I test a Phillip Island hanno restituito un po’ di serenità ad Alvaro Bautista, al termine di un inverno in cui il pilota spagnolo sembrava non essere ancora riuscito a trovare la giusta direzione da seguire quest’anno con l’assetto della sua Panigale V4R. Ecco perché il due volte campione della Superbike può dirsi soddisfatto, pur avendo chiuso la prima di queste ultime due giornate di collaudi in quinta posizione, con un ritardo di un secondo dal miglior riferimento siglato dal Nicolò Bulega con la Ducati gemella.
“Sinceramente, era da tanto tempo che non mi divertivo in moto come ho fatto oggi, quindi sono molto contento - ha mmesso Alvaro - L’anno scorso non lo ero, prima di tutto perché non stavo bene dal punto di vista fisico, non ero al 100%. Questo mi aveva un po’ condizionato nella guida e poi aveva faticato maggiormente con le sensazioni in sella, con il nuovo asfalto, il nuovo regolamento e tutto il resto. Oggi invece mi sono goduto la pista. Di solito non si riesce quasi mai a girare qui senza il vento, mentre quella di oggi è stata una giornata perfetta. Forse il tracciato ha un po’ meno aderenza rispetto all’anno scorso, ma lo ho anche trovato meno sconnesso. Alla guida, ho ricominciato a sentirmi come qualche anno fa: sono io che guido la moto, non lei che porta me. Per cui, sono abbastanza felice”.
Bautista ha poi spiegato in che modo lui e il suo capotecnico Giulio Nava sono riusciti a ottenere questo risultato.
“Cosa abbiamo fatto? Nulla. Abbiamo preso la stessa direzione che avevamo seguito a novembre nel test post-gara, adoperando un assetto standard della Ducati. Da lì in poi, abbiamo solo cercato di trovare il feeling - ha spiegato - A Jerez e a Portimao abbiamo apportato alcune modifiche alla moto, ma era difficile riuscire a capirci qualcosa perché abbiamo trovato molto vento in entrambi i giorni e anche la pista chiazzata dalla pioggia. Quindi, abbiamo pensato che quelle modifiche potessero magari andar bene e abbiamo deciso di ripartire qui come avevamo concluso a novembre. Mi sono sentito bene in sella sin dal primo giro, perciò abbiamo deciso di non cambiare nulla. Abbiamo soltanto regolato un po’ il cambio, perché avendo più giri possiamo usare dei rapporti più corti rispetto all’anno scorso”.
Ducati può usare tutti i giri motore anche con la limitazione del flusso di carburante? “Sì. Da pilota, io non ho problemi. Forse gli ingegneri ne hanno di più, ma fortunatamente hanno lavorato molto su questo già dall’anno scorso e hanno fatto un buon lavoro” ha risposto il 40enne, per il quale non sembra essere cambiato nulla nemmeno in termini di zavorratura della sua Panigale: “Il peso che avevamo al giovedì nel 2024 era solo un riferimento, ma quello importante era il peso che veniva preso dopo le prove. In pratica, l’anno scorso l’abbiamo sempre mantenuto invariato. Per quest’anno, non ho chiesto nuovamente”.
A meno di due settimane dal via della stagione, il pilota spagnolo non ha ancora raggiunto il livello del suo compagno di squadra ma è convinto di essere sulla strada giusta per arrivarci.
“Bulega è indubbiamente un passo avanti. Questa è una buona pista per me, ma lo è anche per lui. L’anno scorso ha vinto qui, è molto competitivo e ha continuato a migliorare con l’esperienza che ha acquisito lo scorso anno. Al momento è un passo avanti, ma sapevo che sarebbe molto forte qui. Sinceramente, il mio obiettivo è quello di recuperare le migliore sensazioni. Riuscendo a sentirmi come mi sono sentito oggi su questa pista, penso che potrei riuscire a recuperare molta fiducia e a tornare a sentirmi come in passato. Al momento, il mio obiettivo non è Bulega o qualche altro pilota: prima devo riacquistare fiducia nella guida e poi penseremo al resto - ha commentato - Sono sicuro che, almeno su questa pista, le mie sensazioni non cambieranno e domani saranno le stesse che ho avuto oggi. Oggi ho iniziato a guidare con più naturalezza e più fiducia, forzando di più in curva. Non è come due anni fa, ma ci sono molto vicino. Ci sto arrivando”.
Bautista ha poi espresso il suo parere sulla decisione di spezzare in due Gara 1 e Gara 2, inserendo un pit-stop obbligatorio per cambiare le gomme.
“Onestamente, sono molto sorpreso dalla performance delle gomme, perché la Pirelli ha portato due nuovi pneumatici che non avevamo lo scorso anno. Hanno lavorato veramente bene e non solo le prestazioni sono elevate, ma anche la durabilità delle gomme è molto buona. Credo che oggi tutti i piloti siano riusciti a realizzare più di 20 giri senza avere alcun problema di gomme e abbiamo anche realizzato i nostri migliori giri con pneumatici con più di 20 giri sulle spalle. Come dicevo, credo che la Pirelli abbia fatto degli ottimi progressi e per me, in questo momento, non c’è più alcun rischio nel disputare la normale la distanza di gara”, ha affermato.
“Credo che il flag-to-flag sia molto pericoloso, perché devi rientrare in pitlane e qui l’ingresso della corsia box e la stessa corsia box sono molto stretti, dopo l’asfalto c’è il cemento e ci sono molti piloti e meccanici che lavorano alle moto - ha continuato Alvaro - Quindi, l’anno scorso ci stava perché c’era una situazione di rischio, ma credo che quest’anno sia più pericoloso fermarsi ai box. Parlando di sicurezza, ritengo che sarebbe più sicuro disputare una sola gara sulla distanza canonica, piuttosto che fermarsi ai box”.
Che la decisione di introdurre il pit-stop obbligatorio prima ancora di disputare i test sia stata troppo avventata? “Non posso dire nulla a riguardo, perché probabilmente questa decisione è stata presa per evitare i problemi che avevamo avuto l’anno scorso - ha concluso il pilota Ducati - Però abbiamo visto che con gli pneumatici portati qui dalla Pirelli non è più come l’anno scorso ed è possibile correre l’intera gara”.