Il problema di Bagnaia non è quello di capire se la GP25 vada bene, ma se vada meglio della GP24. Ducati aveva messo l’asticella così in alto che superarla non è un’impresa semplice. Senza dubbio la nuova Desmosedici è nata bene, però bisogna essere sicuri di non fare passi falsi anche perché - con il congelamento del motore previsto per il 2026 - questa moto dovrà durare praticamente due anni.
“Abbiamo fatto tantissimo lavoro, come ieri - dice Pecco commentando la sua giornata - Però oggi, avendo risparmiato gomme nella prima giornata, siamo riusciti a gestire meglio tutto. La moto che uscirà da questo test sarà la stessa per due anni, quindi è fondamentale fare scelte ponderate considerando che partiamo da una base fantastica che è la GP24”.
Bisogna mettere pro e contro sul tavolo.
“Quello che è venuto fuori è che la nuova moto sta funzionando molto bene, mi piace molto in termini di accelerazione, di erogazione del motore, sembra essere veramente positivo - il bilancio - Ci siamo anche avvicinati un po’ in frenata, ma manca ancora qualcosa rispetto alla 2024. Quello è un punto in cui dobbiamo capire quanto margine ci sia, secondo me ce n’è”.
Fra i segni più c’è anche il fatto che la coppia Bagnaia-Marquez sia allineata sugli sviluppi.
“È fondamentale che io e Marc abbiamo più o meno le stesse sensazioni, è positivo anche per gli ingegneri che hanno bisogno di riscontri simili, altrimenti si potrebbe prendere una direzione sbagliata - sottolinea Bagnaia - Abbiamo anche entrambi provato la nuova aerodinamica e io ci sono andato abbastanza forte. È stata una giornata positiva, ma quella di domani sarà fondamentale perché sarà il momento in cui tireremo certe conclusioni per creare la base su cui concentrarci in Thailandia”.
La frenata, come aveva già evidenziato ieri, è il punto fondamentale.
“Il motore è diverso e le impostazioni elettroniche, quelle del freno motore, sono ancora da capire. Anzi da scoprire, perché arriviamo da un propulsore che ha funzionato benissimo - la spiegazione - Questo motore è nato molto bene rispetto a tutti gli altri che avevo provato in Ducati, soprattutto a livello di erogazione, non ne avevo mai avuto uno così dolce. Però stiamo ancora lavorando sulla frenata e sull’ingresso curva”.
In questo momento bisogna procedere con i piedi di piombo.
“Dobbiamo essere calmi nella nostra decisioni, non avere fretta - il diktat - Dobbiamo ponderare bene ogni scelta. Al momento, per quanto riguarda il motore, direi che è ancora un 50 e 50. Il nuovo motore si può gestire bene col gas in accelerazione, ma la GP24 permetteva cose incredibili in frenata. Al momento, quello che guadagniamo in uscita di curva è minore di quanto perdiamo in staccata”.
La velocità non manca, Pecco ha chiuso 5°, nonostante una scivolata all’ultima curva al mattino quando era molto più veloce.
“È stato un peccato perché, anche senza fare un vero time attack, stava venendo fuori un bel giro - il rimpianto - Purtroppo quell’incidente ha causato un rallentamento del lavoro, perché avevo due moto diverse e dovevo usare quella con cui ero caduto, perciò ne abbiamo approfittato per cambiare una parte abbastanza importante e sono serviti una quarantina di minuti. Alla fine è andata bene perché la prova ha poi funzionato”.
Ci sarà tempo di rifarsi domani, quanto ci si potrà avvicinare al record della pista? “Non lo so ma, considerando i tempi di oggi, secondo me al 1’56” ci si arriva - è fiducioso Bagnaia - Dipenderà dalle condizioni della pista, potrebbe esserci un gran grip domani mattina”.
L’ultima battuta è sul miglior tempo del compagno di marca e di Academy Morbidelli: “Franco sta facendo un gran lavoro in questi test ed è importante anche per lui essendo in una squadra nuova. Essere davanti il secondo giorno è molto positivo”.