I piloti del Campionato Italiano Velocità hanno cominciato a scaldare i motori in vista del primo Round della stagione, che scatterà a Misano il primo fine settimana di aprile. Un appuntamento che vedrà Filippo Rovelli affrontare la sua prima gara in sella alla Ducati Panigale V4 2025 del team Barni 51 Racing Lab, con l’obiettivo di essere subito tra i protagonisti della nuova e attesissima classe Production Bike. La grande novità del CIV 2025, che dividerà la griglia con la Superbike tricolore. Un sfida entusiasmante per il giovane pilota lombardo, che ha cominciato a gettare le basi di questa nuova avventura la scorsa settimana a Vallelunga. Trovando subito un buon feeling con la sua nuova Rossa.
“Mi sono trovato molto bene sin da subito con la Ducati” ci ha raccontato Rovelli, tracciando un bilancio positivo delle due giornate sul tracciato capitolino: “Anche la squadra mi è piaciuta subito e ci siamo dati molto da fare, continuando a lavorare anche se non avevamo la telemetria per via di un problemino. In generale, con la Ducati mi sono trovato molto bene, ma mi servirà un po’ di tempo per abituarmi alle gomme Dunlop. Ho sempre corso con le Pirelli e lo stile di guida che usavo con quelle gomme è diverso da quello che dovrei usare con le Dunlop. Ho fatto due cadute, proprio perché mi devo ancora abituare”.
Quanto è diversa la Ducati dalla BMW con cui hai corso nel 2024?
“La Ducati è molto pronta sotto, però è un pochino più lenta in allungo rispetto alla BMW. È normale, perché la mia BMW l’anno scorso era preparata, mentre questa, da regolamento, deve essere una moto standard. Nonostante questo, appena sono sceso dalla Ducati dopo il primo turno ho detto subito che era bellissima: ha tanto motore sotto, ti porta fuori dalle curve ed è molto bella da guidare”.
Ci racconti come è nato questo progetto con Barni?
“Eravamo all’EICMA per cercare di capire le possibili strade che potevo seguire: il CEV, il CIV o il National Trophy. Non sapevo che Barni stesse cercando un altro pilota, e nemmeno di questa nuova categoria, fino a che non ci siamo parlati proprio lì all’EICMA. Ci siamo trovati bene e alla fine ho deciso di correre con Barni perché è una delle migliori squadre del Campionato Italiano”.
Che effetto ti ha fatto dividere il box con un pilota con l’esperienza e il palmarès di Michele Pirro? Gli hai chiesto qualche consiglio?
“Sì sì, gli ho chiesto dei consigli perché non avendo la telemetria non riuscivamo a capire un po’ di cose, come ad esempio il motivo per cui la moto non chiudeva bene le curve. Facevo molta fatica nel primo settore, quindi gli ho chiesto se potevo fare due giri dietro di lui per vedere come affrontava il primo curvone e mi ha aiutato molto a capire che magari sbagliavo qualcosina io, ma non eravamo nemmeno a posto con la moto. Avere nel box un pilota come Michele Pirro non può che darti una mano, già solo per il fatto che puoi vedere ciò che fa, ascoltare come spiega i problemi al suo capotecnico e al telemetrista, e vedere come li risolvono. Già questo ti aiuta tantissimo”.
Che differenza ti aspetti tra la Production Bike e la Superbike a livello di prestazioni? Credi che ve la potrete giocare o che ci sarà un bel gap?
“Con i primi 3 o 4 della Superbike ci sarà sicuramente un po’ di gap, ma sia io che gli altri piloti della Production Bike ce la metteremo tutta per cercare di stare più avanti possibile e giocarcela con i piloti della Superbike. Se un pilota è veramente forte, penso che possa riuscire a stare dietro di loro, anche se bisogna faticare per riuscirci. La differenza non è di motore o altro, ma sta nel fatto che loro hanno più componenti che li possono aiutare nella guida”.
In generale, che idea ti sei fatto di questa nuova categoria?
“È molto bella, perché ricorda un po’ la Stock 1000 che c’era nel Mondiale Superbike. A me è sempre piaciuta quella categoria, guardavo le gare da bambino quando ci correvano piloti come Federico Sandi, Toprak Razgatlioglu o anche Luca Salvadori. Penso che questa categoria possa crescere molto. Ci saranno al via molti piloti forti: un bel po’ di giovani, alcuni piloti con esperienza e alcuni che arrivano dal Mondiale Moto2”.
Credi che questa classe possa essere un trampolino di lancio per te, per un futuro sbarco nel Mondiale Superbike?
“Esatto: questa è stata proprio una delle cose a cui abbiamo pensato quando stavamo valutando le proposte che avevo, perché facendo bene nella Production Bike con BMW magari non avrei avuto lo stesso trampolino di lancio che potrei avere con Ducati. Questo è stato un punto in più per farmi optare per il team Barni, perché se fai bene con loro e con una Ducati vieni di sicuro notato”.
Magari anche lo stesso Barnabò potrebbe darti un’opportunità in futuro.
“Sì, avendo il team anche nel Mondiale Superbike, se in una gara volesse schierare una moto in più, o dovesse effettuare una sostituzione, è lui a decidere su chi puntare. Ma dipenderà anche da come andrà quest’anno: se faccio bene si apriranno sicuramente più possibilità”.
Se non dovessi avere una chance nel Mondiale, preferiresti continuare nella Production Bike o passare al CIV Superbike?
“Il CIV Superbike è un campionato che mi piace molto, ma c’erano pochi piloti in griglia negli anni scorsi ed è per questo che ho preferito correre in ESBK, dove c’erano più piloti e con molta esperienzam come Tito Rabat o Ivo Lopez, che hanno anche corso nel Mondiale Superbike. In termini di livello e di griglia di partenza, è un campionato che mi ispirava di più del CIV Superbike. In più, mi piaceva l’idea di correre sulle piste spagnole con una moto di grossa cilindrata, dopo averle provate nella 300. Se poi mi dovesse arrivare una proposta da una buona squadra del CIV Superbike non è certamente un campionato a cui direi di no, ma dovendo scegliere preferirei il Mondiale Superbike, o il campionato spagnolo di Superbike. La Production Bike è comunque una categoria che mi ispira molto, perché essendoci moto praticamente standard, e quindi tutte uguali, qui conta più la ‘bravura’ del pilota rispetto al CIV Superbike, dove alcune moto sono un po’ più preparate di altre”.
Avrai ancora due giornate di test a Misano prima del primo Round dell’anno. Ti basteranno, o ti servirà un po’ di tempo in più per mettere tutto a punto?
“Dovrei ricevere a breve la moto di allenamento, che è praticamente identica a quella del team Barni. Quindi, vorrei provare a scendere in pista prima dei test a Misano per abituarmi meglio alle gomme, ma penso che per il primo Round avrò comunque trovato la quadra. Già a Vallelunga ho girato entrambi i giorni su tempi molto vicini a quelli di Stirpe: io sono stato un po’ più veloce di lui il primo giorno, mentre lui ha fatto un decimo meglio di me nel secondo. Lui conosce bene le Dunlop, avendole usate nel CIV Supersport 600, e poi immagino avesse già fatto un po’ di test su questa moto, essendo tester Ducati. Sono tranquillo, perché il fatto di essere andato molto forte l’anno scorso mi rende molto più convinto di me stesso. E poi sono molto contento e soddisfatto per come sono andati i test a Vallelunga”.
È ancora presto per iniziare a porti qualche obiettivo, o hai già cominciato a pensarci?
“Il mio obiettivo è sicuramente quello di vincere. Magari è ancora troppo presto, ma le ambizioni sono ovviamente quelle”.
Photo credit: Barni 51 Racing Lab