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MotoGP, Marc Marquez: "Alex è il mio maggior rivale in campionato"

"Alex oggi mi ha impressionato, era ad un altro livello, sorpassare è difficile, ma quando è tuo fratello lo è ancora di più. La cosa più importante è la sincerità che abbiamo tra di noi, Ho la tranquillità che mi dà il non dover dimostrare nulla. Onorato di aver eguagliato il record di Nieto"  

MotoGP: Marc Marquez:

Marc Marquez ha trionfato al Rio Hondo chiudendo il secondo weekend perfetto consecutivo, un altro punteggio pieno che dà ragione a chi in Ducati in quel fatidico Mugello puntò su di lui per il proprio futuro. Lo spagnolo conquista così la sua 90esima vittoria eguagliando il record di Angel Nieto, "colui che ha aperto le porte al motociclismo spagnolo",  consegnando così alla storia un altro tassello della propria carriera, nuovamente in ascesa dopo il periodo buio dell'infortunio.

C'è chi dice che si tratta pur sempre di un Marc Marquez meno qualcosa, e chi invece, forse a buon ragione, che questo Marc Marquez abbia conquistato invece qualcosa di diverso, per sé stesso più che per le cronache. Del resto lo dice lui stesso, "Ho la tranquillità del non dover dimostrare niente", e forse è questo il segreto che lo sta rendendo così temibile per i suoi avversari in questo inizio di stagione. Eccezion fatta forse per il fratello Alex, unico pilota al momento in grado di tenergli testa, una sfida fraterna e senza esclusione di colpi, seppur nel rispetto reciproco, ma da cui al momento il fratello maggiore continua a uscirne vittorioso.

"Sono davvero felice, è un grande onore eguagliare il record di Angel Nieto - esordisce Marc - lui è stato incredibilmente importante per il mondo del motociclismo spagnolo, cosa sono le moto, cos'è il campionato del mondo, Angel Nieto ce lo ha mostrato aprendone le porte. Ma oggi sono rimasto anche davvero impressionato da Alex, ha corso in maniera pulita ed è stato molto veloce con tanta percorrenza in curva. Quando ho visto che la sua gomma posteriore non fumava ho capito che oggi era ad un altro livello".

Il campionato è iniziato da poco ma la sfida con Alex prosegue.
"Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato che il secondo posto fosse abbastanza, ma poi nella seconda da metà di gara con la gomma usata ho visto che stavo recuperando terreno ed ho iniziato ad attaccare.  Ho fatto fatica dietro ad Alex, non trovavo un punto dove sorpassarlo, l'unico era alla 5. Qui in Argentina è difficile sorpassare e quando si tratta di tuo fratello forse lo è ancora di più. Appena si esce dalla linea l'asfalto è sporco e l'anteriore inizia a chiudersi, così la prima staccata alla 5 è stata troppo ottimista, lì ho capito che per fare quel sorpasso ci voleva la linea giusta. Il primo tentativo non è stato dei migliori ma il secondo è andato meglio. Alla fine sono sopravvissuto, prendendomi anche dei rischi, forse troppi, ma sono felice di chiudere un altro weekend con punteggio pieno. E' stato un altro weekend perfetto per Ducati, anche se abbiamo dovuto fare del lavoro extra col team perchè non mi sono sentito subito a mio agio all'inizio, abbiamo sofferto un po' ma lo abbiamo fatto nel modo giusto ed abbiamo portato a casa il risultato. L'atmosfera nel box Ducati è stata incredibile, abbiamo fatto un ottimo lavoro, e lo stesso posso dire dell'atmosfera in famiglia".

Hai affrontato un bel rischio alla curva 11.
"In quella curva avevo avuto già dei momenti durante il weekend, ma in gara il rischio è stato ancora più grande. Lì mi sono detto che dovevo cambiare stile di guida e l'ho fatto un poco, perchè uno dei miei punti di forza è l'ingresso curva ed oggi non riuscivo a sfruttarlo appieno con la media al posteriore. Ho provato a cambiare stile di guida e sopravvivere, ed alla fine con le gomme usate le sensazioni sono migliorate".

