Francesco Guidotti non ha iniziato questa stagione ai box. Dopo il divorzio con KTM, il manager toscano sta programmando il suo futuro, ma intanto non si perde nemmeno un minuto delle gare. Il suo occhio attento, unito all’esperienza, offre una visione molto interessante di quello che è successo in questo inizio di stagione e sarebbe un peccato non approfittarne.
Francesco, partiamo da Austin: fa più bene a Bagnaia tornare a vincere o fa più male a Marquez avere buttato via una vittoria?
“Fa sicuramente più bene a Pecco. Bagnaia, per più motivi, ha sofferto nelle prime gare ed essersi sbloccato con una vittoria ad Austin gli fa molto bene. Per quanto riguarda Marc, è in uno stato di serenità assoluta. Dopo quello che ha passato, è tornato a vincere, è contento ed è nel posto dove voleva essere. Come ha detto lui, è caduto per un errore, sa cosa ha fatto e va avanti. Non si abbatterà per quello”.
Bagnaia però non era ancora nelle condizioni di lottare con Marquez.
“Pecco era secondo e sapeva che sarebbe stato difficile vincere, però sembra che abbia trovato quelle sensazioni che gli servono per vincere e per essere più incisivo. La vittoria è stata la ciliegina sulla torta, anche se sa anche lui che è piovuta un po’ dal cielo. Il valore più importante è avere ritrovato le giuste sensazioni, oltre ad avere recuperato punti, perché dopo due GP c’era già stato uno strappo. Questo non fa bene solo a lui, ma a tutti noi perché tiene vivo l’interesse”.
L’anno scorso Bagnaia ha imparato cosa significhi buttare via punti, Marquez lo deve ancora capire?
“Pecco ha sicuramente imparato la lezione, su questo punto l’ho punzecchiato io stesso e mi ha risposto che l’anno scorso aveva fatto troppi errori per volere spingere quando non era nelle condizioni per poterlo fare, e l’aveva pagata con il Mondiale. Non vuole rifare lo stesso errore. Per quanto riguarda Marc, aspettiamo. È la sua prima caduta della stagione, quindi mi sembra che abbia già abbattuto di molto il numero di errori a cui ci aveva abituato. Fare i primi due GP senza nemmeno una scivolata in prova è significativo, non possiamo imputare nulla a Marquez dopo appena una caduta alla terza gara”.
Sullo schieramento, Marquez si è confermato un perfetto stratega. Però ha detto al suo capotecnico di non volere condividere il suo piano con Ducati, è giusto?
“Quella è una strategia del pilota ed è giusto che non la condivida. Quello che sinceramente mi ha meravigliato, è che di tutte queste cose se ne parla prima che il pilota esca dai box, non quando sei sullo schieramento, almeno che non ci siano cambiamenti drastici delle condizioni. Io ho sempre cercato di valutare prima tutte le opzioni con i piloti e tecnici, in modo di sapere cosa fare nelle varie eventualità e di essere tutti allineati. Sono i piloti che devono decidere quali rischi prendersi, ma bisogna dare tutte le opzioni per sapere cosa fare. Mi sembra che non avessero fatto questo tipo di discussioni. Quando sei sullo schieramento, a 3 minuti dalla partenza, rischi anche di non avere la lucidità necessaria. Non mi meraviglia quello che ha fatto Marc, ma che non fosse già stata valutato come opzione”.
Parliamo sempre di Pecco e Marc, ma in testa al campionato c’è Alex Marquez.
“Al momento è così, ma la storia insegna che le prime tre gare sono sempre un po’ pazzerelle e che magari qualcuno può tirare su la testa. Mi ricordo che in passato eravamo 2° in classifica dopo i GP d’apertura, con Johann Zarco nel 2021 e mi era successo anche in KTM con Brad Binder, poi le cose si erano normalizzate. Alex non è una sorpresa, è un pilota che tanti sottovalutano, ma per me ha grandi qualità e si allena tutti i giorni con uno dei piloti più forti della storia. Sa cosa vuole dire andare forte, quali sono i suoi limiti e le qualità di chi vince. Ha sfruttato alla grande queste prime 3 gare, trovando una fiducia straordinaria con la moto fin dai test invernali. Vediamo se terrà il passo, anche perché lui con una moto 2024 non godrà di nessuno sviluppo durante la stagione, mentre i piloti ufficiali già da dopo Jerez avranno qualche aggiornamento. Non darei nemmeno per scontato che sarà una lotta solamente fra Pecco e Marc, secondo me ci sarà qualche sorpresa. Come Di Giannantonio”.
Stai citando un altro pilota Ducati.
“Le aspettative erano molto alte per Martin e l’Aprilia. Ogura ha sorpreso tutti alla prima gara e poi ha continuato a fare bene, nonostante la squalifica in Argentina, quando un esordiente riesce a gestire la moto in quel modo già alle prime gare, significa che non è male. Con un campione del mondo sopra, forse, avrebbero potuto sfruttarne tutto il potenziale e magari avere qualche indicazione in più per lo sviluppo”.
E gli altri?
“Si sapeva che un inverno non sarebbe bastato per colmare il gap. Sarà interessante vedere le prossime gare, perché il ritmo sembra abbastanza simile a quello dell’anno scorso. Nel 2024 erano stati abbassati i tempi in maniera drastica, ora si parla di manciate di secondi in più o in meno. Chiaramente bisogna considerare le condizioni, mi sembra che ad Austin domenica ci fossero una ventina di gradi in meno sull’asfalto rispetto a un anno fa. Ci sono un po’ pochi dati per fare valutazioni ma se Ducati non avrà grossi margini di miglioramento, gli altri avranno più possibilità di colmare il gap o di avvicinarsi”.
In questi giorni si sta parlando molto di un possibile addio di Acosta alla KTM. Per te, che hai lavorato con la Casa austriaca, è una possibilità reale?
“Secondo me il suo manager sta già lavorando per metterlo nella condizione di uscire da quel pantano. I termini del contratto potrebbero anche prevedere l’uscita, vediamo. Nei prossimi due mesi ci sarà sicuramente a livello aziendale per KTM ed è quello che potrebbe sbloccare la situazione. Ci potrebbe essere la possibilità per Pedro e le occasioni non gli mancheranno sicuramente. È un ragazzo che ha dimostrato di potere stare davanti ed è un peccato per lo spettacolo non averlo. Comunque è giovane, ha tempo, ma fare due anni di purgatorio, per un pilota che ha vinto due Mondiali in tre anni, è un peccato. Gli tarpi le ali”.
KTM lo lascerà andare?
“Non so quanta voglia avrà, potrebbe anche pensare, dopo avere fatto tanto insieme, di non volere essere il suo limite. Un po’ come ha fatto Honda con Marc, tenere a tutti i costi un pilota può diventare una pubblicità negativa. Se cade in tutte le gare, non è contento, non può parlare male della moto ma non ne parla nemmeno bene… è una situazione non bella”.