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MotoGP, Zarco: “Con dei piccoli elementi abbiamo migliorato la Honda nel time attack”

“Abbiamo riconfermato più volte quello che stavamo provando, per accertarci di prendere le giuste decisioni. Potremmo faticare ancora sul passo gara, ma abbiamo più possibilità di migliorare in qualifica e accedere alla Q2”

MotoGP: Zarco: “Con dei piccoli elementi abbiamo migliorato la Honda nel time attack”

Mentre la seconda e ultima giornata di test a Buriram volge al termine, Johann Zarco ha cominciato a tirare le somme del lavoro svolto dalla Honda in Thailandia e della situazione in vista della prima gara della stagione. Un bilancio tutto sommato positivo quello tracciato dal francese del team LCR, convinto che poter cominciare la stagione disputando un buon Round al Chang International Circuit.  

“Stamattina ho cercato di migliorare il tempo sul giro che avevo fatto ieri e sono riuscito a farlo ma non quanto mi aspettassi, perché stavamo ancora provando delle cose per concludere il test e fornire più informazioni possibile agli ingegneri. Adesso ho un miglior controllo della moto e ho una migliore conoscenza della stessa, quindi penso che sarò più prestazionale quando sarà necessario. Il passo gara è l’area in cui forse possiamo fare ancora fatica. Vedrò come gestirlo nel weekend di gara, ma adesso ho delle migliori opportunità di accedere direttamente alla Q2 e persino di migliorare le qualifiche rispetto all’anno scorso. E quella sarà la prima opportunità per provare a migliorare anche il risultato in garaha affermato Johann, parlando del lavoro svolto in questi ultimi test precampionato. 

“Questa è una pista particolare ed anche per questa ragione che è stato un bene venire qui, per cercare di capire le cose con un differente pneumatico posteriore e un diverso comportamento della moto. Sono un po’ stanco, perché ho fatto tanti giri e provato molte cose, ma sono contento per il fatto che abbiamo potuto provare tutto tutto ciò che Honda aveva programmato a dicembre e gennaio. Credo che da qui proveranno a estrarre il meglio per la prossima evoluzione - ha continuato il transalpino - Non abbiamo provato qualcosa che ci abbia fatto tirare il fiato ed esclamare:‘sì, è questo!’, senza alcun dubbio. Abbiamo dovuto riconfermare molte volte quello che stavamo provando, per essere sicuri e prendere la giusta decisione per iniziare la stagione. Adesso credo che abbiamo un’immagine più chiara della situazione e recupererò più energia possibile durante la mia settimana di riposo per essere performante nel weekend di gara, perché ritengo di poter fare bene. Possiamo affrontare il primo fine settimana con soddisfazione”. 

È stata la somma di tanti piccoli elementi a permettere alla Honda di trovare la strada da seguire, o c’è stata una piccola miglioria tra le tante cose provate nei test a indicare la giusta via alla compagine giapponese?

“Gli ingegneri possono rispondere meglio di me, perché io ero molto concentrato sulla mia guida, sulle sensazioni e sulle risposte che potevo dare loro - ha risposto Zarco - Non ho voluto sapere troppo di quello che abbiamo messo sulla moto, perché se sapessi tutto quello che stiamo provando mi perderei, dato che abbiamo tante cose da provare. È stato tutto ben organizzato e io ho lasciato che fosse l’ingegnere a organizzare tutto, cercando di comportarmi al meglio in sella per dare informazioni chiare, perché dobbiamo sempre tenere conto del fatto che ciò che il pilota fa in sella può essere diverso tra un’uscita e un’altra, perché le gomme si consumano e così via. La mia missione, quindi, era quella di non sbagliare con le informazioni, facendo qualcosa di diverso. Attraverso dei piccoli elementi, credo che siamo riusciti a ottenere una moto migliore almeno per poter fare un time attack e migliorare il tempo sul giro. Questo è già un passo avanti”.

Nonostante le tante parti da provare, il due volte campione della Moto2 non vuole rinunciare a svolgere una simulazione di gara. 

“La faremo nel pomeriggio per avere delle informazioni sui 27 giri. Considerando le mie condizioni attuali, so che non sarà una vera simulazione di gara perché non posso metterci la stessa energia che potrò investire nella gara vera. Ma è sempre utile vedere il comportamento della moto dal primo al 27° giro ha affermato il pilota LCR, che non si è voluto esprimere sulle prestazioni della Honda in condizioni di aderenza diverse da quelle incontrate a Sepang: “È difficile da dire se si comporti meglio, peggio o se le prestazioni siano le stesse. Io ero concentrato sul provare a spingere, quindi non ho avuto molto tempo per analizzare tutto quanto. Credo che il livello di aderenza sia sempre lo stesso per tutte le moto: se il grip non è buono non lo è per tutti, mentre se c’è un buon grip è buono per tutti. E quando c’è una buona aderenza sembra più facile, anche se poi la differenza resta più o meno la stessa”.

Il transalpino ha poi concluso commentando l’influenza esercitata dal nuovo test team Honda sullo scambio di informazioni tra la pista e la fabbrica.

“Non ho ancora una distanza sufficiente per poter dire se il modo di lavorare con la fabbrica è cambiato, perché, come ho detto, in questi giorni nel box ho soltanto messo e tolto il casco - ha sottolineato - Lascio che siano gli ingegneri a fare tutte le analisi perché loro sanno analizzare meglio dei piloti”.

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