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MotoGP, Miller: “Il V4? Tutto ha pro e contro, non serve averlo per forza”

“Il 4 cilindri in linea Yamaha è un motore piuttosto competitivo. Ho molta fiducia in sella e mi sento sempre più a mio agio ad ogni uscita”, Oliveira: “È sorprendente che abbia migliorato i miei tempi di ieri lavorando sul long run”

MotoGP: Miller: “Il V4? Tutto ha pro e contro, non serve averlo per forza”

Procede in maniera positiva l’adattamento alla Yamaha M1 di Jack Miller e Miguel Oliveira, così come dell’intero team Pramac Racing. In questa seconda giornata di test ufficiali a Sepang, la nuova squadra Factory Supported della Casa di Iwata è riuscita a piazzare in Top 10 entrambi i suoi alfieri, grazie al decimo e all’ottavo tempo firmati rispettivamente dall’australiano e dal portoghese. Distanti entrambi poco meno di otto decimi dalla vetta della classifica, occupata dalla Ducati di Franco Morbidelli.

Un distacco che Miller spera di ridurre ulteriormente nella giornata di domani, dopo aver lavorato sulla mappatura del motore della sua M1.

“Quella di oggi è stata un’altra giornata impegnativa, ma positiva per noi. Mi sento bene e sempre più a casa ad ogni uscita. Avrei voluto fare un pochino meglio oggi pomeriggio, ma stiamo ancora capendo cosa fare a livello di mappatura nell’approccio al time attack. La moto mi sta dando molta fiducia, ma adesso siamo ancora nel processo in cui costruirla - ha raccontato - Oggi abbiamo provato alcuni nuovi elementi, ma sono davvero soddisfatto del lavoro svolto nell’arco della giornata. I meccanici hanno lavorato sodo ogni sera per costruire delle nuove moto con diverse configurazioni per noi. Li ringrazio molto e domani proverò a fare qualcosina in più. Come dicevo, trascorrendo più tempo in pista penso di poter migliorare la mia guida e modificando un po’ le mappe in alcune aree, possiamo provare a colmare un po’ il gap. Ovviamente l’asticella si alzerà ulteriormente domani, ma continueremo a inseguire il nostro obiettivo”. 

Nella terza e ultima giornata a Sepang, si riuscirà a girare sull’1’55

Non lo so. Spero di no, ma vedremo - ha risposto Miller - La truppa in rosso sembra stia facendo bene in questo momento e sono sicuro che si saranno tenuti qualche gomma morbida da usare domani. Noi cercheremo di fare del nostro meglio e vedremo cosa riusciremo a fare. Oggi ho concluso la giornata facendo un time attack e, come dicevo, sono molto contento del modo in cui ho guidato, delle linee che ho seguito e del modo in cui si è comportata la moto. Abbiamo fatto un passo avanti che mi ha permesso di sentirmi più a mio agio e di essere più costante. Domani si tratterà di lavorare sulle mappature per avere un po’ più di potenza, soprattutto quando si montano le gomme nuove e si ha un po’ più di aderenza. Penso che i dati di oggi ci saranno d’aiuto per domani e per il futuro”.

Dopo aver a lungo guidato moto con motore V4, il 30enne è ora alle prese con il 4 cilindri in linea della Yamaha, ma non per questo ha dovuto modificare più di tanto il suo stile di guida. 

Quanto ho dovuto modificare la mia tecnica di guida per sfruttare la moto? Non molto. Voglio dire, se si guida una moto diversa, non importa se si tratta di un V4, di un 4 cillindri in linea o di un motore monocilindrico, ovviamente si guida complessivamente in maniera diversa. Da pilota capisci di cosa ha bisogno la moto e non credo che il mio stile di guida sia cambiato, perché guidi a seconda di ciò che ti permette di fare la moto - ha analizzato - È abbastanza facile capire cosa vuole la moto da te, cosa ha bisogno che tu faccia. La Yamaha è diversa e ha un diverso carattere del motore, ma credo sia fantastico salire su una moto come questa”. 

È una moto più amichevole rispetto a una V4? È molto diversa in generale, anche considerando la moto che ho guidato a Barcellona. È difficile sovrapporle completamente, perché ho guidato moto con motore Screamer, Bigbang e adesso anche con i cilindri in linea. Non importa che si tratti di una Yamaha 450 o di una Honda 450 o di qualsiasi altra moto da cross, la curva di potenza è sempre diversa per ogni motore. Come dicevo, si tratta di capire cosa vuole la moto da te. Lei fa quel che fa egregiamente - ha risposto Jack - Credo che tutta questa storia del V4 o non V4, sia una moda passeggera. Non credo sia inciso nella pietra che serva avere un V4. Ovviamente ci sono pro e contro in ogni cosa, ma ritengo che il quattro cilindri in linea che abbiamo sia piuttosto forte. Abbiamo altre cose da provare domani e faremo delle prove anche su questo fronte”.

Un altro degli aspetti su cui sta lavorando la Yamaha è quello dell’elettronica.

“C’è sicuramente del lavoro da fare, ma ci stanno lavorando sodo. Sia in termini di strategia che di programma per semplificare il lavoro degli ingegneri e consentire loro di apportare dei cambiamenti - ha spiegato - Non è il programma più semplice da usare per fare piccoli aggiustamenti, curva per curva o marcia per marcia e richiede del tempo. Ma loro lo sanno bene e ci stanno lavorando per cercare di migliorare la velocità di reazione e la qualità dell’elettronica”.

Oliveira: “Sono migliorato rispetto a ieri senza fare il time attack”

C’è una certa soddisfazione anche nell’altro lato del box Pramac Racing, quello occupato da Miguel Oliveira. Pur non avendo cercato il tempo, il pilota portoghese è riuscito a precedere il suo compagno di squadra e a ottenere delle informazioni importanti in vista del primo fine settimana dell’anno.
 
Oggi abbiamo fatto un altro piccolo passo avanti, migliorando i tempi di ieri senza fare un time attack ed è una cosa abbastanza sorprendente - ha affermato - Ci siamo concentrati sul long run e sulla regolazione dell’elettronica in condizioni da gara. È stato interessante, perché ha evidenziato alcune cose che possiamo migliorare rapidamente, e questo è sempre positivo per essere più preparati in vista del fine settimana di gara”. 

Il 30enne non si è voluto sbilanciare sulle differenze riscontrate V4 Aprilia e il 4 cilindri in linea Yamaha.

Sono arrivato a un punto in cui, sinceramente, me ne sono dimenticato perché dobbiamo ottenere il meglio dalla M1 ed è qui che si concentrano tutti gli sforzi della Yamaha in questo momento - ha sottolineato - Abbiamo la squadra e gli ingegneri per ottenere il massimo e per provare nuove idee e set-up. Dobbiamo farlo anche per sviluppare un piano solido per questa stagione, visto che con 22 gare sarà molto lunga”.

Anche a livello di guida, non sembra essere cambiato poi molto per Miguel

Nonostante la filosofia delle moto sia molto diversa, non ho dovuto cambiare tanto il mio stile di guida. Il mio solito modo di guidare sta funzionando con la Yamaha - ha confermato - Per adesso l’ho guidata realmente soltanto sul circuito di Sepang e quando affronterò più fine settimana di gara e avrò acquisito più esperienza probabilmente emergerà qualche aspetto del mio stile di guida che dovrò aggiustare, ma per il momento sta funzionando abbastanza bene”.

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