Per quanto visto fino ad ora, Nicolò Bulega potrebbe prendere la residenza a Phillip Island e trasferirsi qua. Una settimana da sogno per il portacolori Aruba, che dopo essersi imposto nei test e nelle libere, si è confermato anche in qualifica e in gara 1.
Che dire: giù il cappello di fronte al numero 11, perché fare di più era davvero impossibile. Gara1 è stata infatti un monologo e Nicolo ha dominato dal primo all’ultimo giro, senza lasciare il minimo spiraglio agli avversari.
“Sono molto contento di questa vittoria – ha detto – prima della gara ero un po’ preoccupato, perché c’era il flag to flag, poi faceva molto più caldo rispetto ai giorni precedenti. Alla fine però siamo riusciti a concretizzare il risultato, portando a casa un bellissimo successo. Sinceramente non mi aspettavo questo margine in gara, considerando anche il cambio gomma. Poi sono rimasto sorpreso dal vantaggio che avevo”.
Qual era il tuo piano?
“Ho spinto molto all’inizio, infatti il mio obiettivo era andare in fuga. Quando ho visto un margine così importante, ho cercato di gestire, soprattutto dopo il flag to flag, andando al 99% di quelle che erano le mie normali possibilità”
Ricordi una partenza del genere?
“Certo! Aragon, l’anno della vittoria del titolo SuperSport. Ammetto però che ero un po’ preoccupato, perché la mia casella del pit stop non era quella favorevole, infatti ero all’interno. Tutto però è andato per il meglio e sono davvero felice”.
Cosa cambia tra la vittoria di quest’anno e quella dello scorso?
“La vittoria dello scorso anno mi è piaciuta di più, perché era inaspettata. Oggi sono certamente molto felice, perché l’abbiamo dominata fin dai test e ci dà carica questa prestazione. Un anno fa era: o la va o la spacca. Quest’anno invece abbiamo lavorato molto per arrivare ad essere così competitivi”.
C’è un po’ di onnipotenza per quanto dimostrato in questa settimana?
“No! Anche perché non mi è capitato così tante volte in vita mia di trovarmi bene. È bello, perché ti diverti a guidare e nemmeno ti incazzi qualora dovessero esserci problemi. Guidi forte, ma in modo rilassato e non è scontato. Di sicuro, per fare nuovamente così, non è semplice”.
Ti immaginavi di vedere Toprak secondo?
“Lo sapevo che sarebbe stato lì, infatti è arrivato dietro di me. Lui si era solo perso a seguire la giusta strada mentre oggi sono tornati sulla base collaudata e questo è il risultato”.
Nel post gara, nel video che abbiamo realizzato e vedete sotto, abbiamo chiesto a Nicolò cosa pensa di quanto detto da Petrucci, ovvero che il suo stile è l’opposto di quello di Stoner, ma redditizio.
“Casey era il Re, era Dio di Phillip Island. Io sono contento, sto guidando bene, dato che è la mia pista preferita e sto concretizzando quello che avevo in testa”.