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MotoGP, Bezzecchi: “L’Aprilia con le alette di Asterix? la RS-GP deve ancora parlarmi"

“Fino ad oggi  non sono riuscito a portare la moto al limite come vorrei e spesso non guido come devo. Se la RS-GP non avesse potenziale, non sarei arrivato sull’1’57”

MotoGP: Bezzecchi: “L’Aprilia con le alette di Asterix? la RS-GP deve ancora parlarmi

A Sepang volge al termine il primo test del nuovo anno della MotoGP. Tanto lavoro nei box di tutte le squadre, specialmente in quello Aprilia, orfana di Jorge Martin. A dirigere le operazioni ci ha pensato quindi Marco Bezzecchi, che nel giro secco è sceso sotto il muro dell’1’59”, agganciando la top ten: “Il tempo? Sono ancora capace di guidare la moto!”

Con questa battuta, Bezz inaugura l’incontro con i media.

“Scherzi a parte, quest’oggi ho cercato di portare l’Aprilia al limite per capire il livello della moto e quanto fatto, soprattutto dal punto di vista del time attack. Abbiamo tante cose da valutare, ma non abbiamo ancora finito di farlo”.

Qual è il bilancio di questi test?
“Sono stati due giorni e mezzo di test tosti – ha ammesso - è stata la prima volta che ho dovuto provare così tante cose. È stato figo, ma impegnativo. Ho anche fatto un time attack: era la mia prima volta con così poca benzina su questa moto. Personalmente sono contento, anche se non riesco ancora a portarla al limite come vorrei, dato che mi manca la conoscenza. Abbiamo però ancora un po’ di cose da provare e dobbiamo essere concentrati”

A cosa ti riferisci quando dici: portare al limite?
“Significa prendersi dei rischi, farsi parlare di più dalla moto per capire dove dare di più o dove spingere meno”.

Guardando Savadori, cosa noti a livello di guida?
“Penso che al momento Savadori guidi meglio di me l’Aprilia, dato che lui è nato su questa moto e di conseguenza ha maggiore esperienza. Io mi sto ancora adattando, in frenata sono abbastanza forte, ma a volte mi capita di guidare come facevo prima. Ovviamente stiamo lavorando e in alcune curve riesco a guidare come piace a me”.

C’è qualcosa che rimpiangi della Ducati?
“No, per adesso no. Io sono molto contento di avere questa possibilità in Aprilia, mi hanno dato fiducia e apprezzo tanto questa cosa. Stiamo lavorando bene, consapevole che non sarà semplice”.

Quanto è cambiata l’Aprilia da quando l’hai presa in mano?
“La moto è cambiata in meglio, perché conoscendola di più sono riuscito a riscontrare buone sensazioni. È quindi tutto di guadagnato”.

A livello di novità tecniche, invece?
“La moto è partita da una base standard senza modifiche di assetto. Questo è rimasto sempre lo stesso, a prescindere da cosa provassimo, compresa l’elettronica. Ho mantenuto lo stesso assetto anche nel corso del time attack. Alla fine non ho mai lavorato per migliorare la moto in relazione alla mia guida”.

In tutto ciò sei riuscito a scendere sotto il muro dell’1’58”…
“La moto mi piace, non si comporta male, perché se no non si arriva a fare 1’57”, tantomeno 1’58”…”

A livello di sviluppo, come ti ritrovi a dirigere le operazioni?
“L’inizio è stato particolare, perché l’incidente di Martin ha scombinato i piani. Personalmente sono abbastanza soddisfatto del lavoro svolto. Era la mia prima volta e sono sempre stato concentrato sull’obiettivo finale, senza farmi troppo prendere da chi faceva dei super tempi. Non dobbiamo però dormito sugli allori”.

Le ali posteriori, ti piacciono?
“Le alette Asterix mi piacciono”.

Come concluderete questi test?
“Dovremo fare una simulazione della Sprint per capire come la moto si comporta per più giri di seguito. Purtroppo non potrò invece fare una vera e propria simulazione gara, dato che abbiamo poco tempo a disposizione”

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