A Sepang si era trovato a fare le veci di Martin e Fernandez, messi fuori gioco da due cadute che hanno costretto entrambi al rientro forzato in Spagna per sottoporsi ad intervento chirurgico. Il collaudatore ufficiale di Aprilia Lorenzo Savadori tornerà in pista a Buriram visto che il campione del mondo sarà ancora assente, mentre almeno ci proverà il portacolori del team Trackhouse il cui rientro in pista è previsto per domani.
Nelle retrovie in Malesia, in Thailandia l’emiliano non penserà alla prestazione pure come lui stesso ha confermato alla vigilia: “Il mio compito qui non sarà andare a caccia della performance, ma al contrario dovrò fare il lavoro per Jorge, in modo che quando tornerà potrà avere una buona base di partenza per la corsa. Il programma prevede il prosieguo dello sviluppo e l’analisi di alcuni pezzi nuovi riguardanti l’aerodinamica e l’elettronica”.
Alla domanda se avesse avuto modo di confrontarsi con l’ex Ducati, il 31enne ha dichiarato: “Sì, gli ho parlato dopo lo shakedown e anche dopo l’operazione. Ovviamente ci sentiremo pure al termine di questa due giorni. Come sta? Sta bene, è motivato, vuole tornare in sella il prima possibile. Come ho detto cercherò di preparargli una base solida per consentirgli di cominciare subito bene”.
Le differenze di stili di guida potrebbero rappresentare però un ostacolo. “Non proprio perché non ci si focalizza sull’assetto trattandosi di qualcosa di personale, bensì sul macro, sulle aree importanti che valgono per tutti. Abbiamo tante cose da provare ed è ciò che dovrò fare, così da diminuire in parte il suo lavoro nel weekend di gara quando non avrà tempo per fare tutte queste verificare”, ha quindi spiegato.
Chiaramente la volontà del marchio di Noale è diminuire lo svantaggio su Ducati. “A mio avviso la RS-GP25 è un passo avanti in termini di competitività, ma bisognerà vedere in gara. Resta comunque ancora molto da migliorare”, ha confessato.
Tornando all’incidente occorso in Malesia a Martinator, il tester ha tagliato corto: “Non saprei cosa dire. Bisogna controllare i dati”. E a proposito di un confronto con i riscontri ottenuti in pista dall’iberico ha concluso altrettanto sbrigativo: “Sinceramente non ho avuto modo di guardarli. Nelle cinque giornate di test che ho fatto avevo tante novità da provare e ho pensato a me e allo sviluppo della moto”.