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Honda sta cercando ancora di risalire la china e la strada per la vettà è lunga. Nei test invernali, però, si è iniziata a intravedere la luce in fondo al tunnel. Marini, Mir e Zarco si sono affacciati alla Top 10 e la RC213V sta migliorando, anche se la concorrenza è ancora lontana. A fare un bilancio prima dell’inizio della stagione, è stato il team manager Alberto Puig.
“Bisogna vedere i due test globalmente, quelli in Malesia e quelli in Thailandia. Sapevamo da dove partivamo ed è chiaro che abbiamo capito chiaramente quello che ci manca - ha spiegato a motogp.com - Tutti i piloti si stanno sforzando molto, sono motivati, ma le gare non durano uno o due giri, bisogna guardare il passo, tante cose possono succedere in un fine settimana di gare. Bisogna esserne coscienti, possiamo essere un po’ più ottimisti, ma è domenica che si vede tutto”.
La cautela è d’obbligo quando si arriva da un periodo così difficile, ma i piloti hanno certificato il buon lavoro fatto in Giappone. A iniziare da Mir.
“Joan ha faticato un po’ negli ultimi due anni con la connessione tra gas e motore, ci abbiamo lavorato - ha commentato Puig - Alcuni piloti non avvertivano tanto questo problema, ma nel caso di Joan aveva un grande effetto sulla sua guida. Ora può capire meglio come accelerare”.
A proposito di mancanze, tutti i piloti hanno chiesto aggiornamenti per il motore. Quando arriveranno? “Non lo sappiamo, ma come ho detto abbiamo identificato i nostri punti deboli. Dobbiamo migliorare il motore e in Giappone ci stanno lavorando” ha garantito Alberto.
C’è lavoro da fare per Romano Albesiano, il nuovo direttore tecnico di HRC. Per l’ingegnere italiano i test sono stati importanti per seguire da vicino il lavoro e preparare i prossimi passi.
“È appena arrivato, non ti puoi aspettare grandi cose in così poco tempo. Si sta occupando di tutto, speriamo e ci aspettiamo che ci aiuti portando nuove tecnologie e conoscenze dall’Europa” ha concluso il manager spagnolo.
