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Una cosa è certa: il round di Phillip Island lascerà diversi strascichi in vista dell’arrivo della Superbike in Europa, prevista per fine marzo a Portimao. Se da una parte la concorrenza di è dovuta confrontare con un Bulega che ha dominato dal primo giro del lunedì fino all’ultimo della domenica, dall’altra non è passato inosservato il fatto di vedere ben sei Ducati davanti a tutti in Gara 2.
“E pensare che il regolamento avrebbe dovuto riequilibrare le forze in campo”, qualcuno ha vociferato, invece in Australia è stato un weekend tutto a tinte rosse. Come se non bastasse, Toprak ha pure dichiarato dopo Gara 2: “Questo dovrebbe essere il Mondiale SBK, non la Coppa Ducati. Se tale situazione dovesse continuare, non correrò più in questo Campionato”.
In molti si chiedono se, dopo questa gara, Ducati verrà penalizzata o meno per quanto visto in pista. La risposta è no. Secondo quanto previsto da regolamento, Dorna e FIM possono intervenire solo ogni due round, pertanto dopo Portimao.
E allora ci domandiamo: cosa potrebbe accadere dopo il Portogallo, qualora la situazione dovesse rimanere tale? Semplice: la Federazione e l’Organizzatore potrebbero intervenire andando a ridurre il flusso di carburante, il cui dato attuale è di 47 kg/ora (valore massico, non volumetrico).
Il calcolo viene fatto tenendo in considerazione il tempo sul giro medio di tutte le Ducati in relazione alla media delle altre moto nell’intero weekend di gara. Intervenendo sul flusso di carburante, si andrebbe di conseguenza a ridurre la prestazione.
Vedremo quindi quella che sarà la situazione a Portimao, considerando che Phillip Island è da sempre una pista particolare e solo in Europa scopriremo i valori reali in campo.
