Andrea Locatelli e la Yamaha si sono rivelati la sorpresa del round di Portimao. Il pilota bergamasco ha infatti riportato la R1 sul podio, mandando segnali di vitalità. Ovviamente la strada è lunga, ma di sicuro si è visto un primo segnale incoraggiante.
Detto ciò, una delle novità emerse sulla moto giapponese in Portogallo è stato il nuovo telaio. Potendo usufruire delle superconcessioni, gli ingegneri si sono messi al lavoro, intervenendo su questa componente. Cosa cambia e quanto cambia rispetto a prima ce lo ha spiegato Nicolò Canepa.
“Devo fare innanzitutto i complimenti a tutto il gruppo di lavoro – ci ha detto il team manager – i ragazzi hanno lavorato in modo importante a casa e i risultati si sono visti. Volevamo infatti mandare un segnale dopo le difficoltà dell’Australia e siamo molto soddisfatti. Ovvio che il percorso è lungo, ma questa è la strada da seguire”.
Si è parlato tanto di questo telaio “superconcesso”. Cosa cambia rispetto a prima?
“Innanzitutto tengo a precisare che questo è il telaio di serie della Yamaha R1, pertanto non si tratta di un nuovo telaio. Potendo però usufruire delle superconcessioni, siamo intervenuti sulle rigidezze di questa componente. Tutto ciò ha dato due effetti positivi: il primo è l’inserimento. Locatelli e gli altri piloti hanno infatti riscontrato un migliore ingresso in curva della moto rispetto a prima mentre il secondo punto è l’uscita. In uscita la R1 ha una maggiore spinta ed è più competitiva”.
Alla fine il problema non era il motore di cui tanto si è discusso…
“Sul discorso legato al motore sono sempre stato molto chiaro con voi tutte le volte che ci siamo confrontati. Durante l’inverno non è mai stato fatto alcun intervento sul motore, infatti credo siano state diffuse informazioni sbagliate da parte di qualcuno a riguardo. Purtroppo il regolamento non ci consente di fare un 1200cc (sorride), ma noi siamo sempre stati convinti della natura del nostro propulsore, molto gentile, che rende di fatto la R1 dolce nella guida e agile”.
Adesso arriva Assen, una pista che ben si adatta alla Yamaha…
“Esatto! Speriamo di confermare il lavoro visto in Portogallo con l’intento di proseguire il nostro percorso di crescita. Lo scorso anno siamo arrivati a podio, quest’anno il livello si è alzato, ma Yamaha sta lavorando”.
Nicolò, si è parlato anche delle ali. Qualcuno dice che la moto sia più fisica da quando sono state introdotte. È vero?
“Io le ho provate e devo dire che la moto presenta un migliore un downforce, offrendoci punti di forza. Forse la Yamaha è meno maneggevole, ma credo che gli aspetti positivi siano maggiori”.
Quanto pesa l’assenza di Johnny?
“Purtroppo pesa, perché su di lui è stato fatto un investimento importante e ad oggi è indisponibile per via dell’infortunio. La speranza è quello di riaverlo presto, anche se la salute resta la priorità, perché il percorso di recupero deve concludersi nel modo migliore. C’è però Locatelli, che si sta rivelando un pilota di altissimo livello e un grande lavoratore, bravo nel dirigere lo sviluppo. Con lui abbiamo anche Remy e Dominique, di conseguenza serve proseguire come stiamo facendo”.