Procede a piccoli passi l’adattamento di Enea Bastianini alla KTM RC16. Il pilota riminese sta faticando ad adattare il suo stile di guida a una moto come quella austriaca, basata su una filosofia completamente diversa dalla Ducati che ha guidato nell’ultimo quadriennio.
Sedicesimo al termine del mercoledì di test a Buriram, l’alfiere del team Red Bull KTM Tech3 si è confermato più o meno in linea anche in questa seconda e ultima giornata sulla pista thailandese, piazzandosi in 15ª posizione con un ritardo di poco meno di un secondo dalla vetta. Una conferma delle difficoltà che sta incontrando Bastianini, costretto fare ancora una volta tabula rasa per andare alla ricerca della giusta direzione da seguire in vista della prima gara della stagione.
“Questa due giorni di test è stata molto difficile, perché abbiamo provato tante cose e a un certo punto non sapevo più cosa fare. Oggi ho cercato di fare un altro reset, di ripartire di nuovo e di provare nuovamente a capire la direzione. Come ieri, alla fine qualcosina è saltato fuori, ma siamo ancora lontani” ha spiegato Enea, che ancora fatica a trovare una certa costanza di rendimento in sella alla KTM: “Non riesco a ripetermi. Questo è la cosa più complicata al momento e spero troveremo qualcosa per la gara proprio a livello di ripetibilità, che è quello che ci manca”.
Un problema generalizzato quello di Enea, che non fatica soltanto in un singolo aspetto.
“Sì, si tratta di un insieme di cose, perché se provo a frenare un po’ più tardi vado più lungo. Se provo a frenare prima arrivo corto… Non ho ancora chiari i riferimenti. Sono quello che mi manca e questo complica le cose - ha ammesso - Sapevo già da ieri che quella di oggi sarebbe stata un’altra giornata difficile, ma alla fine sono riuscito a fare un time attack con un tempo discreto rispetto a quello che avevo fatto sia ieri che stamattina. Questo vuol dire che un passo avanti l’abbiamo fatto”.
Per risolvere definitivamente questa situazione, deve essere il romagnolo a trovare un modo per adattarsi alla KTM, o la Casa austriaca ad andare incontro alle sue esigenze?
“Secondo me è una cosa che deve sorgere da entrambe le parti, nel senso che io sto cercando di adattare il più possibile il mio stile alla moto. Però, è uno stile che è comunque molto diverso. Cercherò di fare qualcosa per far sì che la moto venga un po’ incontro a ciò che richiede la mia guida, ma finora abbiamo fatto esattamente l’opposto, andando nella direzione opposta rispetto a quella che avevamo in mente. Bene o male però quello che abbiamo fatto ha funzionato. Se fosse così sarebbe facile: basterebbe fare tutto l’opposto di quello che pensiamo”, ha osservato sorridendo.
Un aiuto per Enea sta arrivando anche dal confronto con Pedro Acosta, il pilota che riesce a sfruttare meglio di tutti la RC16.
“Acosta è interessante perché riesce a sfruttare questa moto al 100%. Si vede che è già un anno che la guida e che ha guidato soltanto questa moto, perché riesce bene o male a fare la differenza dal centro all’uscita di curva. Quella è l’aerea in cui io cerco di fare percorrenza, mentre lui ferma la moto e cerca di rialzarla - ha spiegato - Siamo partiti con degli assetti opposti e completamente diversi, perché io cercavo di proseguire sulla mia strada, ma non portava a nulla. Quindi, ho iniziato a fare un po’ come lui e qualcosina sta venendo fuori”.