Il venerdì di Buriram si è rivelato particolarmente incoraggiante per Pedro Acosta. Alle spalle delle Ducati dei fratelli Marquez compare infatti la KTM dello spagnolo, autore del terzo posto al termine delle libere. L’avvio è positivo, ma Pedro preferisce tenere i piedi ben ancorati a terra, consapevole del fatto che la sfida deve ancora entrare nel vivo. “Penso sia stato uno dei migliori venerdì da quando corro in MotoGP – ha esordito - Nella FP1 non è stato semplice, perché ho dovuto lavorare per capire quale gomma utilizzare in vista della gara di domenica. Qua la gestione è importante, di conseguenza non possiamo permetterci errori. È stato abbastanza frustrante, ma dopo la FP1 sono riuscito a rilassarmi, trovando la giusta direzione. Lo scorso anno mi sarei innervosito mentre questa volta sono rimasto sereno e lucido".
Al pomeriggio si è visto un passo avanti, confermi?
“Abbiamo trovato un buon ritmo, toccando tra l’altro poche cose sulla moto. In alcune curve faticavo, ma ora sappiamo come muoverci. Di sicuro rispetto ai test siamo cresciuti, perché nella simulazione gara sarei rimasto senza gomme, oggi invece siamo riusciti a migliorare, soprattutto in termini di gestione. Devo dire che la moto si comporta meglio e che KTM ha lavorato molto bene, facendo diverse riunioni nel corso della settimana”.
Cosa è cambiato?
“Penso di aver cambiato un po’ il mio stile, evitando di stressare troppo lo pneumatico in frenata. Oggi abbiamo fatto 22 giri e non c’era molto grip, ma le sensazioni erano migliori rispetto al passato. Di sicuro con questo ritmo possiamo arrivare in fondo alla gara, cosa che nei test non era possibile. Questa è certamente una preoccupazione in meno”.
Cosa ti aspetti dal confronto con Marc Marquez?
"Dobbiamo impegnarci se vogliamo essere completi come lui. Tutto si evolve in questa MotoGP: gli pneumatici cambiano, così come le moto e anche lo stile. Al momento non mi sento ancora a mio agio con la moto, infatti devo essere più dolce. Nel time attack mi si chiude la vena e stacco più tardi di quanto dovrei e la moto non frena. Il fatto è che non abbiamo una moto come quella del 2024, co cui potevo frenare 50 metri più tardi e lei si fermava”.
Cosa bisogna fare per trovare quelle sensazioni di cui ha bisogno?
“Bisogna trovare un compromesso a metà, al fine che tutto sia regolare e naturale, cosa che al momento manca su questa moto. Parlo ad esempio del time attack, dove tendo a perdere ancora troppo tempo”.
Binder ha detto di accusare del chattering.
“Io non ho mai avuto problemi di chattering qua a Buriram. Penso di averlo avuto un po’ a Barcellona e Sepang, poi nulla più. Le vibrazioni sono sparite e penso sia importante, considerando che nel 2024 non mi sono quasi mai lamentato. Penso che sotto questo aspetto ci sia stato un miglioramento, soprattutto per quanto riguarda le gomme. Inoltre anche l’elettronica ha dato un apporto importante”.
Tornando a Marc, quanto pensi sia distante realmente?
“Speriamo di essere lì vicini a lui, alla fine ci sono solo due decimi. Dobbiamo migliorare, perché Marc ha una squadra e una moto complete. Serve quindi continuare a impegnarsi per essere lì con lui”.
Qual è l’obiettivo del weekend?
“Essere tra i primi cinque sarebbe molto importante. Ovviamente dovremo partire nelle prime file. Oggi siamo stati veloci, ma ci sono anche gli avversari, come ad esempio Bezzecchi, particolarmente veloce. Stesso discorso per Mir, anche lui è vicino. Non dimentichiamoci infine di un certo Pecco Bagnaia. Per lui forse non è stato un venerdì normale, ma poi sappiamo come vanno queste cose, dato che è capace di farti il record in qualifica. Diciamo che una top 5 non sarebbe male”.
@Photo di Pier Luca Brunetti