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MotoGP, Quartararo: "Yamaha ha fatto dei passi avanti e Miller lo ha dimostrato"

"Si è visto in Malesia ed in Thailandia. L'Argentina sarà un'altra occasione per capire il potenziale di questa moto". Rins: "Fabio frena in modo diverso, io non sento ancora la moto pienamente mia"

MotoGP: Quartararo:

Il primo appuntamento in Thailandia per Fabio Quartararo e Yamaha è stato sicuramente incoraggiante. Al netto di un 7° piazzamento nella Sprint, e di un 15° nella gara lunga, anche e sopratutto le prestazioni del nuovo arrivato Jack Miller sembrano aver riportato il sorriso sul volto del francese dopo gli anni passati in assenza di risultati. Senza dubbio il lavoro da mettere in campo per colmare il divario con le altre case è ancora tanto, ed il circuito argentino potrebbe rappresentare un altro gradino importante per constatare il livello raggiunto dalla M1 di Iwata. Il non aver corso qui lo scorso anno ed il non aver condotto dei test, come invece era stato per la Thailandia, metterà tutti sullo stesso piano, e per Fabio Quartararo questo potrebbe quindi rappresentare un primo tassello importante per poter intravedere le proprie reali prospettive anche in ottica di campionato.

"Sarà importante partire con una buona qualifica - esordisce il francese - Credo che la Yamaha abbia fatto dei passi avanti, lo abbiamo visto in Malesia e lo ha dimostrato anche Miller in Thailandia, ed anche io ho avvertito un miglioramento nonostante le sensazioni con le gomme non fossero delle migliori".

Il secondo appuntamento in Thailandia, sfumato lo scorso anno, potrebbe modificare gli equilibri in campo?
"Mi aspetto un tracciato con poca aderenza , ma che migliorerà sessione dopo sessione. La giornata di domani sarà certamente la più impegnativa, sicuramente si commetteranno degli errori ma cercherò di dare il massimo. Penso che questo tracciato sarà una occasione ancora migliore per noi di capire il reale potenziale di questa moto. Specialmente domenica vedremo se le sensazioni saranno più simili a quelle della Thailandia o quelle della Malesia, spero le seconde o ancora meglio. Non penso che sarà un salto nel buio, abbiamo i dati del 2022 e del 2023 quindi non sono preoccupato".

Altro tema caldo, l'avvicendamento tra Michelin e Pirelli come unico fornitore anche per la MotoGP dal 2027, in concomitanza col cambio del regolamento.
"Penso che l'arrivo di Pirelli sia ancora lontano nel tempo, non so quale sarà il loro piano per il 2027 ma credo che sappiano cosa stanno facendo. Sono una grande azienda e sono già in Superbike ed in Formula 1, penso quindi che abbiano una più che sufficiente esperienza per poter gestire anche la MotoGP. Quanto allo sviluppo, credo però che sarà importante darci l'opportunità di svolgere dei test il prima possibile perchè si tratterà di test davvero importanti anche per lo sviluppo della moto", ha concluso poi il francese.
 

Alex Rins: "Fabio fa ancora la differenza in frenata"

Il tracciato Argentino rievoca dolci ricordi per Alex Rins, che qui conquistò alcuni podi negli anni in sella alla Suzuki, prima degli infortuni che ne hanno poi minato negli anni a seguire le aspirazioni ed i risultati. Per lo spagnolo la prima in Thailandia si è conclusa forse al di sotto delle aspettative, con due 17° posizioni, ma con la stessa positività che contraddistingue i piloti Yamaha, alle prese coi tanti cambiamenti ed il tanto potenziale ancora inespresso e da scoprire. Non risparmia però anche un'autocritica nel confronto con l'altro lato del box, con un Fabio Quartararo che sembra ancora avere un quid in più sulla M1 della casa giapponese.

"Questo tracciato per me è speciale, in passato qui sono andato bene - esordisce lo spagnolo , che conquistò qui due podi con la Suzuki - sia negli anni della Suzuki che con la Honda con cui conquistai subito la Q2. Siamo sicuri che domattina faremo fatica e le condizioni saranno difficili con poca aderenza, dovremo stare attenti e non diventare pazzi col setup perchè perdersi è facile. Vedremo cosa saremo in grado di fare, ma sarà interessante anche vedere il livello attuale della Yamaha. Non corriamo qui da due anni e so che in passato hanno girato delle auto, quindi questo potrebbe essere un problema".

Che aspettative hai rispetto ai tuoi avversari?
"Di norma le Aprilia in passato hanno sempre avuto un vantaggio in condizioni simili, con poca aderenza, ma credo che anche la Honda potrà trarre beneficio da ciò".

Cosa ti manca rispetto agli altri piloti Yamaha?
"Rispetto ai miei compagni di marca e a Fabio con cui condivido il box, a Buriram ciò in cui ho avuto le maggiori difficoltà è stato proprio il setup della moto, gli ingegneri possono confermarlo e Max può dirvelo. Nelle curve veloci eravamo bene o male allineati, lo stesso in accelerazione, ma in frenata Fabio riesce a fermare meglio la moto, il suo stile di guida è molto diverso dal mio. E' vero che ora ho un anno e qualche mese di esperienza su questa moto, ma non la sento ancora pienamente mia. Ci stiamo lavorando, ma a volte è difficile. Devo essere forte mentalmente perchè è da Austin 2023 o al Mugello quando mi sono rotto la gamba che non riesco a dimostrare il mio potenziale", ammette poi lo spagnolo.

Cosa ne pensi dell'esordio di Ogura in MotoGP?
"Non ho avuto modo di rapportarmi con lui direttamente in pista, ma dall'esterno mi è sembrato che gli venisse tutto facile nel capire la moto, l'elettronica. Anche Bezzecchi è stato competitivo, quindi questo significa che l'Aprilia non è così male, ma lui è pur sempre un rookie, se continuerà così il podio per lui potrebbe arrivare presto".

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