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MotoGP, Marc Marquez ad Austin: lo sceriffo è tornato in città (ed è più temibile che mai)

Lo spagnolo detiene il record di vittorie al COTA, ben sette, ma è a digiuno dal 2021. Il 2025 però è il suo miglior esordio di stagione dal 2014 e sulla Ducati finora è stato perfetto. Lo sceriffo tornerà a dettare legge in città, o tra i rivali qualcuno alzerà la testa?

MotoGP: Marc Marquez ad Austin: lo sceriffo è tornato in città (ed è più temibile che mai)

Quando la MotoGP sbarca ad Austin ci si guarda sempre in giro in cerca dello sceriffo, e non è un caso che sia proprio l'iconico cappello a tesa larga a coprire il capo degli iridati sul podio texano. La differenza è che ad Austin in MotoGP più che cercare il nuovo sceriffo bisogna guardarsi da quello veterano, cioè Marc Marquez: lo spagnolo negli anni è diventato un'autentica autorità ad Austin, di cui detiene il record di ben sette vittorie dal debutto del circuito nella competizione mondiale. In sostanza, Marc Marquez ad Austin incute lo stesso timore nei suoi avversari che incuteva il leggendario Wyatt Earp al suo ingresso all'O.K. Corral.

Un rivale del passato come Dani Pedrosa commentava infatti: “Sappiamo che Austin è un circuito dove Marc è molto forte. Vedremo se Pecco Bagnaia riuscirà a rientrare un po". Dichiarazione cui faceva eco l'avvertimento di Bastianini: “Abbiamo un problema con Márquez perché è molto veloce su questa pista”. Il riminese è stato infatti l'unico pilota italiano ad interrompere la serie di successi spagnoli ad Austin, su una Ducati appunto nel 2022. E se consideriamo che Marc viene da due weekend perfetti, punti pieni, ed appare in piena sintonia con la sua Ducati GP24.9, la moto più competitiva (stando ai risultati) della griglia, la sfida per i suoi avversari assume piuttosto i contorni di una crociata.

La storia

Il successo di Marc ad Austin negli anni è indissolubilmente legato alla Honda, è chiaro. Lo spagnolo battezzò il neoarrivato circuito americano già nel 2013, suo anno d'esordio in MotoGP. Era il secondo appuntamento in calendario, la prima di quelle sei vittorie che gli consegnarono il primo titolo iridato in classe regina. Nel 2014 si ripetè, nel suo anno da record con 13 vittorie, altro giro di giostra, altro titolo. Il dominio continuò anche negli anni successivi fino al 2018, sempre in sella alla Honda, con l'asfalto texano e le sue undici curve a sinistra sempre pronte ad accogliere lo spagnolo alla stregua di un buon amico.

 

Nel 2019 la striscia di successi si interruppe per un guasto meccanico alla catena, in quell'anno fu Alex Rins sulla Suzuki a conquistare l'oro, mentre nel 2020 non si corse a causa del Covid. Nel 2021 però, reduce dall'infortunio e dopo tre operazioni al braccio destro, Marc Marquez tornò a dettare legge nel circuito delle Americhe, precedendo l'allora futuro campione del mondo Quartararo di ben 4,6 secondi, una delle sue uniche tre vittorie quell'anno. Il 2022 fu un caso particolare: la Honda, ormai in piena difficoltà in quegli anni, lo lasciò fermo alla partenza. Da ultimo lo spagnolo risaliva la classifica chiudendo 6°, mentre Bastianini tagliava il traguardo consegnando alla Ducati la sua prima e unica vittoria sul tracciato statunitense. Nel 2023 poi non scese in pista, infortunato a causa dell'incidente con Oliveira a Portimao. Molti pensavano che il 2024 sarebbe stato l'anno del suo ritorno. Lo spagnolo ora in sella alla Ducati GP23 del team Gresini prese la testa della gara per poi perdere l'occasione per via di una caduta alla 11, era la terza gara in sella alla creatura di Borgo Panigale.

Marquez oggi

Avanti veloce ad oggi, Marc Marquez sembra essersi completamente lasciato alle spalle gli anni dell'infortunio. C'è chi ironizza sul fatto che lo spagnolo abbia qualcosa in meno che in passato. Lo spagnolo del resto non lo ha mai negato, gli anni e gli infortuni possono cambiare il corpo e la resistenza di un pilota, perchè il Marquez di oggi sembra essere sicuramente più cauto,  anche se la natura quella non cambia. Sta di fatto che il passaggio in Ducati Gresini prima ed in rosso ufficiale poi gli hanno ora consegnato l'arma per poter dettare legge anche al di fuori dei confini americani. I primi territori conquistati, in Thailandia prima ed in Argentina poi, hanno alzato bandiera bianca sin dalle prime fasi di libere, e nella MotoGP di oggi chi ben comincia... ha ottime probabilità, ed il layout del circuito con tante curve a sinistra è congeniale allo spagnolo. Per lo spagnolo questo del 2025 ad oggi è il miglior esordio di stagione in MotoGP dal 2014, anno del suo record di vittorie. Come ironicamente faceva quindi notare il team manager di Ducati Davide Tardozzi: “Il circuito di Austin è una specie di giardino per Marc, ma in Qatar ci aspettiamo che Pecco lotti con lui per la vittoria”, perchè insomma, Marc Marquez ad Austin te lo aspetti.

 

Avanti gli sfidanti

Il tuo compagno di squadra è anche il primo dei tuoi avversari, recita l'adagio. Non è stato esattamente così nei primi due appuntamenti di stagione, anche se Pecco ci ha sempre abituati ad un inizio di campionato in sordina per cucirsi alla perfezione il mezzo addosso. Bagnaia dal canto suo però non ha mai vinto in Texas in MotoGP, neanche nelle sue stagioni titolate. Sul circuito delle Americhe il torinese può vantare un terzo gradino del podio nel 2021, ed una vittoria in Moto2 nel 2018. Tuttavia va sottolineato che l'italiano sa andare forte in qualifica, avendo conquistato due pole, molto dipenderà quindi dai passi avanti che Pecco riuscirà ad ottenere dalla sua moto, a meno che non stia già accarezzando l'idea di tornare sulla GP24.

Una GP24 che Alex Marquez sta sfruttando appieno, avendo lottato testa a testa e a fianco del fratello negli ultimi due GP. Al minore dei Marquez non è ancora riuscito di imporsi, e le statistiche sul circuito texano non giocano a suo favore, ma mai dire mai. Non è però l'unico spagnolo da cui Marc potrebbe doversi guardare le spalle, perchè Alex Rins può vantare qui ben due vittorie, nel 2019 sulla Suzuki e nel 2023 sulla Honda, a testimonianza della grande adattabilità del pilota.  L'Aprilia è ancora orfana di Jorge Martin, ma sia Bezzecchi che Ogura hanno dato ottime prestazioni e sul circuito americano Noale può già vantare un successo in passato. Quanto alle KTM, il team di Poncharal può vantare una squadra di vincitori. Sia Bastianini che Vinales sono tra gli iridati più recenti sul circuito delle Americhe, entrambi hanno donato soddisfazioni alle rispettive case precedenti, Ducati ed Aprilia, ma in questo 2025 sembrano avere ancora discrete difficoltà di adattamento sulle RC16 quindi fare previsioni in merito risulta prematuro.

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