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MotoGP, Bastianini: “Nessuno si aspettava una gara così. Abbiamo fatto uno passo avanti”

“Ho iniziato ad avere fiducia. La RC16 in realtà non vuole essere violentata, richiede movimenti dolci. Il settimo posto era alla portata con una miglior qualifica".

MotoGP: Bastianini: “Nessuno si aspettava una gara così. Abbiamo fatto uno passo avanti”

Al termine di un primo Gran Premio della stagione della trama non così spettacolare e adrenalinica, la gara di Enea Bastianini solleva degli interrogativi interessanti sul suo processo di adattamento alla KTM RC16, che solo ieri sembrava essere impantanato in un tunnel senza luce e vie d’uscita.

L’inaspettata top10, 9° posto per la precisione, centrata questa domenica dal portacolori Tech3 ha tutta l’aria di un netto passo in avanti nella ricerca di fiducia tra moto e pilota
. Osservando i distacchi di fine gara il dato è molto indicativo: se nella gara Sprint di 13 giri Bastianini aveva tagliato il traguardo con 23.9 secondi di ritardo dal vincitore, oggi, in 26 tornate, il distacco è addirittura sceso a 20 secondi, solamente un decimo superiore a quello patito da Brad Binder, migliore delle KTM (con Pedro Acosta fuori dai giochi per una scivolata al quarto giro). Certo, per la casa austriaca il quadro non è propriamente rassicurante, ma per lo meno la “Bestia” è tornato ad avere tra le mani una moto e non quell’oggetto faticoso da conoscere e usare con cui aveva litigato sino a un giorno fa.

Sono felice della mia gara, non se l’aspettava nessuno ed ho visto la squadra contenta. L’approccio oggi era quello di prendere la gara come un test per cercare di capire i miei punti di forza e i miei punti deboli. Stamattina nel warm-up siamo riusciti a fare uno piccolo step che mi ha aiutato anche in gara ed alla fine siamo andati abbastanza bene. Ho chiuso la gara in top ten riuscendo a fare buoni tempi dall’inizio alla fine, per questo sono contentissimo. Ad ogni modo questo bel risultato non elimina tutto il lavoro che ancora abbiamo da fare, che è ancora tanto”.

Nei giorni passati avevi lamentato un feeling estremamente scarso sulla KTM. Oggi che voto daresti alla tua confidenza?
Oggi mi sono sentito più a mio agio. Fino a ieri eravamo a 1, ora direi che siamo arrivati a 4 e mi sento in una condizione nettamente migliore rispetto a quando a sono arrivato. Risultati a parte, le sensazioni sono migliorate”.

Se le qualifiche fossero meno complesse e ti avessero permesso di partire più avanti secondo avresti addirittura potuto centrare una top5?
No, con Ogura non sarei riuscito a stare. Invece la settima posizione di Zarco credo invece potesse essere alla portata. Comunque oggi diciamo che il risultato è importante perché fa bene al morale, però la cose più importante è stata portare a casa informazioni”.

Inoltre, oggi hai anche cambiato la scelta delle gomme. Ieri per la Sprint sei partito con la con la dura all’anteriore e la morbida al posteriore, oggi invece ti abbiamo visto con una coppia di soft.
Ieri la scelta non era stata corretta, con la hard davanti non mi sono trovato, anche perché non la conoscevo bene, ho preso un rischio ma facevo fatica in frenata, bloccavo tanto. Per il Gran Premio la soft mi ha dato un vantaggio. Mentre dietro la soft è sempre andata meglio e la media non mi convinceva”.

Lo step che dici di aver fatto si colloca più sul piano mentale, tecnico o di pure sensazioni?
Abbiamo fatto un passo avanti in tutte le direzioni, ovverosia siamo riusciti ad inquadrare un po' la moto, cosa che nei testi ci era mancato. Questo week-end invece abbiamo lavorato meglio, passettino dopo passettino, senza fare stravolgimenti è stata trovata una buona base che oggi mi ha permesso di partire sapendo cosa avessi tra le mani e riuscendo quasi a portarlo a limite. La moto ce l’ho ancora in mano da poco e sicuramente c’è ancora del gran margine”.

Qual è l’aspetto su cui ora pensi di doverti concentrare per continuare a progredire?
L’ingresso curva e la prima fase di uscita sono i punti in cui perdiamo di più, lì non riusciamo a girare la moto e succede che perdiamo quei 5/6 km/h che poi ci portiamo come ritardo in tutta l’uscita. Questa è un punto debole che ci condiziona molto soprattutto a inizio gara, mentre quando la gomma inizia ad andare giù siamo costanti. All’ultimo giro abbiamo anche fatto una bella battaglia con Brad e dai, rispetto a quello che si era visto nelle prove il ritmo è stato complessivamente migliore”.

Ma quindi dopo la prima gara completata e i km accumulati quale credi sia lo stile che meglio si adatta alla KTM? Deve essere violentata come vediamo fare da Acosta e Binder o ci sono strade alternative?
Nel mio caso è il contrario, più che violentare - come Enea aveva sostenuto fosse necessario a inizio test - ho dovuto riprendere a guidare in modo soft, delicato. Questa moto vuole dei movimenti abbastanza dolci mentre da fuori sembra che li richieda aggressivi. Ad esempio oggi nelle prime fasi di gara ho cercato la velocità provando ad essere aggressivo ed ho fatto diversi sbaglio, poi da metà gara ho cambiato mappa, ho guidato smooth e la moto si è comportata molto meglio. Adesso sono curioso di andare in Argentina perchè penso che alcune cose ci potranno aiutare lì e poi di girare a Buriram non ne posso più (ride)".
 

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