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MotoGP, Pirro: "Bagnaia è un diesel, ma sta soffrendo la competitività di Marquez"

"Vedere il tuo compagno vincere quattro gare su quattro non è facile. Marc ha tutto per dominare fino alla fine, ma Pecco potrà dire la sua, ha solo bisogno di serenità. Curioso di vedere Martin sull'Aprilia"

MotoGP: Pirro:

A partire da inizio aprile a Misano si metterà alla caccia dell’ennesimo sigillo nel CIV, l’undicesimo per la precisione. Un indomito Michele Pirro si è mostrato super carico e desideroso di dettare di nuovo la propria legge in occasione della presentazione ufficiale del campionato tenutasi a Milano. Frangente in cui GPOne ha approfittato per fargli fare anche una digressione sulla MotoGP dove Ducati sta già dimostrando la propria superiorità.  “Il mio obiettivo per il 2025 è puntare al titolo SBK, anche se non è scontato. Alla mia età già non andare più piano dell’anno precedente è importante. Non è mai facile migliorarsi, tuttavia la voglia rimane sempre tanta e darò il massimo per riuscirci” mette in chiaro.

A tuo avviso chi potrà darti fastidio?
“Intanto, ci tengo a dire che il campionato italiano per me è molto importante visto che rappresento il gruppo sportivo delle Fiamme Oro oltre a Ducati. Riguardo i rivali, mi aspetto un Alessandro Delbianco agguerrito come sempre, oltre a nuovi talenti pronti ad inserirsi nella lotta. Io però so quanto valgo e cosa posso dare, per cui cercherò di fare il massimo”.

L’impegno non sarà solo in pista nelle vesti di pilota…
“No, con Ducati stiamo lavorando su molti progetti, a partire da un programma dedicato ai giovani , fino alla V4 Elite Cup nelle competizioni amatoriali. Sono dunque coinvolto a più livelli nell’azienda grazie ad una passione per lo sport che mi fa andare avanti. In particolare mi rende felice condividere le mie competenze con gli emergenti”.

Ci sarà la chance di vederti in qualche round della top class come wild card?
“Non credo perché il nuovo regolamento lo vieta visto che abbiamo vinto le ultime gare del 2024 e abbiamo conquistato anche le prime del nuovo Mondiale. L’unica possibilità è sostituire qualcuno, ma questa è una strada che non amo molto, in quanto si subentra in un contesto in cui il titolare ha avuto dei problemi o si è infortunato, quindi non è mai bello. Ormai me ne sono fatto una ragione sebbene mi dispiaccia un po’ perché le mie tre apparizioni erano un’opportunità per cercare di progredire a livello personale e far crescere la moto così da rimanere ad un buon livello, ma le regole impongono diversamente. In generale, sono comunque contento perché significa che Ducati continua a dominare e che si stanno finalmente raccogliendo i frutti di un lavoro cominciato molto tempo fa”.

Ultimamente il compito delle wild card sembra essere diventato più complicato. Emergere non è per nulla facile.
“Anche se è da un po’ che non partecipo, in passato mi sono tolto delle soddisfazioni, spesso partendo davanti ai titolari e facendo delle belle gare con la Top 10 come obiettivo minimo. E’ chiaro che negli anni è diventato più difficile. Per quanto riguarda Ducati nello specifico, potendo già contare su tante moto in pista, è impossibile avere il quadro completo rispetto a quando dovevamo rincorrere e magari mi veniva affidato un mezzo super evoluto. Va aggiunto che oggi la forbice tecnica si è ristretta  e poi, e parlo per me, non facendo più tante gare è complicato. Ad esempio l’anno scorso a Barcellona ho usato una moto che non guidavo da un anno e mezzo e mentre per tutti quello era l’ultimo appuntamento stagionale, per me era il primo. La mancanza di continuità rende tutto più complesso. Al contrario, quando mi presentavo con il mio gruppo e la mia moto riuscivo ad ottenere di più. Due anni fa, nel mio ultimo GP,  avevo chiuso in testa nelle prove libere, ero partito in terza/quarta fila e tagliato il traguardo tra i primi dodici. Anche senza essere presente regolarmente mi sono sempre inserito a metà gruppo. E’ ovvio che fare un campionato intero ti dà quei due/tre decimi che mancano se si è impegnati una tantum”.

In questo Mondiale di MotoGP Ducati si presenta con due moto in meno, credi che alla lunga peserà?
Non mi sembra che le cose siano cambiate soprattutto perché la Desmosedici è davvero competitiva. Mi spiace non aver potuto ancora vedere Martin sull’Aprilia, però Bastianini così in difficoltà, mentre nel 2024 si giocava podi e vittorie, fa capire quanto siamo forti. Jorge resta comunque un’incognita”.

Ti aspettativi un Bagnaia tanto in difficoltà e un Marquez così in palla?
Pecco non è mai stato un pilota capace di dare il massimo ad inizio stagione. Credo sia una sua caratteristica e poi le piste incontrate non erano a suo favore. Bisognerà aspettare ancora un po’. Marc, dal canto suo, ha un talento e una voglia di riscatto incredibili, in più è sulla miglior moto, per cui fa solo quello che sa fare. E’ chiaro che da un campione così ti aspetti che sia in grado di rendere tanto. La vera sorpresa invece, è Alex. La vicinanza del fratello e avere lo stesso mezzo a disposizione hanno contribuito a fargli fare quel passo avanti in più, inoltre si è trovato subito bene con la GP24. Ad ogni modo penso che Pecco tornerà ad essere della partita a breve. E’ chiaro che Marc ad oggi ha tutte le carte in regola per stare davanti l’intero campionato”.

Proprio Bagnaia non ha escluso un ritorno alla GP24 con cui si sentiva più in sintonia…
Tra le due moto in realtà non c’è grossa differenza. Secondo me in questo momento è importante dargli la serenità che gli serve e aiutarlo a riacquistare le sensazioni che vorrebbe. Il suo livello può essere più alto, ma come di sovente accade, ci sta mettendo un po’ di più per trovare la fiducia necessaria”.

Dunque non è una questione di pressione legata all’arrivo del campione di Cervera?
Dire che non abbia patito la presenza di Marc è una parola grossa. Marquez è effettivamente uno dei compagni di squadra più scomodi che possano capitare, però Pecco ha tutto il talento per poterlo battere e avvicinarsi. Certo, al pronti via subito quattro successi, non è facile da gestire, specialmente per la risonanza data dai media. Lui però ha tutte le qualità utili oltre al supporto di Ducati per venirne fuori. Sono convinto che nel giro di qualche GP lo vedremo all’altezza e competitivo per giocarsi la vittoria”.

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