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MotoGP, Gran Premio di Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bagnaia mangia l'hot dog, cambia il Marquez in testa al Mondiale, Di Giannantonio gioca a palla sul podio. Marc perde il duello contro se stesso

MotoGP: Gran Premio di Austin: il Bello, il Brutto e il Cattivo

A forza di ripetere che l’errore è sempre dietro l’angolo, Marc Marquez ci casca e casca. Ringrazia Bagnaia, che ad Austin non avrebbe pensato di vincere. Ringrazia Alex, che non avrebbe pensato di essere in testa al campionato. Ringrazia Di Giannantonio, che un po’ ci sperava. Tutti felici e contenti. Questi tre, gli altri no.

IL BELLO – Bagnaia mangia un hot dog, Di Giannantonio gioca con la palla ovale. Entrambe le attività, sul podio diventano più belle. Pecco e Fabio non condividono i loro balocchi con i compagni d’avventura italiani, che comunque non si lamentano. Morbidelli ha trovato continuità, Bezzecchi ha raddrizzato il weekend, Bastianini sta facendo pace con la sua KTM, Marini sembra rinato. Sei azzurri nei primi 8, non male. E poi Arbolino sul podio in Moto2 e Bertelle in Moto3. Non ci lamentiamo.

IL BRUTTO – Cade nel giro di allineamento e prende la sveglia da Miller. Per Fabio Quartararo sarebbe stato meglio rimanere a letto. Centra una Top 10 più per gli errori altrui che per i meriti suoi. Così è, anche se non vi pare.

IL CATTIVO – Anni a ripetersi che servono più Gran Premi negli Stati Uniti. Perché? Ma soprattutto, per chi? Le tribune del COTA ricordavano le celebri ghost town e non è stato nemmeno comunicato il numero di spettatori. Strano, non ci sarebbe voluto molto tempo per contarli.

LA DELUSIONE – Quella di Fermin Aldeguer, andato a terra a tre giri dalla fine. Quando è caduto nessuno girava veloce come lui, e c’era un motivo.

LA CONFERMA – Tutti a prendere in giro la Honda, colosso dai piedi di argilla. E invece è lei la migliore della altre. Lo certifica il 2° posto nel campionato costruttori. La Ducati avrà anche quasi il triplo dei suoi punti, ma il resto ne ha meno. Una piccola, grande soddisfazione.

L’ERRORE – Anche i migliori pistoleri a volte sbagliano il colpo. Marc Marquez perde il duello contro se stesso su un cordolo bagnato. Qualche graffio, una pedana rotta e tanti punti in meno. Era da giovedì che ripeteva che sbagliare è semplice, come dargli torto?

LA SORPRESA – Beati i secondi perché saranno i primi. La parabola della MotoGP racconta di Alex Marquez, che ha imparato che tanto argento vale più di poco oro. Si gode la testa del campionato e con lui il team Gresini. Continuare a sottovalutarlo potrebbe essere un errore.

IL SORPASSO – Merce rara dalle parti di Austin. Almeno per le posizioni che contano. Nemmeno Moto2 e Moto3 hanno dato soddisfazioni. Menzione di merito, quindi, per quelli che si è inventato Bagnaia nella Sprint su Marquez. Son serviti a poco, ma hanno risvegliato gli spettatori dal torpore serale.

LA CURIOSITA’ – Non solo i piloti sbagliano. Anche con 4 ruote ci si può mettere nei guai quando piove. Come l’incauto guidatore della Safety Car che ha voluto provare fino in fondo l’aderenza dell’asfalto. Troppo in fondo.

IO L’AVEVO DETTO – Schwantz alla vigilia del GP: “l’unico che in questo momento può fermare Marc Marquez è Marc Marquez”. Don’t mess with Texas, ma nemmeno con Kevin.

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