Solo 5 punti separano Toprak Razgatlioglu da Nicolò Bulega dopo la prima gara dell’anno. L’asso turco è riuscito a limitare i danni nonostante le difficoltà incontrate in questo avvio di campionato e a trasformare il secondo posto in griglia in una piazza d’onore, che sembrava quasi un miraggio al termine del venerdì.
“Sono un pilota: non mi arrendo mai, lotto sempre. Però, a inizio gara non ero veloce, non trovavo il ritmo - ha ammesso il pilota BMW, raccontando la sua corsa - Mi sono sentito molto meglio in sella quando sono ripartito dopo il cambio gomme, perché mi trovavo meglio con il posteriore della moto, sentivo di avere più grip, la moto ha cominciato a inserirsi in curva e abbiamo anche cambiato l’assetto delle sospensioni. Nella seconda parte di gara ho trovato il ritmo, ma negli ultimi giri, lo pneumatico posteriore si muoveva molto, con il caldo le gomme hanno iniziato a calare, la moto si muoveva e non era semplice farla curvare. Ho visto Alvaro che si avvicinava, così ho spinto di nuovo nell’ultimo passaggio, girando in 1’30”3. Non è male, ma sono al limite”.
Il flag-to-flag tanto criticato da gran parte dello schieramento è stato provvidenziale per Razgatlioglu, che avrebbe avuto grossi problemi a disputare una gara di 20 giri consecutivi.
“Sì, ma penso che sarebbe stato così per tutti, perché solo Bulega è molto forte - ha osservato - Forse anche Alvaro sarebbe stato veloce se la gara fosse stata lunga, ma gli altri piloti sono tutti molto simili. Ma in termini di sicurezza, è meglio cambiare le gomme”.
Il campione in carica sarà anche riuscito a trarre il massimo da Gara 1, ma non ha più il margine che aveva un anno fa.
“Perché dico che la moto non funziona? Perché non siamo veloci come l’anno scorso. Siamo più lenti. Se mi sentissi come mi sentivo con la moto dell’anno scorso, forse sarebbe stato più facile seguire Bulega in gara. Magari avrei lottato con lui e avrei chiuso secondo lo stesso, ma non avrei dovuto lottare con gli altri piloti. Adesso sto guidando e spingendo al limite, perdo l'anteriore e il posteriore. Cerco di trovare il ritmo, ma non è facile guidare questa moto - ha spiegato - Non ho più il margine del 2024? No. Non ho niente in tasca: sto usando tutto”.
Il 28enne sa bene cosa significhi essere al limite dopo gli anni in Yamaha, ma la situazione che sta attraversando adesso sembra ben diversa da quella sperimentata in sella alla R1.
“A Phillip Island non ci sono curve lente. Non riesco a spiegarlo, perché con la Yamaha spingevo sempre al massimo in frenata e sfruttavo tutta la moto, mentre adesso ho bisogno di più calma. In queste condizioni non ne ho più, cerco solo di inserire la moto in curva e cercare aderenza. È davvero difficile - ha commentato - Se ci fossero più curve con staccate decise mostrerei di più il mio potenziale: due sole curve non sono abbastanza, anche se lì non vado male”.
Contrastare Bulega e la Ducati in queste condizioni sarà un’impresa titanica per il campione in carica, che spera in qualche miglioramento dopo il prossimo test a Portimao.
“Ho bisogno di qualche novità, perché adesso è adesso è davvero strano. Magari guardando dall’esterno non si capisce, ma sulla moto è tutto completamente diverso. Anche i dati sono totalmente diversi - ha affermato - Questa moto non è facile da guidare. In gara abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma non me l’aspettavo: sono sorpreso anch’io. Se Ducati dovesse migliorare un pochino domani, penso di poter essere lì, perché la cosa positiva è che domani dovrebbe esserci un po’ più fresco ed è un po’ meglio per me, perché potrei magari avere un po’ di grip. Vedremo, perché lo scenario sarà lo stesso per tutti”.
Impossibile lottare per il Mondiale con questa BMW?
“Questa è sempre una pista difficile per me e al momento sto solo cercando di conquistare la migliore posizione possibile. Poi vedremo come andrà in Europa. Ma al momento, per me non è facile lottare con Bulega. E lo dico anche alla Dorna: ho bisogno della mia moto perché vediate della lotta. In questo modo, Bulega continuerà a correre da solo. Non c’è un buon equilibrio. Bisogna cambiare qualcosa” la risposta di Toprak, che teme di veder Nicolò dominare anche le prossime gare: “Penso anche all'Europa perché Bulega sarà forte anche lì. Credo che avrà questo margine anche in Europa, perché il primo anno è stato molto forte e in questa stagione, in cui sta migliorando e imparando, ritengo che lo sarà ancora di più”.
In conclusione, il pilota BMW ha fornito un aggiornamento sulle condizioni del dito fratturato il mese scorso in allenamento: “È strano, perché non lo sento: si sta gonfiando, ma in gara non è andata male. Non avevo dolore, l’ho avverto solo se lo muovo. Quando sono in sella mi fa male il braccio sinistro, perché in curva non sono rilassato. La moto fatica a curvare e apro il gas troppo tardi. Il tempo sul giro non arriva, non riesco a prendere facilmente il ritmo. È cambiato tutto. È tutto distrutto”.