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SBK, Phillip Island e l’anomalia del flag to flag: non piace e non è necessario

IL CASO – In Australia Gara 1 e Gara 2 avranno il cambio gomma obbligatorio: l’idea non va giù ai piloti: “Le gomme riescono a coprire l’intera distanza gara, anche con 13 gradi in più e la pit lane è pericolosa”

SBK: Phillip Island e l’anomalia del flag to flag: non piace e non è necessario

Gara 1 e Gara 2 a Phillip Island si disputeranno con il flag to flag. Così è stato deciso con largo anticipo, tanto che la comunicazione è giunta ai rispettivi team addirittura in occasione dei test di Jerez dello scorso gennaio.

La regione che ha portato a questa scelta è molto semplice: Phillip Island è una pista particolare, inoltre è la prima gara della stagione su un tracciato particolarmente aggressivo per gli pneumatici. Un anno fa, in occasione dei test pre gara, diversi piloti accusarono un significativo calo di rendimento dello pneumatico e qualcuno addirittura del blister.

A tal proposito si è deciso di giocare d’anticipo, optando quindi per il cambio gomma obbligatorio.

Sta di fatto che quest’oggi, in occasione dei test del lunedì, i piloti hanno lavorato sulla SC2, ovvero l’anteriore dura, mentre al posteriore con due SC1 di sviluppo, ovvero la D0286 e la D0922. A disposizione c’è anche una SC0, che però verrà utilizzata solo per la Superpole del sabato.

Detto ciò, quest’oggi i piloti hanno utilizzato la media di sviluppo al posteriore e i riscontri sono andati oltre ogni aspettativa: “Io ho completato 21 giri, per cui avrei preferito fare una gara normale – ha dichiarato Bulega – personalmente ho dato prova di essere veloce in ogni condizione, tanto che oggi ho girato in1’29”4 con uno pneumatico che aveva già compiuto una ventina di tornate”. Il portacolori Aruba ha le idee chiara anche in caso di innalzamento delle temperature: “Si dovrebbe valutare, comunque non penso ci sarebbero problemi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alvaro Bautista, che non capisce tale scelta: “Oggi abbiamo visto che con gli pneumatici portati qui dalla Pirelli non è più come l’anno scorso ed è possibile correre l’intera gara”. Ha detto lo spagnolo, che in seguito ha puntato il dito su un altro aspetto: “Credo che il flag-to-flag sia molto pericoloso, perché devi rientrare in pitlane e qui l’ingresso della corsia box e la stessa corsia box sono molto stretti, dopo l’asfalto c’è il cemento e ci sono molti piloti e meccanici che lavorano alle moto - ha aggiunto Alvaro - Quindi, l’anno scorso ci stava perché c’era una situazione di rischio, ma credo che quest’anno sia più pericoloso fermarsi ai box. Parlando di sicurezza, ritengo che sarebbe più sicuro disputare una sola gara sulla distanza canonica, piuttosto che fermarsi ai box”

Sul tema Iannone non si è voluto esprimere, ma oltre ai piloti factory Ducati, l’idea del flag to flag ha fatto storcere il naso a diversi altri tra cui Alex Lowes, così come alcuni team manager dei team indipendenti: “Sinceramente non comprendiamo questa decisione – qualcuno ha commentato – mi domando perché non potevano aspettare di provare le gomme oggi per poi decidere?”

Sta di fatto che, come lo scorso anno, ha vinto la via della precauzione.. il tutto per la gioia di pochi…  

 

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