La stagione scorsa era finita da poco quando sulla MotoGP si è abbattuto un tornado. KTM che, fino a poche settimane prima, era in lotta con Ducati e Aprilia per salire sul podio e ha visto uno dei suoi piloti, Brad Binder, chiudere addirittura nella top 5 assoluta, risultava in condizioni finanziarie a dir poco precarie e con svariati milioni di euro di debiti accumulati.
Dopo aver affrontato le vacanze natalizie con l’ansia del futuro in termini commerciali e nelle competizioni, la Casa austriaca è andata avanti per la sua strada e quasi come niente fosse ha preso parte ad entrambe le sessioni di test invernali della classe regina previsti sui circuiti di Sepang e Buriram, sia con la squadra ufficiale, sia con quella satellite Tech3 che quest'anno veste i medesimi colori Red Bull.
A proposito del team di appoggio, il suo patron Hervé Poncharal si è confidato al sito Crashnet a proposito di questi ultimi mesi tanto complessi.
“Per noi non c’è mai stato un piano B perché ho sempre avuto fiducia in KTM. Stefan Pierer e Pit Beirer sono stati chiari con me e io non avevo ragione di mettere in dubbio le loro affermazioni – ha dichiarato - In ogni caso a metà dicembre sarebbe stato impossibile contattare un costruttore e farsi preparare delle moto in tempo”.
“Allora, avevamo già un contratto in essere con Vinales e Bastianini fino al 2026, oltre all’impegno a correre con il marchio - ha proseguito nella sua esternazione - Ciò che ci poteva preoccupare erano le informazioni che circolavano sui media, ma dalla dirigenza avevamo ricevuto rassicurazioni che tutto sarebbe andato avanti come previsto. In tanti successivamente mi hanno domandato se avessimo un’alternativa e noi di risposta, anziché sprecare energia nel trovare soluzioni fuori dalla realtà ci siamo semplicemente rimboccati le maniche”.
Pure nelle difficoltà il manager transalpino ha cercato di trovare il positivo. “E’ esattamente in quei frangenti che si conoscono meglio le persone. La loro reazione dice molto e a Mattighofen si sono dimostrati sempre trasparenti. Ci hanno comunicato l’effettività delle problematiche e le idee che avevano per cercare di riprendersi. Noi abbiamo ascoltato, in maniera discreta e senza fare commenti, anche se non ci siamo tirati indietro quando c’era bisogno di aiutare. Personalmente ne sono orgoglioso e credo che la stessa KTM si sia resa conto che quella che ci lega è una partnership che va oltre il contratto, ma è umana. Tutto merito del percorso cominciato assieme nel 2019 e che ha visto delle fasi buie, ma pure le vittorie di Olivera e i nove podi con il debuttante Acosta nel 2024”, ha infine sottolineato.