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MotoGP, Marini: “Ancora non basta, siamo molto lontani, più o meno come nel 2024”

Mir: “Questo è il miglior test di sempre, ma in confronto alla Ducati perdiamo 7km/h di motore. È tantissimo così come soffriamo moltissimo la mancanza di grip”

MotoGP: Marini: “Ancora non basta, siamo molto lontani, più o meno come nel 2024”

C’è lavoro, tanto lavoro da fare per riuscire a colmare il gap dalla concorrenza. Luca Marini lo sa bene e senza troppi giri di parole lo ammette al termine della tre giorni di Sepang dove la sua Honda è chiamata a rincorrere la concorrenza.

Davanti al pilota di Tavullia c’è una salita, ma Luca non ha la minima intenzione di arrendersi prima del tempo, consapevole di ciò che lo attende.

“Qua in Malesia abbiamo provato tantissime cose e per fortuna abbiamo avuto tre giorni di tempo a disposizioni – ha esordito - tante cose le abbiamo scartate e un po’ di cose invece le abbiamo tenute, perché hanno contribuito a migliorare il pacchetto. Ancora però non basta, perché c’è tanto lavoro da fare e siamo molto lontani dagli altri. A questo punto bisogna capire che step hanno fatto gli altri: noi uno l’abbiamo fatto. Il fatto è che se le altre Case hanno fatto pure loro uno step siamo più o meno nella stessa situazione dello scorso anno. Se invece i nostri avversari hanno compiuto due step, siamo ancora più lontani del 2024 mentre se ne hanno fatti zero siamo più vicini. Questo lo scopriremo però solo dopo la prima gara, considerando che stasera avremo un meeting con gli ingegneri e Mir”.

La tua reale sensazione qual è?
“Penso che al momento il gap sia lo stesso dello scorso anno. Il prossimo test in Thailandia sarà molto importante per preparare meglio la moto in vista della gara. Qua a Sepang abbiamo migliorato la frenata e l'inserimento in curva. Ci manca però motore e velocità di punta. Queste sono le chiavi per avere più potenziale in futuro, soprattutto per superare. Il fatto è che in gara fatichiamo tanto nei sorpassi, poi la temperatura sale e accusiamo sempre gli stessi problemi”.

Il nuovo motore, invece?
“Oggi ho provato il nuovo motore, va un pelo meglio, ma siamo lontani. Il fatto è che anche le altre Case portano un nuovo motore e siamo sempre lì, nella solita situazione. I giapponesi non hanno avuto molto tempo a disposizione, inoltre hanno cambiato tante cose sul funzionamento. L’erogazione devo dire però che è molto buona, la connessione col gas è fantastica, ora però bisogna tirare fuori più cavalli possibili”.

Cosa è cambiato nel box in confronto a un anno fa?
“Rispetto al 2024 ci sono molte più cose da provare. Dobbiamo essere bravi noi a mettere ordine, cercando di mettere giù il programma migliore possibile. In questo momento serve essere aggressivi, perché gli altri lo sono”.

Yamaha lo è infatti.
“Loro partivano da un gradino sopra e hanno fatto un passo avanti. Il problema è che noi partivamo più indietro rispetto a loro e di conseguenza servirà un ulteriore step”.

In cosa ti ha sorpreso questa Honda?
“La moto è più facile da guidare, soprattutto nel gestire il passo, infatti riesci ad avere ritmo. In qualifica invece è difficilissimo e rischi tantissimo”.  

Cosa puoi dirci invece della caduta
“Purtroppo ho fatto una piccola caduta alla 9 quando ero dietro a Mir, ma nulla di che”.

A proposito di Mir, è proprio lui a prendere la parola dopo il suo compagno di squadra.
“Il tempo della mattina ha condizionato il mio crono finale, perché non abbiamo il pacchetto perfetto e la pista non era al massimo per le nostre qualità – ha detto – personalmente mi sono però trovato bene con la moto e la verità è che stiamo facendo i passi adeguati. Abbiamo provato diverse cose qua in Malesia, questo è il migliore test che abbiamo fatto e dobbiamo essere soddisfatti. Abbiamo provato tantissime cose, alcune di queste ci hanno soddisfatto e altre no”.

Qual è il tallone d’Achille della Honda?
“Il motore perde tantissimo, inoltre non abbiamo grip ad alte temperature. Questi sono gli aspetti che ci condizionano infatti accusiamo moltissimo. Dobbiamo quindi lavorare meglio, ma essere contenti per quanto fatto. Purtroppo qua in Malesia non siamo riusciti a migliorare l'accelerazione e il grip al posteriore,”.

Ci puoi spiegare come mai il motore soffre così tanto?
“Il motore è un aspetto cruciale e questa è la verità, soprattutto guardando al prossimo anno. Qua a Sepang disponevo di una configurazione precedente e una nuova. Facendo un confronto con la Ducati, il nostro motore arriva a 330-332 km/h tirato al massimo. Bagnaia, invece, con la Ducati arriva a 340. E' un mix di tanti fattori, che messi assieme vanno ad incidere. Al momento noi abbiamo migliorato di un solokm ma ce ne sono ben 7 che pesano”.

Qual è il bilancio di quanto ha fatto Honda?
"La squadra ha lavorato tantissimo e in MotoGP non esiste la magia. Se lavori forte però prima o poi qualcosa di vede ed è quello che è successo qua in Malesia, infatti sono contento per loro. Basta? No, non è sufficiente, ma certamente abbiamo migliorato".
 

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