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Ci sono piloti che preferiscono tenere segreto il modo in cui si allenano tra una gara e l’altra come ad esempio Marco Bezzecchi ed altri che invece, come Marc Marquez, non temono di mostrarsi all’opera in palestra o “peggio” , su una moto da cross, malgrado i rischi annessi, in modo da mantenere sempre la velocità e non rischiare di perdere il ritmo nei momenti di pausa.
Apparso nel paddock della MotoGP in quel di Termas de Rio Hondo indossando una maglietta della nazionale di calcio argentina con tanto di numero 93 sulla schiena, lo spagnolo ha però chiarito di non essere più scatenato come prima. “Faccio ancora motocross, ma meno di prima. Ultimamente è piovuto molto e poi sono più cauto per via delle fratture”, ha spiegato ad AS.
Recentemente è stato anche protagonista di una sgambata sul circuito di Aspar Martinez in sella ad una Panigale V2 e come lui tanti protagonisti del Motomondiale hanno girato da privati. Guai però a parlare di riscontri cronometrici. "I tempi sono relativi e legati alle gomme montate e al tipo di moto che si sta guidando", ha tagliato corto.
A proposito invece dell’omaggio all’Albiceleste il 32enne ha svelato: “La maglia mi è stata regalata da Ducati Argentina”. Restando in tema calcistico l’otto volte iridato si è infine lasciato scappare una battuta sibillina sull’esito partita di Champions League tra Atletico Madrid e Real Madrid, decisa a favore della squadra allenata da Carlo Ancelotti dall’annullamento, molto contestato, del rigore segnato da Julian Alvarez a causa di un doppio tocco individuato dal VAR. “Spero proprio che la finale non sia Real – Barcellona”, ha scherzato.
