Tu sei qui

MotoGP, Quartararo: "Valentino Rossi era il mio idolo, ma Marquez è impressionante"

"Marc ha una determinazione e una fame di vittoria pazzesche. Con Yamaha sono stato troppo severo. Senza di loro non sarei nella top class. Ho zittito chi pensava che non ce l'avrei fatta"

MotoGP: Quartararo:

I primi due appuntamenti del 2025 hanno narrato di una Yamaha in ripresa e sebbene la strada per il ritorno al vertice sia ancora lunga e  la prestazione generale della M1 troppo discontinua per gridare al completo recupero, sarebbe ingiusto non affermare che le concessioni tecniche hanno effettivamente portato dei frutti.

Lo sa bene anche Fabio Quartararo che, tuttavia, preferisce adottare il basso profilo tra pragmatismo e realismo circa le possibilità di riscatto nel breve periodo del costruttore nipponico. “Prima di pensare a tornare ai vertici sarebbe meglio non trovarsi ogni fine settimana a chiedersi se ci sia la chance di entrare nel Q2. Al contrario dovremmo sempre poterci inserire nei primi dieci al venerdì”, le sue parole a GP Racing.

Qualche segnale di ripresa che deve far pensare al positivo c’è  comunque stato anche grazie alle insistenze dello stesso transalpino. “Al momento del rinnovo ho chiesto nuovi innesti, compresi gli ingegneri, un team satellite e un cambio di progetto. Adesso sembra che tutto si sia allineato. La Casa del Diapason ha fatto un grande sforzo in questo senso e io ne sono felice, nonostante bisognerà avere ancora pazienza”, ha quindi proseguito nella riflessione.

Per El Diablo, abituato a vincere gare e titolo non è stato facile accettare di finire nelle retrovie come successo nelle ultime stagioni. “Quando ti rendi conto che il mezzo a disposizione ti limita è complicato e ti porta a biasimare tutti, tuttavia mi rendo conto che se Yamaha non mi avesse dato l’opportunità di entrare in MotoGP nel 2019, probabilmente non ce l’avrei mai fatta. Con il tempo ho imparato a controllare rabbia e frustrazione -  ha ammesso con spirito proattivo – Adesso davanti a me ho due Mondiali, forse i più importanti della mia carriera,  e tanta voglia di aiutare la squadra a tornare all’apice. Per me è una vera motivazione. A quel punto cercherò di non perdere tempo e di andare nel miglior posto possibile”.

Facendo invece un bilancio del suo percorso nella top class, il pilota di Nizza ha rivelato: “Il massimo è stato quando ci sono arrivato mentre la maggior parte della gente sosteneva che non mi sarei adattato. Al contrario, già al primo anno fui in grado fui in grado di conquistare pole position, prime file e podi. Il peggio, sono state le mie critiche aggressive al produttore giapponese nel 2023. Era una fase complessa, ma non avrei dovuto comportarmi così”, si è cosparso il capo di cenere.

Infine un pensiero sui colleghi. “Valentino Rossi è stato il mio idolo di infanzia, ma ora mi rendo conto di chi sia Marquez. E’ davvero impressionante. Ricordo il GP della Thailandia del 2019. Gli sarebbe bastato concludere alle spalle di Dovizioso per laurearsi campione ed invece fece di tutto per aggiudicarsi la corsa ed aggiungerne un’altra al suo record. La sua fame di successo e la sua determinazione sono notevoli, così come la volontà di tornare dopo anni complessi tra lesioni e lotta con la Honda”, ha evidenziato.
 

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy