di Francesco Irace
Come le ciambelle nascono col buco, ci sono moto che convincono da subito. O almeno è quello che è successo a me (e non solo a me) quando ho messo il sedere sulla prima Yamaha Tracer 9, quando ancora (nel 2015, anno in cui ha debuttato) si chiamava MT-09 Tracer. Era un progetto nuovo, quindi inevitabilmente acerbo, che trasformava la neo-arrivata MT-09 in una Sport Tourer. Eppure diede subito la sensazione di essere vincente, tant'è che convinse subito il mercato. Il merito era – ed è tutt'oggi – di un motore tre cilindri straordinario e di un pacchetto complessivo molto equilibrato dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Nel tempo la Tracer si è evoluta, facendo di volta in volta degli step in avanti e migliorando tutti gli aspetti che presentavano qualche piccola criticità. E oggi arriva sul mercato nella versione 2025 con un look aggiornato, con tanta tecnologia a bordo e con una dotazione che porta il livello del comfort su un gradino ancora più alto. Sono cinque le versioni disponibili, così da accontentare un pubblico eterogeneo, sia per età che per destinazione d'uso. Ma andiamo con ordine, vediamo come è cambiata rispetto al passato e poi vi racconto anche le mie sensazioni in sella.
Yamaha Tracer 9 GT 2025: quanto è cambiata rispetto al passato?
Nessuna rivoluzione, non ce n'era assolutamente bisogno. Solo piccoli (si fa per dire) ma importanti aggiornamenti, quanto basta per alzare il livello e mantenere intatto il DNA di una moto a cui si fa fatica a chiedere di più. Come anticipato, sono cinque le versioni a listino, perché le Tracer 9 e Tracer 9 GT possono essere scelte anche con il cambio automatico Y-AMT, mentre al vertice della gamma c'è la Tracer 9 GT+ che adotta di serie, tra le altre cose, il cambio Y-AMT e i due radar con sistemi di assistenza alla guida come cruise control adattivo e sensore dell'angolo cieco. Su tutte le varianti c’è una nuova scocca più snella e un parabrezza più ampio, regolabile (elettricamente sulle GT e GT+), dall'escursione di 10 cm, che protegge perfettamente il pilota in tutte le situazioni di guida, senza compromettere il design complessivo della moto.
Ci sono poi i nuovi gruppi ottici cornering e i fari Matrix LED (anteprima assoluta sulle due ruote), che accendono e spengono i LED in funzione della posizione dei veicoli che sopraggiungono nella corsia opposta per non abbagliarli. Completano il quadro le nuove borse rigide da 30 litri keyless rimovibili e un vano portaoggetti posizionato nella parte destra del serbatoio, con presa USB integrata, molto pratico e intelligente.
Yamaha Tracer 9 GT 2025: ciclistica ed ergonomia
Il telaio è sempre il noto Deltabox in alluminio, abbinato al forcellone in alluminio allungato e a un telaietto in acciaio ora più lungo e leggero rispetto a prima, che offre più spazio a pilota e passeggero. Le ruote accolgono la nuova esclusiva tecnologia SpinForge di Yamaha e diventano più leggere e resistenti (-500 gr), mentre le sospensioni sono Kayaba regolabili sulle Tracer 9 e di tipo semi attive sui modelli GT e GT+.
C'è una piastra della forcella riprogettata, che aumenta l'angolo di sterzata del manubrio, e il peso della moto si attesta sui 227 kg in ordine di marcia. Cambia leggermente l'ergonomia della nuova Yamaha Tracer 9 2025, perché ora l'altezza da terra della sella è di 845 mm (e può essere sollevata di 15 mm), c'è una nuova schiuma più densa molto ben rifinita e c’è una maggiore rastrematura della zona anteriore. Non cambiano invece manubrio e pedane.
Yamaha Tracer 9 GT 2025: motore, elettronica e display
Così come resta invariato, se non per la nuova omologazione Euro5+, il tre cilindri da 890 cc da 119 cv a 10.000 giri/min e 93 Nm a 7.000 giri/min. È sempre abbinato al ride by wire con cinque le modalità di guida (tre preimpostate e due personalizzabili: "Sport", "Street", "Rain", "Custom 1" e "Custom 2"). L'elettronica si avvale sempre della piattaforma IMU a sei assi che sovraintende tutti i sistemi di assistenza alla guida, dal controllo della trazione all’antimpennata, passando per il comportamento delle sospensioni semiattive.
Tutto nuovo è invece il cruscotto TFT da 7" connesso, completamente personalizzabile e dotato di navigazione Garmin gratuita (per sempre), che sostituisce quello precedente che ricordava (secondo alcuni) ironicamente una maschera da sub. Montato di serie su Tracer 9 GT+, e offerto in opzione sui modelli Tracer 9 e Tracer 9 GT, c'è come anticipato l'innovativo cambio automatico Y-AMT (sovrapprezzo 1.200 euro), di cui però vi parleremo più avanti quando proveremo la versione GT+.
Yamaha Tracer 9 GT 2025: come va su strada
Poche sorprese, tante conferme. Anche la versione 2025 della Yamaha Tracer 9 GT mette sul tavolo tutte le carte vincenti che ne hanno contraddistinto il successo di questi anni. Sali in sella, metti le prime marce e la senti subito tua, familiare, intuitiva: facile nonostante non sia propriamente una moto per neofiti. È una GT, pensata per il turismo, anche a lungo raggio, eppure è leggera e agile alle basse velocità come una naked. Si guida con disinvoltura nel traffico e alle basse andature, complice un ottimo bilanciamento dei pesi, una frizione tutto sommato morbida (che stacca però alla fine della corsa) e un cambio quickshifter preciso. La posizione di guida è comoda, rilassata, ma non passiva. Il busto è leggermente inclinato in avanti, quanto basta per sentire bene l'anteriore tra le mani senza però affaticare i polsi, nemmeno sulle lunghe distanze. Buona la triangolazione sella-pedane-manubrio, con le gambe rilassate e non troppo piegate.
Chiude il cerchio, in tal senso, una protezione aerodinamica a cui non si può chiedere di più, che conferma quanto si sia lavorato di fino per garantire un livello di comfort sempre più elevato; d'altronde, sebbene l'indole sportiva di questa moto sia a mio avviso prevalente rispetto a quella turistica, chi compra una Tracer 9 GT lo fa pur sempre nell'ottica di macinare tanti km in sella. Pertanto in Yamaha hanno concentrato tutti gli sforzi affinché la comodità e un'ampia dotazione potessero rendere la vita più facile a pilota e passeggero; quest'ultimo, ad esempio, oggi può godere di molto più spazio per sedersi.
E in quest'ottica, l'utilizzo di sospensioni semi-attive (con due setting preimpostati), che copiano perfettamente le asperità del terreno e assicurano un ottimo sostegno anche quando si alza il ritmo, rappresenta un grande valore aggiunto. Se poi, a tutto questo, ci aggiungiamo un motore straordinario, dotato della potenza giusta per far tutto e di una coppia elevata sin dai bassi regimi (ossia dove serve), ecco che il cerchio si chiude. Si fa davvero fatica a trovare qualcosa che non va su questa moto. Perché il suo essere polivalente non è sinonimo di compromesso da raggiungere: può fare tante cose e le fa tutte perfettamente. E tra sospensioni semi-attive e mappe motore ci si può "cucire addosso" l'assetto e il comportamento che si preferisce.
Dunque, va benissimo per il tragitto casa-lavoro: è maneggevole, alle basse andature non consuma molto e ha ingombri tutto sommato contenuti. Accontenta anche gli smanettoni più esperti: motore e ciclistica sono perfettamente in simbiosi, è sempre precisa (un'anteriore perfetto), stabile, reattiva e veloce a scendere in piega e a cambiare direzione. E sa trasformarsi in una compagna di viaggio ideale quando invece la sportività deve lasciare il posto alla guida rilassata: il comfort è elevato, la protezione aerodinamica è perfetta e ci sono tutte le tecnologie disponibili per rendere l'esperienza di guida/viaggio (navigatore compreso) appagante. Poi, se devo proprio cercare il pelo nell'uovo, allora dico che si possono percepire piccole vibrazioni su pedane e manubrio ai bassi regimi.
Yamaha Tracer 9 GT 2025: colori e prezzi
La gamma è ampia e può accontentare davvero tanti motociclisti. Si parte dalla versione Tracer 9, disponibile in Redline e Midnight Black, al prezzo (invariato rispetto al modello precedente) di 12.199 euro. Si passa poi alla Tracer 9 GT (oggetto della nostra prova), disponibile in Ceramic Ice e Tech Black a 15.399 Euro. E si termina con la top di gamma Tracer 9 GT, in Cobalt Blue e Icon Performance, che invece si proietta su una fascia premium con i suoi 18.599 Euro.