Due giorni fa KTM ha vinto una sfida importante fuori dai campi di gara, con i creditori che hanno votato favorevolmente per il piano di ristrutturazione dell’azienda. Una notizia che Pedro Acosta ha commentato con poche parole: “sono sempre stato tranquillo perché queste cose non hanno avuto effetti sulle corse”. Se i manager sono al lavoro per salvare la società, lo spagnolo pensa solo a portare la KTM al vertice in pista.
“Sono carico per iniziare, mi sono goduto i test invernali, mi sono divertito in moto, ma sono contento di essere entrato nel paddock, rivedere tutta la gente e questi colori - dice in Thailandia - Le gare sono sempre diverse dai test. Nei fine settimana di gara devi essere pronto anche quando non lo vuoi, fin dal primo turno del venerdì. Però speriamo di essere competitivi”.
Questo è solamente il suo secondo anno nella classe regina, ma Pedro è già diventato il riferimento all’interno del box.
“Trovo il progetto di KTM molto personale, sono qui da due anni, credo che abbia un grande potenziale e lo stesso la moto. Siamo riusciti a migliorare e credo che avremo la possibilità di essere competitivi - le sue parole - Ora la RC16 è più completa. Mi sono tranquillizzato abbastanza, perché l’anno scorso succedeva sempre la stessa cosa: andavo veloce e poi cadevo. Avevo una progressione, ma non era lineare, c’erano tanti alti e bassi. Anche la moto ora mi aiuta, perché è più docile, il problema è che nella scorsa stagione bisogna fare tutti i giri della gara al massimo e non è possibile, non potevi respirare. Nei test ho fatto un giorno una simulazione di Sprint e un altro quella di GP e si nota che la moto si muove meno, puoi pensare a quello che stai facendo. Nella scorsa stagione recuperavamo tempo solo in frenata, ora stiamo trovando altri modi per essere veloci”.
Questa sicurezza, però, non deriva solo dai progressi tecnici. Acosta ha usato i mesi invernali anche per fare un upgrade a se stesso.
“Mi sento meglio anche io, ho lavorato sulla mia testa - rivela - Ci sono state persone che quest’inverno mi hanno aiutato molto, soprattutto una che mi ha fatto capire molte cose e permesso di rilassarmi. È stata alle mie spalle e mi insegnato come usare la testa, nei prossimi mesi vi dirò anche chi è. Devo stare tranquillo, l’anno scorso avevo molta voglia di arrivare e molta fretta, tutto il contrario di Martin che non ha vinto molte gare, ma ha vinto il Mondiale. Non serve essere sul podio in ogni gara, ho bisogno di quella tranquillità e di quella costanza che mi sono mancate”.
L’ultima battuta è sul derby murciano tra lui e Fermin Aldeguere.
“L’esperienza in MotoGP serve più che nelle altri classi, ci sono tante cose che possono scappare di mano e se sbagli qualcosa quell’errore si può ripercuotere per più giri. Ci sono molte cose che dovrà imparare e non sto pensando a questa lotta” conclude Pedro.