La prima giornata di azione della Formula 1 sul circuito di Suzuka si è conclusa con una sessione ricca di bandiere rosse. Ben quattro sono state le interruzioni, la prima delle quali per il terribile incidente, per fortuna senza conseguenze, occorso a Jack Doohan. Il figlio d’arte è uscito ad alta velocità alla curva 1 demolendo la sua Alpine. Pur avendo richiesto il rientro al box del gruppo, si è rivelata meno spettacolare l’uscita di Fernando Alonso e della sua Aston Martin alla curva Degner, mentre hanno particolarmente colpito i due stop successivi per le fiamme che hanno investito una via di fuga dove era presente l’erba.
In mezzo a tutto ciò, a dettare il passo sono state ancora loro: le McLaren. Se Norris ha occupato la prima posizione nelle libere 1, nelle libere 2 a primeggiare è stato il compagno di squadra Oscar Piastri, con un vantaggio su di lui di appena 49 millesimi.
La bella sorpresa del giorno è rappresentata da Isack Hadjar su Racing Bulls, terzo a quattro decimi dalla coppia papaya e in vantaggio di un nulla su Lewis Hamilton, il migliore dei piloti Ferrari visto che per trovare Charles Leclerc è necessario scendere in settima piazza. Va detto che la scuderia di Maranello non si è concentrata particolarmente sulla ricerca della prestazione, quanto sulla raccolta dati e sulla distanza, decisa al riscatto dopo la doppia squalifica rimediata in Cina.
Curiosamente, Liam Lawson, appena punito dal talent scout della Red Bull Helmut Marko con una retrocessione dal team principale a quello satellite, ha firmato il quinto crono assoluto, “battendo” sia Max Verstappen, ottavo e come solito sornione al venerdì, sia il suo sostituto alla guida della RB21 Yuki Tsunoda, non è andato oltre la diciottesima piazza. Guardando in casa Mercedes, a sorridere è stato il solo George Russell, sesto dopo la seconda posizione del mattino, mentre Antonelli ha chiuso sedicesimo. A completare la top 10, l’Alpine di Pierre Gasly e la Williams di Carlos Sainz, in questa occasione più brillante di Albon anche se di un francobollo.