Pedro Acosta ha complicato la sua gara alla prima curva, “non sono riuscito a sganciare l’abbassatore” spiega, e questo ha condizionato la sua Sprint in Thailandia. Lo spagnolo della KTM non ha gettato la spugna, ha lottato e alla fine conquistato un 6° posto.
“Con questo caldo la temperatura e la pressione delle gomme si sono alzate velocemente ed è diventato tutto più difficile - racconta - Il nostro obiettivo era stare nei primi 5 e ci serve trovare costanza, ma dobbiamo essere contenti dopo il casino che c’è stato alla prima curva. Abbiamo salvato la gara e sto ritrovando quella fiducia che l’anno scorso mi era mancata”.
Hai lottato con Binder all’inizio.
“Brad è sempre veloce nei primi 2 giri, sa come usare la gomma posteriore. Poi, stando dietro a Quartararo, ha iniziato come me a faticare con la gomma anteriore e andare largo. Così sono passato, sentivo di potere riprendere Fabio e così sono stato un po’ aggressivo”.
La gomma anteriore è stata la chiave oggi?
“Solo Marc e Alex, fra i piloti di testa, hanno usato la morbida, ma loro erano davanti e non hanno avuto il problema di stare dietro a qualcuno e surriscaldarla. Io penso che domani la dura sarà l’unica opzione. Chiunque abbia avuto dei piloti davanti, come me, Jack o Fabio, ha finito per girare in 1’31” perché la gomma era cotta. Io e Quartararo ci siamo sorpassati quattro volte perché andavamo larghi, è difficile guidare così perché le sensazioni cambiano in ogni curva”.
Dicevi che stai lavorando sul tuo stile di guida, come sta andando questo processo?
“Sto cercando di stare più calmo, cercando di capire quando spingere e quando no. Nella Sprint è andata bene, mi è mancato solo il primo giro”.
Pensi che il primo GP si dovrebbe correre in una pista diversa da quella in cui si sono fatti i test?
“Io penso di sì perché arrivi qui con tutto il lavoro fatto, sai cosa aspettarti, infatti io sono curioso di andare in Argentina per capire meglio il nostro livello. Però so anche che bisogna tenere d’occhio le spese”.