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PROVA Ducati Panigale V2: Marquez aveva ragione!

VIDEO - Marc l’aveva detto e dopo averla provata non possiamo che essere d’accordo: la nuova V2 è un mondo completamente diverso. Divertente, facile e veloce, un nuovo modo di intendere una sportiva a misura d'uomo

PROVA Ducati Panigale V2: Marquez aveva ragione!
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Niente Desmo, parecchi cavalli in meno ed un manubrio stranamente alto. Ammettiamolo, in molti abbiamo pensato che in Ducati stessero facendo un errore quando hanno stravolto la Panigale V2 per il 2025. Sul magico mondo dei Social si sono letteralmente sprecati commenti basati tutto sommato sul nulla, perché per comprendere davvero una moto, la si deve provare, si devono sperimentare le emozioni che sa regalarti. Devi entrare in sintonia con quella idea e poi puoi dire la tua con cognizione di causa.

E chi è stato il primo a ‘smontare’ tutti quei commenti negativi? Un certo Marc Marquez, che ha provato questa Panigale V2 sul tracciato Aspar di Valencia. Sceso dalla moto, Marc ne ha parlato benissimo (GUARDA qui il video), definendola senza dubbio migliore del modello che l’ha preceduta. E giù altra valanga di commenti: “ma lui è un pilota Ducati, cosa potrà mai dire di male di questa moto?”. Onestamente, ci ho pensato anche io e quando sono stato invitato da Ducati per provarla, ho pensato che stesse arrivando quel momento perfetto per capire dove fosse la verità. Via verso l’inedito tracciato di Siviglia, una gustosa primizia, e niente…bastano tre giri per capire una cosa: Marc aveva ragione.

Se volete scoprire tutti i dettagli tecnici della nuova sportiva di Borgo Panigale cliccate QUI. Se invece siete curiosi di capire perché non posso che dare ragione a Marquez leggete oltre.

Prova Ducati Panigale V2 2025 - Splendida dal vivo

Ci sono alcune moto che sono belle in foto ma che riescono in qualche modo ad esserlo ancora di più dal vivo e la Ducati Panigale V2 2025 è una di queste. Riconosci subito il family feeling con la sorella maggiore, la V4 che rappresenta il top in assoluto per la Casa di Borgo Panigale. La chiave del nuovo design della V2 è tutto votato verso quella gran voglia di regalare una sensazione di leggerezza, con delle linee filanti e taglienti che creano un mix secondo me bellissimo.

Nella corsia dei box di Siviglia le V2 sono una di fianco all’altra e prima di scendere in pista non resisto alla tentazione di salire in sella e stabilire un primo contatto. E’ piccola, ma questo non significa che sia inospitale per i diversamente bassi come me. La prima cosa che appare subito evidente è la nuova posizione in sella disegnata dagli ingegneri, che ti mette al cospetto di un ponte di comando decisamente più altro del solito rispetto al resto delle sportive sul mercato. I manubri sono in alto, molto larghi, molto aperti. Ti sembra letteralmente di prendere un toro per le corna, il braccio di leva ti suggerisce subito quanto possa essere facile far cambiare direzione alla V2. Quando poi da fermo la sposti tra le gambe, manovra che ogni singolo motociclista al mondo effettua, hai la percezione di avere a che fare con una vera piuma.

Il display TFT da 5 pollici è bello, leggibile e le informazioni disponibili sono tantissime. Puoi configurarlo in vari modi, per la pista è magnifica la modalità che ti permette di vedere in quanto stai girando, ti segnala se stai migliorando o peggiorando durante il tuo giro, ti segnala se quello che hai concluso è il miglior giro della giornata, della sessione o di sempre su quel tracciato. Queste informazioni magari sembrano troppe, potresti pensare che sia impossibile leggerle mentre spingi al massimo in sella. La realtà è diversa ed è così solo grazie alla facilità con cui la Panigale ti accompagna in pista sin dalla prima curva.

Perché è questo il termine che ti viene immediatamente in mente dopo le prime curve: è facile, è leggera, ha una bella erogazione piena. Magari manca l’esplosività degli oltre 200 cv delle SBK replica, ma i 120 cv di cui dispone, grazie anche al peso piuma, sembrano decisamente di più. Puoi permetterti di sbagliare una marcia, tanto lei ti strappa lo stesso via dalle curve e lo fa con una morbidezza inusuale. Questa sua caratteristica, unita ad una triangolazione in sella perfetta, ti permette di non stressarti troppo dal punto di vista fisico. Ogni reazione è misurata, hai sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Quindi è normale che dopo qualche giro inizia a leggere i tempi sul display, capisci dove stai migliorando, dove invece devi fare dei passi in avanti. Tirare in pista diventa un gioco anche per chi magari non ha la possibilità di cimentarsi troppo spesso tra i cordoli. Un gioco bellissimo.

Prova Ducati Panigale V2 2025 - Il Desmo? Non ti manca

Una Ducati sportiva senza Desmo. Anatema, bestemmia, lapidazione per gli ingegneri. Quanti di voi l’hanno pensato quando avete scoperto che il Desmo manca su questo splendido 890 cc? Ecco, non avete idea di quanto fossero sbagliati questi pensieri. Lo capisco quando inizio a spingere un po’ di più e mi godo una erogazione piena, un allungo che magari non ti strappa le braccia ma che permette alla moto di ‘fare strada’. Pur essendo molto leggera poi, questa Panigale resta incredibilmente stabile anche senza le appendici aerodinamiche che oggi spopolano sulle sportive. Semplicemente non ne ha bisogno, è già equilibratissima di suo.

