Terzo nella Superpole Race e quinto in Gara 2 Danilo Petrucci si è mostrato soddisfatto a metà a fine giornata. La ragione? Aver raccolto meno di quanto sperato e del potenziale che sa di avere grazie alla sua V4 R. Ecco perché il ducatista ha rimandato al Portogallo l'appuntamento con la top 3.
"Questa è una pista pazzesca, ma se commetti un errore diventa impossibile recuperare. Detto ciò siamo quarti nel Mondiale, per cui sono contento all’80% della performance che abbiamo mostrato e degli miglioramenti fatti - ha confidato - Obiettivamente però, ad oggi è impossibile dire se potremo ripetere quanto ottenuto in Portogallo".
"Phillip Island è un tracciato diverso dagli altri e si frena principalmente in due punti. La Ducati è molto stabile e ha buona trazione quando la moto è piegata al massimo. Ecco perché mi sarebbe piaciuto fare una corsa intera in cui andava gestita la gomma posteriore. Sicuramente l’esito sarebbe stato diverso, in quanto non credo che quelle viste in questi giorni siano le vere forze in campo – la sua riflessione – Sono convinto che la BMW arriverà e lo stesso Yamaha. Credo che da Portimao tutto tornerà come nel 2024, anche se sarebbe bello proseguire così”.
Entrando nel dettaglio della lunga sosta a Phillip Island il ternano ha sottolineato: “Sin da lunedì Bulega ha fatto un altro lavoro, mentre c’è stata più lotta dal secondo posto e lì è stata questione di fortuna ed errorini. Stamane ero nella mischia, ma ho presto perso contatto da Nicolò. Al pomeriggio, invece, c’ero ancora, ma il contatto con Razgatlioglu mi ha fatto perdere terreno. Era facile sbagliare e io sono stato bravo a non farne”.
A proposito della forza mostrata da Ducati in questo fine settimana, Petrux non è parso stupito: "A Borgo Panigale stanno lavorando bene e non è una sorpresa. Da quando è entrato Dall’Igna ha portato un’altra metodologia da Aprilia e ha cambiato l’atteggiamento del team. Io sono sempre stato legato al marchio sia in MotoGP, sia in SBK e devo dire che stiamo facendo molto bene come marca e come piloti".
Tornando alla prestazione odierna ha poi aggiunto: "Se mi devo dare un voto, direi un 7+ di incoraggiamento. Ieri non volevo sbagliare e sono stato lì, oggi invece stavo per passare Redding quando è arrivato Bautista, mi ha tagliato la strada e alla 1 ho dovuto chiudere il gas. Subito dopo, alla 4, è arrivato Toprak e mi ha toccato, a quel punto ho perso ulteriormente, un po’ come in mattinata quando tutto sommato mi è andata bene. Sono andato lungo, ma in grado di recuperare, mentre Bautista e Razgatlioglu sono andati fuori. Lì mi sono ritrovato terzo però staccato da Iannone. Nel pomeriggio non appena Toprak mi è passato avanti non sono piu riuscito a passarlo perché in rettilineo va molto bene la BMW e in frenata lui è un po’ ottimistico. Essere arrabbiato per un quinto posto è positivo, però effettivamente ti girano. Ci riproveremo a Portimao. Nel 2024 ero salito due volte sul podio”.
I prossimi round sembrano un punto interrogativo in merito alle forze in campo. "Difficile dire come è messa la BMW perché Toprak ha un livello di guida eccezionale e ci mette sempre la pezza, però Bulega ha un anno in piu di esperienza e nei test invernali è andato molto forte. Per quanto mi riguarda voglio essere della partita. Non ho obiettivi se non di migliorare la performance della scorsa annata".
Il format del weekend australiano ha sicuramente confuso le acque. "Qui abbiamo vissuto cinque gare sprint, con l’incognita del pit stop dove è facile perdere un secondo e poi è difficile recuperarlo, invece mi sarebbe piaciuto vedere una corsa intera, trattandosi di una pista che mette alla berlina le gomme. Bisogna ricordare che un paio di anni fa qui Martin ha perso il titolo perché non ha saputo gestirsi bene. In globale comunque sono contento, ho vinto anche una birra e la moto è andata bene. Bulega non l’ho visto, ma tranne Toprak gli altri non ho avuto difficoltà a passarli", ha spiegato.