi, al momento, non abbiamo ancora un piano ben definito. È chiaro che il livello è alto, perché andavamo già più forte dell’anno scorso e se penso che siamo a parità di gomme e di moto, solo con le sospensioni diverse, significa che abbiamo comunque fatto la differenza. D’altronde, se non ci fossi io, Delbianco vincerebbe facilmente, ma per me è positivo che ci sia, perché è mi dà lo stimolo per essere performante, veloce e per cercare la perfezione”.

Potrebbe anche essere divertente cambiare ruolo e passare dalla parte dell’inseguitore.
“Vedendolo nei test a Vallelunga e qui, sicuramente è lui l’uomo da battere. Non bisogna nascondersi: in questo momento lui e la Yamaha sono veloci e più efficaci di noi. Dico solo lui, perché gli altri praticamente non ci sono. Noi comunque cerchiamo di difenderci con le armi che abbiamo, provando a vedere se c’è ancora del margine sulle sospensioni. Io sono un combattente, quindi non è che mi arrendo o la do per persa. Sarà sicuramente più bello e stimolante provare a battere Delbianco, che è in uno stato di forma importante”. 

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