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MotoGP, Marini: “Serve un altro passo avanti con il motore, così non basta”

“Con Albesiano e i nuovi ingegneri possiamo riuscirci, ma c’è molto lavoro da fare. Stare davanti a Zarco e Mir è sempre il mio obiettivo”

MotoGP: Marini: “Serve un altro passo avanti con il motore, così non basta”

È stato Luca Marini a prendersi la palma di migliore dei piloti Honda al termine della prima delle ultime due giornate di test pre-campionato sul tracciato di Buriram, in Thailandia (qui i risultati). Con il tempo di 1’29”928, il marchigiano è riuscito a inserire la sua RC213V in sesta posizione, precedendo per una manciata di millesimi l’alfiere LCR, Johann Zarco, e per poco più di un decimo l’altra Honda ufficiale guidata dal suo compagno di squadra Joan Mir. Il modo migliore in cui avvicinarsi alla primo Gran Premio dell’anno, anche se Luca sa bene che le cose non saranno cosi facili nel fine settimana di gara.

“Il bilancio di giornata è positivo. Su questa pista riusciamo a essere un po’ più vicini, ma penso dipenda dalle caratteristiche del tracciato, che essendo corto e con poche curve permette di avere distacchi più contenuti - ha osservato - Oggi è andata bene, perché ho girato più forte di Zarco e di Mir, che è sempre l’obiettivo. Vedremo come andrà domani perché dobbiamo fare ancora un po’ di aggiustamenti sulla moto, ma quella di oggi è stata una giornata molto diversa da quelle a Sepang, perché il test in Malesia era molto più concentrato sullo sviluppo della moto e sul provare tutti gli elementi. Quindi, avevamo iniziato al lavorare sull’assetto soltanto nell’ultimo giorno. Qui invece la giornata è stata completamente dedicata a quello e difatti ho fatto un passo avanti a livello di guida e di sensazioni sulla moto. L’obiettivo era proprio quello di concentrarci soltanto sul setting per arrivare pronti alle prove libere e non dover più toccare niente. Tenendo comunque in considerazione che nel weekend di gara c’è molto meno grip, perché oggi era molto più facile girare”. 

La configurazione per il primo Round è ormai definita. 

“Sì esatto. Adesso abbiamo questo pacchetto e poi domani ci concentreremo sull’estrarre il massimo e sul provare ancora un paio di aggiustamenti. Farò anche un time attack al mattino e una simulazione nell’orario della gara” ha aggiunto Marini, spiegando le ragioni per cui non ha provato la nuova carena: “Non potendola usare nella prima gara, ci siamo detti che non aveva senso. Conosciamo i lati positivi e quelli negativi di quella carena e adesso dobbiamo semplicemente poterla usare”.

È ancora troppo presto per dire che la Honda è più avanti rispetto al 2024? “No, siamo sicuramente un po’ più avanti. Però bisognerà vedere dove sono tutti gli altri e se anche loro sono più avanti - ha risposto il 27enne - Dobbiamo comunque essere positivi e sappiamo che dovranno arrivare altri aggiornamenti nel corso della stagione”. 

Tra le novità in arrivo nei prossimi mesi, il pilota Honda spera di trovare anche un aggiornamento relativo al motore. Uno dei punti deboli della RC213V. Come sottolineato da Mir in Malesia, la Casa giapponese è riuscita a migliorare di poco rispetto allo scorso anno in termini di velocità e accusa ancora un grosso ritardo nei confronti della Ducati. 

“È difficile non essere allineati, visto che siamo sulla stessa moto - ha osservato Luca commentando le dichiarazioni del suo compagno di box - Però, Ducati ha sempre avuto un grandissimo motore e noi dobbiamo vedere di tirare fuori il massimo dal pacchetto che abbiamo. Avere un altro sviluppo del motore durante l’anno è sicuramente un obiettivo perché così non basta, soprattutto quando si tratta di affrontare la gara. Perché magari con gomme nuove e un giro ‘alla morte’ il gap potrebbe anche migliorare, ma poi in gara non riesci a superare nessuno, ti si scaldano le gomme e il motore, la moto va di meno ed è ancora più difficile superare qualcuno. È un tema molto importante, anche perché tutti sono riusciti a fare un bel passo avanti. L’Aprilia adesso va fortissimo in rettilineo: oggi ho visto che Savadori volava. Quindi, noi siamo un filo indietro da questo lato e c’è sicuramente del lavoro da fare”.

Albesiano ha ammesso di ambire a inserire la Honda in Top 10 in questa stagione. Una missione che anche Marini ritiene possibile, con un po’ più di velocità.

“In gara può succedere di tutto: se piove e cadono in 12 sei già tra i primi 10. Quindi, sarebbe bello essere costantemente in Top 10. L’obiettivo dovrebbe essere quello di riuscire a entrare in Q2 molto spesso e agevolmente e non in maniera tragica - ha puntualizzato - Quando poi in gara parti tra i primi 12 ci sono molte più possibilità di stare nei 10, perché non riesci ad arrivare in Top 10 finché parti 18°. Per me dobbiamo proprio trovare un po’ più di velocità e con Albesiano e tutti i nuovi ingegneri possiamo farcela, anche se c’è molto lavoro da fare”.
 

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