con la collaborazione di Daniela Piazza
Dopo una settimana del genere potrebbero quasi valutare di chiamarla Bulega’s Island. Il weekend australiano si tinge tutto di rosso, perché Ducati fa bottino pieno, lasciando nemmeno le briciole alla concorrenza.
Nicolò Bulega domina e festeggia mentre a Toprak e BMW non resta che leccarsi le ferite, tornando in Patria con la bellezza di 42 punti di distacco dalla coppia Rossa. In tutto ciò l’Australia ci regala il ritorno di Bautista così come un Iannone per ben due volte sul podio.
Nella SSP c’è invece gioia per Manzi, alla prima vittoria con la Yamaha R9.
IL BELLO – Fare meglio di così era impossibile. Migliore in ogni sessione e mattatore del weekend di gara. Giù il cappello di fronte a quanto fatto da Nicolò Bulega a Phillip Island, da ieri eletto Sindaco dell’Isola. A descrivere al meglio questa trasferta ci ha pensato lui stesso: “Questa è la settimana più bella della mia vita”.
IL BRUTTO – Visto dal divano di casa sembra essere divertente, di tutt’altro avviso i piloti così come i team. L’idea del flag to flag non è per niente andata giù, perché considerata da molti come una scelta senza senso e addirittura rischiosa per via della pit lane particolarmente stretta. Alla fine ha vinto la sicurezza, nonostante le gomme si fossero rivelate da subito all’altezza della situazione.
IL CATTIVO – L’unica cosa di cui consolarsi è il secondo posto di sabato in Gara 1. Phillip Island ha infatti presentato un conto salato a Toprak. Domenica mattina ha rischiato di mandare Iannone in sala operatoria, poi al pomeriggio è stato tradito dalla sua BMW, dovendo alzare bandiera bianca. Di sicuro questo non è l’avvio che si aspettava il Campione del Mondo!
LA DELUSIONE – Phillip Island dove essere il punto di ripartenza per riscattare un 2024 da dimenticare, invece le aspettative sono da subito sfumate. Prima l’infortunio di Rea, poi la scarsa competitività mostrata in pista nel confronto con la concorrenza. Piove sul bagnato in casa Yamaha, senza armi di fronte alla Rossa. E pensare che un anno fa di questi tempi Locatelli festeggiava sul podio e per poco non gli riusciva il colpaccio la domenica.
LA CONFERMA – I numeri parlano chiaro: dal 2018 ad oggi, a parte il 2020, Ducati ha sempre vinto a Phillip Island. Chissà, magari potrebbero aprire un distaccamento della Casa proprio qua sull’Isola di Filippo.
L’ERRORE – Questione di centimetri. Tanto è bastato a Razgatlioglu per evitare la catastrofe, andando dritto in Curva 4 in Superpole Race. Un errore che poteva costare ben più di qualche punto al turco di Casa BMW, riuscito per miracolo a infilarsi tra le Ducati di Bulega e Iannone. “Non me ne sono nemmeno accorto, ma se non fossi arrivato un po’ lungo in quella curva, e avessi frenato normalmente, Toprak mi avrebbe preso in pieno. Alla fine, ci vuole fortuna” ha osservato Nicolò, che può ringraziare la sua buona stella.
LA SORPRESA – Le sorprese di Phillip Island sono due, guidano una Panigale e rispondono ai nomi di Yari Montella e Scott Redding. Miglior rookie per distacco, il pilota campano promette di regalare gioie al team Barni, che ha iniziato a ripagare con i punti di una doppia Top 10. Quanto a Scott, la cura Ducati ha sortito i suoi effetti e il britannico sta finalmente tornando ad essere la versione migliore di se stesso. Non avrà concretizzato il suo proposito di tre podi al ritorno sulla V4R, ma ci è andato ben più vicino di quanto chiunque (a parte lui) avrebbe mai immaginato.
IL SORPASSO – Da 11° a 2°: Alvaro Bautista è stato il re dei sorpassi in Gara 2. Preciso ed efficace come l’Alvaro dei tempi migliori, il pilota spagnolo non si è fatto mancare nemmeno un doppio sorpasso ai danni di Petrucci e di Redding.
LA CURIOSITÀ – A Stefano Manzi piace scrivere pagine di storia della Yamaha: il riminese ha aperto la nuova era della R9 portandola alla vittoria al debutto, 126 giorni dopo aver chiuso l’epoca della R6 con un’affermazione a Jerez. Anche Alex Lowes ha voluto regalare grandi emozioni ai più nostalgici, riportando la Bimota in testa a una gara proprio sulla pista dove la Casa tricolore aveva conquistato il suo ultimo successo con il compianto Anthony Gobert.
IO L’AVEVO DETTO – Bulega al venerdì: “I test e le prove lasciano il tempo che trovano, la gara sarà un’altra cosa”. Non male come recitazione!