Come ieri, anche oggi Alex Rins ha chiuso la seconda giornata di test in Malesia a poco più di un secondo dalla vetta della classifica, passando dalla quattordicesima alla tredicesima posizione, con uno snellimento del proprio crono di quasi 4 decimi. Ma se ieri il numero 42 di Yamaha aveva sofferto più di tutti il vento in pista, scegliendo addirittura di terminare prima della bandiera a scacchi la sua sessione, oggi si è trattata di una giornata definita “produttiva”. Sessanta sono stati i giri effettuati dallo spagnolo in sella alla M1 con l’intento di fornire agli ingegneri Yamaha una valutazione quanto più accurata possibile su motore, aerodinamica e un nuovo telaio di cui Rins non si è detto soddisfatto. Destinati a domani la ricerca di una messa a punto su misura che dia maggior feeling al pilota, simulazione di gara sprint e un nuovo time-attack.
“È stato un giorno di lavoro produttivo. Abbiamo dato una chance al nuovo telaio che ci ha portato la Yamaha, con una configurazione diversa da quella provata ieri. La qualità di questo telaio è che permette molte regolazioni, ma la verità è che la prova non è andata come speravamo. Sicuramente dobbiamo dargli altre possibilità, anche se domani non so se lo manterremo, forse passerà al Team Pramac, così da porter raccogliere anche la loro opinione in merito. Dopo il telaio abbiamo lavorato sulla messa punto, nello specifico mi è piaciuto un nuovo link che migliora il grip in fase di uscita. Tuttavia, non sono pienamente convinto del set-up, sento di non guidare ancora nel modo in cui mi piacerebbe, manca la confidenza. Soprattutto in frenata non riesco ancora a fermare bene la moto. Per questo domani, dopo giorni passati a provare tanto materiale per la casa, fra telaio, aerodinamica e sospensioni, ci concentreremo un po' di più su di noi, per trovare la messa a punto che qui ci manca. Proveremo inoltre una simulazione della Sprint, per capire il decadimento dello pneumatico e il comportamento dell’elettronica".
Sicuramente i test servono per allenarsi, raccogliere dati, trovare la quadra, indirizzare bene lo sviluppo… Però è anche importante stare davanti quando termina la giornata. No?
“Dipende dalla prospettiva. Per noi che siamo consapevoli del tipo di lavoro che stiamo svolgendo sicuramente stare davanti conta, da motivazione, certo, ma in questo specifico momento per me non è determinante stare davanti. Siamo in una fase di evoluzione, proviamo molte cose, e non posso pormi come obiettivo quello di stare in top3 o top5, perché sento di non guidare la moto nel modo che vorrei. Quello che mi importa di più è avere un buon pacchetto per progredire".
Chiaro. Ma domani è l’ultimo giorno, te lo concederai un altro time-attack?
"Certo, per domani mi sono conservato uno pneumatico nuovo. Ma sono sincero, più di quello che ho fatto oggi, quando nel finale abbiamo messo la gomma, non so se verrà fuori. Il comportamento della moto con gli pneumatici nuovi non mi soddisfa, specialmente in frenata non ci fermiamo ed io non riesco ad allentare la pressione sulla leva entrando in curva".
Considerato anche lo shakedown, la Yamaha ha raccolto già molte informazioni. E’ stato varato il pacchetto da portare in Thailandia?
"Si, il motore che abbiamo usato in questi giorni è quello che porteremo in Thailandia. Anche con l’aerodinamica abbiamo fatto un piccolo passo in avanti e in generale questo pacchetto sarà quello che porteremo per la prima gara".