Il team Honda HRC Castrol può lasciare il circuito di Buriram con il sorriso. Negli ultimi test pre-stagionali svolti in Thailandia, la truppa Honda ha infatti ereditato il ruolo di rivelazione che era stato della Yamaha in Malesia, dimostrando di aver fatto dei grandi passi avanti nel corso dell’inverno. Non può dunque che essere positivo il bilancio di giornata di Luca Marini. E più ancora del suo compagno di squadra Joan Mir, che al Chang International Circuit è riuscito a ritrovare in sella alla RC213V alcune sensazioni che non provava ormai da tanto tempo e a chiudere con il sesto tempo del giovedì.
“La verità è che sono molto contento. Non potrebbe essere altrimenti, perché anche se avrei forse potuto migliorare un pochino il mio tempo sul giro, mi prendo le sensazioni, il ritmo nella Sprint e tutto il lavoro che abbiamo fatto con la squadra. Oggi abbiamo messo tutto insieme - ha raccontato il maiorchino - Quella di ieri è stata una giornata molto complicata, perché alcuni problemi tecnici ci hanno impedito di provare tutto ciò che avremmo dovuto provare. Abbiamo scartato molte cose e questo ha fatto sì che oggi fosse tutto molto più preciso e così siamo riusciti a valutare molto meglio le cose che funzionavano davvero. È andato tutto davvero bene e sto iniziando a sentirmi bene in sella e a gestire la moto in maniera stupenda. Inizio a frenare forte come piace a me e a entrare in curva di traverso. Sono felice, perché sono riuscito a ritrovare alcune sensazioni del passato che era da tanto che non riuscivo a provare e questo mi permette di andare veloce”.
Una bella iniezione di fiducia per il due volte iridato, reduce da quello che al momento sembra essere il giorno più bello della sua carriera in Honda. “Sì, in Honda sì - ha ammesso - Ma non per la giornata: il pacchetto e la moto sono i migliori di questi anni. È chiaro che in passato era tutta un’altra storia: Honda ha avuto momenti decisamente migliori di questo, ma da quando sono qui la moto è migliorata tanto”.
Mir ha poi commentato le parole di Alberto Puig, che ha parlato di quanto sia importante non cadere per un pilota al top. Spiegando inoltre come abbia affrontato le difficoltà incontrate in Honda e quanto lo possano aiutare le sensazioni di oggi.
“Il fatto che la moto vada è ciò che aiuta di più, però devo dire che Alberto mi conosce molto. Abbiamo lavorato insieme dai tempi della Red Bull Rookies Cup, ha vissuto insieme a me il titolo in Moto3 e ha vissuto da vicino anche la fase della Moto2. Poi ho deciso di andare in Suzuki, ma siamo sempre stati vicini e lui mi conosce bene. Sa che quando le cose vanno male io mi butto giù, ma probabilmente è perché non ci sono abituato. Mi sono abituato ai bei risultati che ho raggiunto all’inizio della mia carriera, poi sono arrivato in MotoGP e ho vinto il titolo al secondo anno. Non ho mai vissuto un momento così tosto fino a che non sono arrivato qui. Questo Alberto l’ha ben chiaro, ma bisogna essere bravi anche nei momenti difficili, perché la motivazione è facile da perdere - ha riconosciuto il 27enne - Quando sei motivato dai buoni risultati che hai sempre avuto e all’improvviso smetti di averli, da dove la tiri fuori? Non è facile. Penso che sia successo a tutti, credo che anche Valentino (Rossi ndr.), per esempio, quando è andato in Ducati fosse sul punto di ritirarsi, perché non ti appaga arrivare 6° dopo aver vinto tanto. Immaginate me, che ho vinto molto meno di lui, e ho 20° e 18° e non 6°. Non voglio fare paragoni, ma è un po’ così”.
Cosa sta facendo Joan per affrontare questo periodo buio?
“Cerco di non pensarci, di allenarmi molto a casa, di avere intorno un’atmosfera positiva e molto produttiva e una base molto solida, che credo di aver raggiunto. Parlando delle gare, è da tanto tempo che non mi diverto e che vengo qui perché ci devo venire - ha risposto - In questi giorni di test, invece, mi sono divertito molto. Non per i risultati, ma per il fatto di poter guidare la moto come piace a me, e non è poco. Vedremo se riusciremo a mantenere questa eccitazione e a ribaltare la situazione, come sta succedendo qui”.
A dare fiducia al pilota spagnolo sono anche i progressi compiuti dalla Honda a livello di organizzazione interna.
“Credo il team in questo momento venga gestito in maniera migliore rispetto agli anni scorsi - ha riconosciuto - Abbiamo rafforzato tanto il test team, che adesso funziona bene. Poi, abbiamo all’interno del box la figura di Romano (Albesiano ndr.), che crea una comunicazione con i giapponesi e che credo sia stata accolta molto bene da loro. Sono contento per come sta andando la struttura. Quello che è successo nei test, il fatto che siamo riusciti a essere forti, non è magia. Abbiamo risolto un paio all’interno del box e sono sicuro che questo ci ripagherà. Sta già cominciando a dare i suoi frutti”.
Marini: “Non so se riusciremo a ripetere i tempi di oggi quando torneremo qui”
Meno euforico ma altrettanto positivo è Luca Marini. Pur sapendo che c’è ancora della strada da fare per tornare a lottare per le prime posizioni, il marchigiano può dirsi soddisfatto per i progressi compiuti nei test precampionato.
“Il bilancio è positivo. Alla fine, possiamo essere contenti dopo questi cinque giorni di test, perché abbiamo scelto con chiarezza il pacchetto con cui inizieremo questa prima parte di campionato. Le sensazioni sono migliorate, possiamo frenare più forte per adesso e dobbiamo continuare così. Abbiamo fatto anche dei passi avanti a livello di elettronica: i nostri ingegneri elettronici sono stati bravi a portarci qualcosa che potrebbe essere molto positivo per il futuro” ha osservato il pilota Honda, che ha ben chiare anche le aree in cui c’è ancora da intervenire.
“Sappiamo quali sono le priorità e il motore è sicuramente la principale, perché adesso che anche la Yamaha va molto forte in rettilineo noi siamo rimasti un po’ gli unici a non farlo. E quando si tratta di una gara in cui devi combattere contro gli altri, non puoi fare le tue linee e le gomme si scaldano tanto, il motore è la cosa più importante che c’è. A maggior ragione quando devi togliere ancora 4 decimi - ha affermato - Per adesso, non posso dire nulla sul grip perché la pista era incredibile e quindi c’era tantissima aderenza anche per noi”.
L’obiettivo di entrare con costanza in Q2 sembra più realistico dopo queste due giornate di test in Thailandia?
“Non saprei. Quando ci sarà un grip normale in pista vedremo se saremo capaci di ripetere i tempi che abbiamo fatto oggi, perché anche Joan ha fatto un crono fantastico. Non sono sicuro che saremo in grado di girare su questi tempi quando torneremo qui, ma vedremo - ha risposto - Gli altri invece sono sicuro che saranno in grado di farlo: è questo il problema!”.