Tu sei qui

Ciabatti: “Il Supercross? Non vogliamo entrarci subito a tutti i costi”

“Per Ducati non ha senso anticipare i tempi se non ci sentiamo pronti, quindi l’obiettivo è fare tutta la stagione nel 2027. Vogliamo schierare un Top rider e per farlo dobbiamo aver dimostrato che la nostra moto è in grado di vincere”

News: Ciabatti: “Il Supercross? Non vogliamo entrarci subito a tutti i costi”

Dopo aver messo in archivio il primo Round degli Internazionali d’Italia a Mantova, l’Aruba.it - Ducati Factory MX Team ha svelato la livrea con cui Mattia Guadagnini e Jeremy Seewer affronteranno la prima, storica, stagione della Casa di Borgo Panigale in MXGP, al via il prossimo 2 marzo in Argentina. Una sfida che anticipa il prossimo passo del costruttore italiano, desideroso di mettersi alla prova su un altro palcoscenico durissimo, come quello dell’AMA Supercross. Di questo e molto altro abbiamo parlato a margine della presentazione della squadra con Paolo Ciabatti, Direttore Generale di Ducati Corse Off-Road.

Paolo, che effetto fa vedere il progetto Off-Road che comincia a entrare nel vivo?
“È una grande soddisfazione, perché l’anno scorso, su volontà del nostro amministratore delegato Claudio Domenicali, abbiamo iniziato a correre nel campionato italiano con l’obiettivo di sviluppare e provare la prefigurazione del modello di produzione. Ma siamo riusciti a vincere quattro gare, contando anche il successo di Antonio Cairoli a Ponte a Egola, e a portare a casa il titolo italiano con Alessandro Lupino. È stata una soddisfazione un po’ inaspettata, perché competere per vincere il campionato non era in programma all’inizio del 2024. E oltre a esserci riusciti, abbiamo anche fatto due capatine nel Mondiale MXGP con Cairoli in Olanda e Lupino nell’ultima gara in Spagna, per capire il nostro livello rispetto ai piloti e alle squadre che competono nel Mondiale. Adesso cominceremo la nostra prima stagione completa nel Mondiale Motocross con Jeremy Seewer e con Mattia Guadagnini”.

Con che ambizioni partite?
“Seweer è un pilota con tantissima esperienza e sicuramente da Top 5. Mentre Guadagnini ha 23 anni e riteniamo abbia un grandissimo talento che per vari motivi non è ancora riuscito a esprimere e che ci auguriamo riuscirà a mostrare lavorando in un ambiente in cui avrà tutto ciò che gli serve per dimostrare quanto vale. Sappiamo che non sarà facile all’inizio, perché la moto riceverà diverse evoluzioni durante la stagione, però è inutile nascondersi: ci aspettiamo di riuscire a lottare per il podio nella seconda metà dell’anno. Un obiettivo ragionevole è sicuramente quello di chiudere il campionato in Top 5 con Seewer, sapendo che la nostra è una moto che ha ancora bisogno di un po’ di sviluppo”.

Quali sono gli aspetti su cui c’è ancora da lavorare?
“Abbiamo sicuramente bisogno di tirar fuori qualcosa a livello di motore, che è un’area in cui abbiamo ancora qualcosa da dare. Poi, c’è sempre la ricerca del perfetto set-up con le sospensioni. Noi lavoriamo con le forcelle e gli ammortizzatori Factory Showa e con due loro tecnici che seguono i nostri piloti, ma è un lavoro che continuerà ancora nelle prossime gare per ricerca la perfezione. Ammesso che esista in un mondo come quello del cross, in cui le condizioni variano non solo in base al meteo, ma anche all’utilizzo della pista”.

Il Round a Mantova degli Internazionali d’Italia è stato poco indicativo proprio per via delle condizioni meteo. Siete comunque soddisfatti del risultato, o vi aspettavate di partire con un podio? 
“Direi di no, perché le condizioni erano estreme. Quello che è stato importante per noi è che in quelle circostanze è entrambe le moto siano riuscite a finire sia la prima che la seconda gara senza problemi tecnici. Era un po’ quello che ci aspettavamo. Poi, secondo me Mattia avrebbe potuto fare meglio se non avesse avuto un problema in partenza in Gara 1 e se in entrambe le gare non avesse avuto un handicap importante come quello di dover a un certo punto togliere gli occhiali perché non riusciva a rimuovere le pellicole di protezione. Forse con Seewer avremmo potuto pensare a un terzo posto, ma nella prima gara è scivolato per via di un doppiato in mezzo alla traiettoria quando si era avvicinato a Bonacorsi. E da lì in poi, con il manubrio storto, ha chiuso al quarto posto. Possiamo essere moderatamente soddisfatti. Sperando che a Montevarchi ci siano delle condizioni meteo meno estreme”.

Immagino siate anche molto fiduciosi, visto che l’adattamento di entrambi i piloti sembra stia andando molto bene.
“Sì, sono entrambi molto contenti e questo è molto positivo perché sanno che ci sarà da lavorare, ma si trovano bene sulla moto. Non era banale che questo avvenisse, perché sono piloti con corporature e stili di guida diversi, ma si sono trovati bene entrambi e questo è un ottimo modo per iniziare il campionato”

Con l’accordo con Troy Lee Designs inizia a prendere forma anche lo sbarco di Ducati in America. Quali sono le prossime tappe del progetto?
“In realtà, in questo momento l’accordo con Troy Lee Designs è un accordo più che altro di marketing, nel senso che Troy sarà presente nel paddock di otto gare del Supercross con noi, i suoi sponsor e la nostra moto. In verità si tratterà di uno dei prototipi che abbiamo usato l’anno scorso in gara, decorato con la sua maestria e capacità di essere un grande artista. Mostrare al pubblico che tendenzialmente compra questo tipo di moto le nostre motociclette, che arriveranno a luglio nei concessionari, ci aiuterà a far conoscere a lanciare la nostra moto sul mercato americano in maniera importante. Saremo anche presenti durante l’appuntamento della MotoGP ad Austin nella Ducati Island, per mostrare la nostra moto anche ai ducatisti che non vanno al Supercross. Nel frattempo abbiamo iniziato il lavoro di sviluppo della moto per il Supercross con il nostro partner tecnico Factory Connection. In base a dove saremo verso giugno-luglio capiremo quando potremo varare il programma delle corse negli Stati Uniti”. 

Avete già un’idea di quando iniziare a correre in America?
“Al momento, non prevediamo di correre nel Supercross nel 2026. L’obiettivo è quello di fare tutta la stagione nel 2027 e forse quello di correre nell’Outdoors, che è molto più simile al Mondiale Cross, dato che si svolge su piste all’aperto e non all’interno degli stadi. Il campionato inizia a maggio e potremmo eventualmente pensare di fare tutte e dieci le prove del campionato Outdoors nel 2026. Per noi non ha senso anticipare i tempi se non riteniamo di essere pronti, anche perché abbiamo visto quanto tempo ci hanno messo altri costruttori per essere competitivi nel Supercross. Non abbiamo fretta di entrarci subito a tutti i costi: puntiamo a correre con un Top rider e per farlo bisogna aver dimostrato che la moto è a un livello tale da poter lottare per la vittoria. Al momento non abbiamo ancora questa informazione, ma penso che a luglio sapremo qualcosa di più”.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy