Forse l’unico problema di Ducati è stato essere troppo brava un anno fa, quando era nata la GP24. Dopo i test invernali, è risultato chiaro che migliorarla non è impresa facile e il modello che avrebbe dovuto sostituirla, la GP25, è stato praticamente bocciato. Pecco Bagnaia e Marc Marquez (come anche Di Giannantonio, terzo pilota ad avere la moto ufficiale) inizieranno l’anno con la Desmosedici del 2024 con solamente qualche evoluzione. Le parti importanti (motore, telaio, aerodinamica) saranno quelle dello scoro anno. A spiegare i motivi della scelta è stato il direttore generale Gigi Dall’Igna sul suo profilo Linkedin.
“Dopo Barcellona, la Malesia e la Thailandia possiamo sicuramente essere soddisfatti dei risultati ottenuti nelle sessioni di test - ha scritto l’ingegnere veneto - L'obiettivo che ci eravamo prefissati, così come la filosofia da applicare, erano chiari e condivisi con i nostri piloti: solo ciò che era evidentemente migliore rispetto alla versione 2024 doveva essere applicato immediatamente, fin dalla prima gara. Il resto sarà invece valutato con calma, ulteriormente migliorato e implementato nel corso della stagione, che si preannuncia più lunga che mai. Non è un concetto facile da spiegare, ma non tutte le evoluzioni hanno solo aspetti positivi. Anzi, la maggior parte implica sia vantaggi che svantaggi e, a seconda della pista o delle condizioni oggetive, una potrebbe prevalere sulle altre. Il lavoro da fare durante i test è quindi quello di giudicare se una soluzione provata su poche piste e magari spesso in condizioni di aderenza molto particolari possa essere migliorata nel complesso, almeno sulle otto, dieci piste su cui si svolgerà l'inizio della stagione”.
In Ducati non hanno voluto rischiare, e non ne avevano nemmeno bisogno. La GP24 era la migliore moto sullo schieramento e probabilmente lo è ancora, sono i rivali a dovere raggiungerla. Per questo motivo, il nuovo V4 è stato accantonato e, come rivelato da Dall’Igna, non è stata una sorpresa.
“Per quanto riguarda il motore, già a Barcellona si era capito che, pur avendo un vantaggio in termini di prestazioni e facilità di guida, aveva evidenziato una gestione del freno motore più complicata. Eravamo quindi già in parte pronti a confermare la versione 2024 e tutto era pronto per questa scelta” ha confermato.
Diverso il discorso sulle altre novità.
“Il pacchetto aerodinamico, invece, si è rivelato la decisione più difficile - ha sottolineato Dall’Igna - Portava indubbi vantaggi, soprattutto su una pista come quella tailandese di Buriram, ma rischiava di portare svantaggi su tracciati con curve più veloci come Argentina e Qatar. Abbiamo preferito la prudenza, con l'intenzione di testarlo nuovamente con alcuni aggiornamenti nei prossimi test di Jerez. In compenso, il forcellone e il cambio hanno superato il test mentre, per quanto riguarda il sistema di abbassamento, la conferma arriverà durante il weekend di gara. Sarà certamente un Campionato del Mondo molto combattuto, in cui molti costruttori e molti piloti potranno dire la loro, ma come sempre saranno l'equilibrio e la competitività su ogni pista a fare la differenza”.