Le velocità non fanno che aumentare, ma anche le staccate diventano sempre più ritardate. Lei non si scompone e soprattutto non senti dopo qualche giro che spalle e braccia ti richiamano all’ordine. Puoi continuare a forzare perché tra triangolazione, peso ridotto e stabilità della moto, non ti senti come un pugile che deve incassare l’ennesimo diretto dopo una staccata da 280 km/h. Qui per andare forte non devi essere un assiduo frequentatore di palestre, non devi allenarti tutti i giorni per poter fare tutte le sessioni di un track day. Vi sembra poco? Secondo me è un grande complimento, perché significa che sessione dopo sessione puoi solo pensare a migliorare te stesso, a limare decimo su decimo, a forzare quale metro in più in staccata. Lei ti segue, ti perdona gli errori, ti fa sentire a tuo agio. Se girare in pista con una SBK da oltre 200 cv significa prepararsi ad un incontro di MMA, girare in pista con questa Panigale significa fare un giro sulle montagne russe più belle della storia. Divertimento allo stato puro, senza paura, senza stress. What else?

A me sembra una formula più che indovinata, un modo di interpretare la sportiva che mancava da troppo tempo. Poi ricordo che 120 cv sono i cavalli di cui disponevano moto come la 996, la 999 ne aveva qualcuno in più. Ed erano moto fantastiche. Qui però c’è tutto il progresso tecnologico degli ultimi 20 anni, c’è una elettronica che funziona alla perfezione, un equilibrio tangibile in ogni frangente e soprattutto la rassicurante sensazione di poter alzare l’asticella senza temere di essere sparato nelle zone alte dell’atmosfera. La pista è senza dubbio un ambiente perfetto per questa Panigale, ma mi resta quasi l’amaro in bocca per non averla potuta provare anche su strada, un ambiente in cui una moto come questa, ne sono certo, può davvero farti toccare vette di godimento motociclistico paradisiache.

Prova Ducati Panigale V2 2025 - Marc Marquez? Aveva ragione

Pensavo di poter sbugiardare Marc, credevo che magari fosse un pelo troppo di parte in quel video in cui tesseva le lodi di questa Panigale. Ma dopo una lunga giornata tra i cordoli del tracciato di Siviglia, non posso che essere d’accordo con lui. Ho ben impresse nella mente le sensazioni della ‘vecchia’ Panigale V2, una moto molto diversa da questa. Molto più difficile, oggi in molti usano il termine demanding. Ecco, quella lì era davvero una moto ‘demanding’, ti chiedeva tanto in cambio di un ottimo livello di divertimento. Pretendeva tanto impegno, non era esattamente una moto facile con cui andare forte. Questa Panigale V2 2025 invece non ti chiede proprio nulla, anzi. Ti regala un livello di confidenza esagerato a tutto vantaggio del divertimento e del puro piacere di guida.

Non costa poco, perché 16.790 euro per la standard e 19.190 euro per la S non sono di certo spiccioli. Ma se mettiamo sul piatto della bilancia tutto quello che offre, allora il risultato dell’equazione cambia e di parecchio. Con una cifra abbordabile puoi metterti nel box una moto fantastica, che si approccia al mondo delle sportive con una formula diversa dal solito. Invece che ricercare la prestazione assoluta a tutti i costi, qui si bada al sodo, alla ricerca di quelle sensazioni in sella che poi ti permettono di andare molto più forte rispetto ad una manciata di cavalli in più.

Ho cercato di trovare qualche difetto durante i turni in pista e le uniche cose che mi sento di segnalare è uno e riguarda il cambio. Ducati ha dotato questa Panigale V2 di un sistema che serve per salvaguardare gli ingranaggi del cambio, quindi quando non sei preciso nella cambiata, lei taglia potenza per consentire al cambio di innestare la marcia. Non è un difetto, anzi. E’ il modo perfetto per evitare di sbriciolare gli ingranaggi quando un impedito con 47 di piede (tipo me) sbaglia il movimento con la leva. Il risultato è che a volte il motore taglia quando non te lo aspetti, ma lo fa per salvaguardare la meccanica ed infine anche il portafoglio. A me non sembra poi così male.

Quindi questa Panigale è figlia di un compromesso? La mancanza del Desmo la penalizza in qualche modo? In Ducati si sono persi tanti cavalli per strada e vogliono fregarci tutti? La risposta è no a tutte e tre le domande. La nuova Panigale V2 testimonia un cambio di filosofia per questo segmento, per poter offrire una moto con caratteristiche molto diverse dalla sorella maggiore V4, piuttosto che una sorta di downgrade. Sono due mondi diversi, che si completano. Da una parte c’è la SBK replica per eccellenza, la moto che stabilisce un riferimento. Dall’altra c’è questa V2, una moto che offre une esperienza completa ed alla portata di un pubblico enormemente più ampio. Marc, avevi ragione. Dannatamente ragione.

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