L’erba del vicino è sempre più verde. Non c’è forse detto migliore che fotografa l’attuale situazione di questo avvio di Campionato da parte di Toprak Razgatlioglu e i fatti che si sono susseguiti. Il turco ha infatti lasciato l’Australia furioso, definendo questa Superbike una Ducati Cup, viste le tante Panigale al vertice in occasione del weekend di gara.
Non è la prima volta che il turco punta il dito contro la Rossa e al tempo stesso non è la prima volta che il campione del mondo esalta il potenziale della Ducati, definendola come la moto migliore dello schieramento, meglio della sua BMW con la quale ha vinto il titolo lo scorso anno.
Una pubblicità a costo zero per Borgo Panigale, che si ritrova dal nulla un campione del mondo di un’altra Casa come testimonial perfetto a promuovere il proprio prodotto senza dover investire del denaro. Ovviamente Claudio Domenicali gongola nell’ascoltare queste dichiarazioni mentre il reparto marketing ha dalla sua pubblicità gratuita evitando di dover fare sforzi nel pensare a quale campagna pubblicitaria lanciare sul mercato.
Battute a parte o meno, negli ultimi due anni l’appeal della Rossa è cresciuto a dismisura nel paddock delle derivate, a tal punto da diventare la moto più scelta. Lo scorso anno ha puntato sulla V4 il team Marc VDS con Sam Lowes, quest’anno invece è stata la volta di Bonovo con Scott Redding mentre Barni ha addirittura raddoppiato con Yari Montella al fianco di Danilo Petrucci.
Riavvolgendo per un attimo il nastro, quella tra Toprak e la Ducati è la storia di una rivalità che va ormai avanti da diversi anni. Le radici di questo scontro partono dal 2022, anno in cui il turco era in Yamaha e si ritrovava a duellare per il titolo con Alvaro Bautista. Adesso invece il numero 1 è sulla BMW e nell’ultimo periodo non gli sono andate giù diverse cose, su tutte la bocciatura del telaio, giunta lo scorso dicembre dopo l’ultimo incontro tra FIM, Dorna e MSMA.
La sensazione è che Toprak si senta una sorta di bersaglio contro una Ducati che, considerata da lui riferimento, dovrebbe invece essere penalizzata al fine di riequilibrare i valori in campo. Di sicuro c’è tanta strategia nelle parole del campione turco con l’intento di smuovere il regolamento dalla sua parte o quantomeno far sì che le carte rimangano le stesse sul tavolo, a differenza di quanto accaduto negli ultimi mesi con la bocciatura del telaio da parte della Federazione.
Sta di fatto che la pista tornerà presto a parlare perché tra poco meno di dieci giorni i riflettori saranno già puntati sul round di Portimao. Toprak e la BMW arrivano forti del record siglato nei test della scorsa settimana: il biglietto da visita migliore in vista del round portoghese contro una Ducati chiamata a confermarsi dopo quanto visto in Australia.