Qui in Argentina è stato simile allo scorso weekend in Thailandia, in cui ti sei ritrovato ad inseguire Alex per una parte di gara.
"Oggi non era nei piani di essere dietro ad Alex, inizialmente avevo in mente di condurre tutta la gara. Ancor prima della gara, tra me ed Alex c'è grande sincerità. Gli ho detto che mi sarei messo in testa e che se si fosse trovato dietro di me, io avrei attaccato attorno al 14° giro. Lui avrebbe fatto lo stesso, e così ha fatto, ha messo in atto la mia stessa strategia. La cosa più importante è che ci sia questa sincerità tra di noi. So che vincerà delle gare in questa stagione, più di una. Come lui sarà contento per le mie vittorie io lo sarò per le sue".

Alex sembrava avere qualcosa in più in alcuni settori, quanta differenza c'è tra le vostre moto?
"Le due moto sono molto vicine, se io ho qualche vantaggio forse è un poco di velocità, ma Alex sta guidando in maniera incredibile in queste ultime due gare. Aderenza o non aderenza, la differenza sta tutto nello stile di guida, ognuno seguendo la propria strada. In questo weekend ho avuto qualche difficoltà in più. Rivedendomi sugli schermi mi vedevo rigido, anche se poi il tempo arrivava. Oggi in gara però le cose sono migliorate".

Dove pensi di aver avuto quel vantaggio extra per lottare con tuo fratello Alex?
"Oggi credo che lui avesse un setup centrato più sulla velocità in curva e la maneggevolezza della moto, mentre io mi sono concentrato più sui punti in cui potevo frenare duramente, che è uno dei miei punti di forza. Quindi questo oggi è stato un mio vantaggio ed anche dietro ad Alex riuscivo a frenare bene, ma lui era davvero agile. Ad ogni giro continuavo a pensare alla curva 6, perchè si tratta di una curva a sinistra e mi dicevo che fosse impossibile che potesse essere più veloce di me in quel punto, ma lo era! - prosegue scherzando lo spagnolo - ho provato diverse traiettorie, diverse posizioni sulla moto ma ad ogni giro era più veloce di me. Certo, era più veloce anche in altri punti, ma per tutta la gara quella curva è stato il mio chiodo fisso in cui cercavo di migliorare".

Da fratello maggiore senti di dover vincere.
"No, non sempre! - ride - passati i 22 anni siamo alla pari. Oggi sono davvero rimasto impressionato dal suo stile di guida, pulito. Sono davvero felice per lui e so che quando ha fiducia può vincere i campionati. Lo ha fatto in Moto3 ed in Moto2, quindi al momento è il mio maggior rivale in campionato".

Ora al talento hai aggiunto una capacità di gestione che forse prima non avevi. Siamo davanti al miglior Marc di sempre?
"Ora ho questa tranquillità di non dover dimostrare niente. Prendo quello che viene, se in un turno faccio più fatica non importa, se sbaglio me ne faccio una ragione. Questa tranquillità mi permette di guidare bene, ma sopratutto mi trovo bene anche col team, siamo un team factory ma non sento quella pressione tipica dei team factory e questo mi aiuta a stare bene".

La folla presente qui al Rio Hondo si è fatta sentire, pensi che si debba tornare in Argentina anche il prossimo anno?
"Non so se torneremo, ma spero di si. In MotoGP dobbiamo concentrarci non nell'aprire le nostre porte al mondo, non rimanendo limitati in Europa ed in Asia, perchè anche America e Sud America sono importanti. Penso che per il futuro si stia lavorando in quella direzione, dobbiamo cercare di avere più circuiti da questa parte del mondo e aprire ancora di più questo sport ai fan".

Prossima tappa Austin, un circuito che conosci fin troppo bene, i tuoi avversari devono preoccuparsi?
"Calma, per ora rilassiamoci e godiamoci la fine di questo weekend di gara. Ad Austin ci arriveremo".
 

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